A partire dallo scorso primo gennaio ha preso il via il bonus lavoratrici madri che hanno almeno 3 figli. Si tratta a tutti gli effetti di una vera e propria esenzione rispetto al pagamento dei vari contenuti previdenziali che sono a carico delle mamme occupate. In poche parole, si tratta di una decontribuzione per tutte quelle donne che hanno avuto almeno tre figli e che non si dovranno, di conseguenza, più preoccupare di pagare i contributi previdenziali. Quindi, è un’esenzione a tutti gli effetti.
Approfondendo un po’ più il discorso, possiamo notare come ci troviamo di fronte a un’esenzione circa il pagamento dei contributi IVS, qualora si dovesse trattare di donne che lavorano nel privato, mentre si parla esenzione dal pagamento del contributo FAP qualora si fosse in presenza di dipendenti pubblici.
Questo bonus può arrivare fino ad una soglia massima pari a 3000 euro all’anno, visto che permette di evitare di pagare la contribuzione previdenziale, che rappresenta una fetta pari al 9,19% rispetto alla retribuzione. Questo tetto massimo pari a 3000 euro all’anno deve essere rimodulato poi su base mensile.
Un’agevolazione che presenta una durata di ben tre anni, visto che parte dal primo gennaio di quest’anno fino al 31 dicembre 2026. Va notato come si tratta di un bonus che va compreso tra le principali novità proposte nella Legge di Bilancio 2024, in compagnia di tutti i vari incentivi dedicati alle assunzioni delle neo mamme per quanto riguarda le imprese. Tra l’altro, come è arrivata conferma anche tramite un apposito comunicato stampa dell’INPS dello scorso 28 marzo, tutte le mamme con almeno tre figli a carico, che quindi soddisferanno i requisiti in questione, potranno usufruire del bonus a partire dal 1° gennaio di quest’anno.
Diamo uno sguardo in maniera più approfondita a quali sono i requisiti per poter ottenere tale bonus. Non importa che le mamme lavorino nel privato o nel pubblico impiego, ma è fondamentale che siano state assunte con un contratto a tempo indeterminato. Stiamo facendo riferimento all’esonero dal pagamento di contributi previdenziali che riguarda anche tutte quelle lavoratrici con figli adottivi oppure affidati.
Tra gli altri requisiti troviamo il fatto che il figlio più giovane deve avere un’età inferiore a 18 anni. In base a una successiva circolare dell’INPS, possono fare richiesta del bonus anche le mamme che hanno un contratto di lavoro di apprendistato oppure sono in regime di part-time, oppure hanno sottoscritto un contratto di somministrazione.