“Ingiusto ed infondato il procedimento sanzionatorio della Consob” così Banca Popolare di Bari risponde alle delibere approvate dalla Consob e relative a presunte violazioni riscontrate nei periodi tra il 2014-16 presso l’istituto creditizio pugliese.
Il contenuto delle due delibere, approvate dalla Consob a metà settembre, è stato pubblicato nei giorni scorsi dai media e Banca Popolare di Bari esprime “sorpresa e rammarico per la diffusione, con dovizia di particolari tuttavia estrapolati rispetto a un contesto generale ben più ampio, di informazioni riservate riferite a rapporti diretti tra l’Autorità e l’intermediario vigilato”.
In merito invece ai procedimenti sanzionatori deliberati da Consob, la Popolare di Bari precisa, in un comunicato, che “già il bilancio 2017 della Banca (relazione e nota integrativa) informava dell’avvio, da parte di Consob, di tre distinti procedimenti, a seguito degli esiti dell’ispezione sui servizi di investimento condotta da Banca d’Italia, su mandato della stessa Consob, tra giugno e novembre 2016. Peraltro la Banca aveva subito una ispezione sui servizi di investimento a inizio 2016, con esiti che possono essere ritenuti positivi e che avevano pertanto rassicurato la Banca sulla sostanziale correttezza delle proprie prassi operative”.
“La Consob – evidenzia la Banca – non ha bloccato la vendita di azioni”, così come “le sanzioni sono state comminate a circa 20 esponenti ed ex esponenti e alla Banca stessa, oltre che a riferirsi a due distinti procedimenti”.
“La decisione della Consob – puntualizza Popolare di Bari – oltre a non apparire fondata nel merito, riguarda in massima parte aspetti procedurali già oggetto di precedenti, approfondite ispezioni, in particolare quella avvenuta nel 2013”.
“Inoltre la decisione – porsegue – non tiene conto del fatto che, in occasione di tutte le operazioni straordinarie degli ultimi anni (a partire dall’aumento di capitale del 2012), le concrete modalità operative sono state in piena trasparenza continuamente condivise con l’Autorità, che ha avuto modo di conoscerne ogni aspetto di dettaglio, nel contesto di una continua e intensa interlocuzione, in particolare in occasione degli aumenti di capitale 2014 e 2015, funzionali al salvataggio del Gruppo Tercas”.
La Banca comunica di essere consapevole “di avere operato costantemente nel pieno rispetto delle normative vigenti, con una costante e fattiva interlocuzione con il Regolatore”, e ritiene di non aver commesso alcuna violazione della normativa di vigilanza.
Nel comunicato Banca Popolare di Bari afferma di considerare “le sanzioni non rispondenti ai comportamenti mantenuti nel tempo e pertanto ingiuste”, e pertanto intende “continuare a far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti”.