Spedite 8 mila lettera da parte del Ministero dell’Economia che chiede di restituire il bonus bebè di mille euro previsto dalla finanziaria del 2006 per avere autocertificato in modo sbagliato il proprio reddito. La pubblica amministrazione ha così deciso di passare all’incasso di somme indebitamente percepite finalizzate a dare un sostegno alla famiglia e introdotto dalla Finanziaria 2006 (legge 266/2005, articolo 1, commi 331-334) ed erano assegnati ad ogni figlio nato o adottato nel 2005 o per ogni secondo o ulteriore figlio nato o adottato nel 2006.
L’Amministrazione, attraverso la lettera inviata alle famiglie, chiede la restituzione entro 30 giorni del bonus da mille euro incassato, e, nei casi in cui il giudice penale accerterà che c’è stata falsa autocertificazione, il versamento di 3mila euro (il triplo del beneficio ottenuto) come sanzione amministrativa.
Pietro Cerrito, segretario confederale della Cisl, ha voluto precisare che
questa vicenda del bonus bebè è una vicenda tipicamente italiana con famiglie che hanno dichiarato il falso sul loro reddito per avere accesso al bonus e con l’Agenzia delle Entrate che fa controlli dopo tanto tempo
Per l’esponente della Cisl è tempo di utilizzare sistemi trasparenti e certificativi.
Ormai tutte le prestazioni sociali devono essere accompagnate da modelli come l’Isaee che accertino in tempi certi brevi la vera patrimonilailità e reddito della famiglia. L’autocertificazione non va bene e quanto è successo lo dimostra
Nella vicenda è intervenuto anche Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, intervistato da Radio 24, durante il programma Salvadanaio
su 550mila bambini nati nel 2005, le contestazioni sono 8mila
Non solo, per il sottosegretario con delega alla famiglia ha precisato che
chi ha ricevuto questa lettera con la richiesta di restituzione, ma pensa di aver avuto il diritto all’assegno, può farlo presente all’amministrazione. Se invece le condizioni di legge non ci sono, basterà restituire i mille euro ricevuti cinque anni fa, senza interessi