Avevamo già scritto che la busta paga ha validità giuridica e assume valore di prova di fronte all’autorità giudiziaria per difendere la corretta interpretazione delle norme lavorative fissate dalla contrattazione articolata.
Per questa ragione diventa importante saper verificare la correttezza dei dati inseriti. Anche se il dettaglio di ciascuna voce può aver senso per un esperto, consulente del lavoro o sindacalista, il lavoratore deve essere in grado di effettuare delle analisi in modo veloce e mirato.
Possiamo, a questo riguardo fornire una breve guida: pensiamo ad una sorta di checklist.
Per prima cosa bisogna verificare che la paga base sia corrispondente a quanto prevede il contratto collettivo di categoria.
Verificare il numero degli scatti che devono corrispondere alla propria anzianità aziendale nel numero di uno ogni due anni nel numero massimo previsto per la propria categoria di riferimento ( nel contratto collettivo di lavoro dei metalmeccanici il numero massimo degli scatti è pari a cinque).
Un altro argomento da verificare è il valore del premio aziendale, di produzione o quello di risultato che deve corrispondere a quello contrattuale o a quello contrattato a livello aziendale.
Il passo successivo è il controllo del superminimo collettivo e individuale, del terzo elemento e delle voci retributive definite a livello aziendale per mezzo del contratto locale.
In caso di lavoro a turni, è necessario verificare che le maggiorazioni devono corrispondere a quelle pattuite con il datore di lavoro ricorrendo al contenuto del contratto collettivo.
Un altro argomento importante è il controllo del pagamento delle festività, ossia è necessario verificare che le festività siano state retribuite secondo i parametri richiesti della contrattazione.
In busta paga, e nel corso del proprio rapporto di lavoro, esistono delle indennità particolari. Così, le indennità di mensa, maneggio denaro (attribuita solo agli impiegati), disagiata sede e viaggio devono corrispondere secondo quanto prevede dal contratto collettivo di lavoro o da accordi aziendali. Stessa considerazione per le indennità di trasferta.
Verificare la corretta retribuzione delle assenze. In questa particolare casistica occorre inserire le assenze o le interruzioni di lavoro per ferie, festività abolite, permessi studio, permessi per funzioni elettorali, congedi matrimoniali, permessi per donazioni sangue oltre alle assemblee e permessi sindacali.
Discorso a parte per la malattia, l’infortunio sul lavoro, cassa integrazione e maternità. In questo caso la retribuzione è corrisposta nelle misure previste dalle leggi e dai contratti.