Più volte negli ultimi mesi ci siamo domandati quali siano i canali più utilizzati per poter trovare lavoro. Torniamo più che volentieri su questo seguitissimo argomento, poiché una recente ricerca dell’Università Bicocca sembra smentire i timori di chi ritiene che per poter trovare lavoro sia necessaria la “spinta” di un amico o di un conoscente, o di un familiare. Stando all’analisi dell’istituto universitario, l’autocandidatura sarebbe ancora lo strumento più “forte” per trovare un buon posto di lavoro, superando di fatto la conoscenza diretta.
A rivelare quanto sopra, come già anticipato, è una ricerca dell’Università di Milano – Bicocca, che ha rielaborato i dati delle indagini della Stella – Cilea sull’occupazione dei laureati dal 2007 al 2011, confrontandoli a sua volta con quelli della banca dati Excelsior – Unioncamere, che monitora il fabbisogno di personale da parte di oltre 100 mila aziende italiane.
Ebbene, secondo quanto affermato dall’indagine Stella, con riferimento al 2010, i laureati presso l’Università di Milano Bicocca hanno preferito utilizzare prevalentemente il metodo dell’autocandidatura, che si attesta al 56%, mentre i contatti diretti sono rimasti utilizzati al 25,2%. Confrontando i dati del 2010 con quelli del 2007, quando la candidatura spontanea era preferita nel 48,5% dei casi, e il contatto diretto nel 26,2% (Trovare lavoro? Solo con la raccomandazione), emerge come gli attuali neolaureati siano maggiormente proattivi nella ricerca del proprio posto di lavoro post laurea.
“Tra gli altri canali di ricerca sfruttati nel 2010” – afferma professor Paolo Mariani, coordinatore della ricerca e docente straordinario di statistica economica – “vi sono i servizi offerti dall’università, che valgono l’8,8%, un valore che si dimostra più elevato sia del pre – inserimento nel mondo del lavoro (4%) sia delle agenzie / uffici per il lavoro (2,2%). In relazione al periodo pre – crisi economica, tuttavia, questi canali risultano in calo: nel 2007 l’aiuto offerto dall’università pesava per il 12,5%, il pre – inserimento 4,7% e le agenzie dedicate ben il 3,9%”.
Due anni fa lo avevamo preannunciato, Assunzioni: raccomandazioni in calo, più spazio a chi merita.