Dal 13 febbraio, secondo quanto stabilisce la circolare n. 3 del 2010 del Ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a rendere conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro.
Rientrano nel provvedimento quelle tipologie di lavoro che si svolgono in luogo pubblico e aperto ad un’utenza indistinta e a questo proposito ogni amministrazione deve individuare le funzioni rilevanti, come quelle di sportello o svolte dall’ufficio relazioni con il pubblico.
Con questo provvedimento il nostro Paese si pone all’avanguardia; infatti, in Francia e Germania non esiste un obbligo di rendere visibile il nominativo, mentre in Gran Bretagna ogni ministero assume le proprie decisioni.
L’obbligo di identificazione per i dipendenti dello stato è stato introdotto dal decreto legislativo 150/2009.
L’obiettivo del provvedimento è quello di rendere trasparente l’organizzazione e le attività delle pubbliche amministrazioni.
Il Garante della Privacy si è già espresso diverse volte sulla tutela dei dati personali e, nella fattispecie, esorta di non mostrare sul cartellino o sulla parte del cartellino agevolmente visibile da chiunque, poichè non risulta di alcuna utilità, dati personali quali quelli identificativi delle generalità e di quelli anagrafici, a differenza dell’immagine fotografica, della definizione del ruolo professionale svolto ed eventualmente di un nome, numero o sigla identificativi, che già da soli possono permettere un agevole esercizio da parte dell’utente o del cliente dei loro diritti.
In applicazione quindi del principio di pertinenza e di non eccedenza, appare ingiustificabile la compressione della riservatezza personale nei limiti suddetti.
I dipendenti interessati sono tutti quelli soggetti a contrattazione collettiva ad esclusione del personale individuato da ciascuna amministrazione sulla base di categorie determinate, in relazione ai compiti ad esse attribuiti, così sono esentati i magistrati e avvocati dello Stato, professori universitari, personale delle Forze armate e di polizia, Corpo nazionale dei vigili del fuoco, personale della carriera diplomatica e prefettizia e altre categorie disciplinate da propri ordinamenti.
Sono previste sanzioni, secondo criteri ordinari di responsabilità disciplinare, per coloro che non osserveranno tale prescrizione.
Questa è una notizia apparsa sull’Espresso di qualche tempo fa (ma sempre attuale) e fattami pervenire da un collega.
Sono cose risapute che però nessuno ha il coraggio di tirare in ballo e poi si chiedono i sacrifici ai soli lavoratori.
Sull’Espresso di qualche tempo fa c’era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all’UNANIMITA’ e senza astenuti (ma va?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE
+
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS e METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FS gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!
Far circolare…….si sta promovendo un referendum per l’ abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari………… queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani……
QUESTA NON E’ LA SOLITA CATENA..NESSUNO DICE CHE SE NON LA INVII AVRAI 50 ANNI DI SFIGA…QUI SI PARLA DEI NOSTRI SOLDI…FATELA GIRARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!…Distinti Saluti
PERCHè NESSUNA ASSOCIAZIONE, SINDACATO E QUANT’ALTRO INTERVIENE IN TAL SENSO?
FANNO TUTTI FINTA (COMPRESO BERSANI) DI GRIDARE ALLO SCANDALO MA NESSUNO PARLA SERIAMENTE DI QUESTE COSE.
VOI COSA MI POTETE DIRE IN MERITO?
SONO NOTIZIE FALSE E TENDENZIOSE?
SE VERE, VOI COME VI PENSATRE DI REAGIRE IN NS. FAVORE?
GRAZIE