La paura del cambiamento spesso attanaglia molti di noi, e i risultati che ne scaturiscono sono deleteri per la nostra serenità. Un timore di questo genere può coinvolgere anche la sfera professionale, impedendo di cambiare lavoro quando, invece, sarebbe il caso di farlo: ne abbiamo parlato con il team di AnnunciLavoro360.
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Perché non si vuole cambiare lavoro
Sono tanti i motivi per cui si può essere restii a cambiare lavoro, e molti di questi sono ampiamente giustificabili: per esempio l’incertezza economica, con il timore di dover dire addio a uno stipendio sicuro per buttarsi nel vuoto. Eppure vale la pena di rischiare: il cosiddetto rischio di impresa è un concetto che può essere applicato anche alla nostra vita quotidiana. Come dire: per raggiungere un livello più elevato di felicità è indispensabile assumersi dei rischi. Ovviamente è fondamentale ponderare le scelte, ma quel che più conta è che ogni tanto queste scelte vanno prese: non possono essere rinviate o evitate per paura.
L’importanza di non temere il fallimento
È fisiologica la paura del fallimento, sia chiaro: ma questa non deve essere una buona scusa per rimanere bloccati nel proprio status quo. Il consiglio è di farsi guidare dalla passione, che di certo rappresenta il combustibile giusto grazie a cui si ottiene la spinta che è necessaria per raggiungere gli obiettivi auspicati. Gli ostacoli non devono essere concepiti come montagne impossibili da sopportare, ma come opportunità che aiutano a capire quanto si è decisi a volerli superare.
Le buone ragioni per cambiare
Nella maggior parte dei casi si decide di cambiare lavoro perché si sperimenta un livello di soddisfazione non sufficiente per la mansione che si sta svolgendo o per lo stipendio che si percepisce. Prima che sia troppo tardi, conviene informarsi su ciò che si può e si deve fare per provare a cambiare lavoro. Dopodiché occorre definire le proprie priorità, tenendo conto del fatto che sono tante le ragioni in base alle quali si può avere la necessità e il desiderio di cambiare lavoro. Quindi, capire perché si è insoddisfatti è il punto di partenza anche per sapere che cosa si vuole e non correre il rischio di ritrovarsi in un’azienda e con una mansione che ripropongano gli stessi problemi di prima.
L’ipotesi di una carriera alternativa
Mai fare tutto da soli: è sempre importante richiedere un parere ai propri cari e alle persone a cui si vuol bene, prestando attenzione ai loro suggerimenti anche per provare a capire a quale ambito fare riferimento. E perché non affidarsi addirittura a un consulente? Esistono specialisti dedicati che, tramite alcuni esercizi ad hoc, sono in grado di far emergere le competenze e gli interessi di ogni persona. È come intraprendere un percorso di consapevolezza individuale, al termine del quale in alcuni casi ci si può ritrovare perfino con una carriera differente rispetto a quella di prima.
Le relazioni e i contatti
Vale la pena di intessere relazioni e sviluppare contatti, con amici, ex colleghi, vicini di casa, e così via. Se si sta pensando a come cambiare lavoro, inoltre, conviene sempre identificare, o almeno provare a ipotizzare, quelli che potrebbero essere i nuovi ambiti di impiego. È opportuno svolgere una ricerca adeguata e costante, utilizzando anche LinkedIn che è uno strumento molto prezioso, con una vasta rete di professionisti. La formazione è, infine, un ultimo aspetto decisivo: può avvenire anche da autodidatti, ma deve essere rigorosa e prolungata nel tempo.