Mentre in Italia si continua a discutere sulle dimissioni del nostro premier, l’Unione Europea ha deciso di aumentare la sua vigilanza e sorvegliare l’andamento della finanza pubblica con i suoi limiti di spesa.
In effetti, al delegazione UE-BCE, guidata da Servas Deroose, dovrà stilare un rapporto che sarà poi presentato all’eurogruppo che si terrà il prossimo 29 novembre. Servas Deroose guida il team di lavoro composto da esperti Ue e della Banca europea con un questionario di 40 domande che spaziano in ogni campo: dalle riforme strutturali a quelle del sistema giudiziario.
Secondo alcuni commentatori si scopre che l’Ue ha chiesto al nostro Paese ulteriori misure aggiuntive
Stimiamo che nel contesto dell’attuale situazione economica la programmata strategia di bilancio non assicura il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Misure aggiuntive saranno necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2012 e il 2013
Intanto, l’Ue ha accolto con una certa positività, anche se a suo giudizio risultano insufficienti, le misure previste dall’Italia che lo stesso premier, attraverso una lettera, ha inviato agli organismi europei nel corso dell’assise europea dello scorso 26 e 27 ottobre.
Infatti, lo stesso presidente dei ministri economici dell’eurozona, Jean Claude Juncker, è convinto della volontà italiana a perseguire la propria linea di rigore in vista al pareggio di bilancio entro il 2013, ossia deregulation, innalzamento dell’età pensionabile e riforma del mercato del lavoro.
Nessun commento, per ora, sull’attuale situazione politica italiana tanto che lo stesso Juncker
All’Italia non chiediamo unità nazionale. A Grecia, Irlanda e Portogallo lo abbiamo chiesto perché trattava di votare unanimemente sul programma di aiuti di Fmi e Ue. La situazione dell’Italia non come quella della Grecia
La Grecia, intanto, deve accelerare per dotarsi di un governo credibile che sia in grado di mantenere gli impegni presi. A proposito per Juncker
Ai partiti greci che daranno vita a un governo di unità nazionale chiederemo di impegnarsi per iscritto a rispettare il piano di tagli e riforme necessarie prima di poter versare la nuova tranche del prestito europeo ad Atene
Se ci può consolare: da parte Europea sorveglianza, questo sì, ma non ingerenza.