Nella Regione Piemonte le richieste di cassa integrazione in deroga sono in forte aumento, ma per fortuna, a valere su tutto il 2010, ci sono fondi per la copertura che dovrebbero essere sufficienti per i prossimi mesi. A dichiararlo è stato Roberto Rosso, vicepresidente ed assessore al Lavoro della Regione, dopo che il Ministro Sacconi ha firmato il Decreto che assegna al Piemonte altri 80 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga che, lo ricordiamo, scatta nel momento in cui le imprese esauriscono il ricorso agli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione ordinaria senza riuscire a tirarsi fuori dallo stato di crisi aziendale. Inoltre, l’Assessore Rosso ha dichiarato che a valere sul 2009 per il Piemonte, in accordo con i dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), ci sono ancora 110 milioni di euro, ragion per cui le risorse complessive per la copertura della cassa integrazione in deroga sul territorio regionale ammontano a 190 milioni di euro.
Come accennato, le risorse dovrebbero essere sufficienti per tutto il 2010, ma in ogni caso il Ministero del Lavoro ha mostrato disponibilità ad eventuali nuovi stanziamenti se questi fossero necessari. L’Amministrazione regionale in merito alla CIG in deroga fa presente come questa sia in forte aumento, e stia coinvolgendo in maniera crescente anche le imprese di medie e grandi dimensioni che a causa della pessima congiuntura continuano ad essere in difficoltà .
Nei primi sei mesi di quest’anno in Piemonte sono state presentate quasi seimila domande di CIG in deroga per quasi 35 mila lavoratori, di cui la metà che riguarda la sola Provincia di Torino; l’assessorato ha già autorizzato circa 4.400 delle quasi seimila domande, ovverosia oltre il 70% grazie ad un nuovo sistema informatico che è in grado di gestire le pratiche in tempo reale. Tra le aziende interessate sul territorio alla cassa integrazione in deroga, la Regione Piemonte fa presente come, tra l’altro, ci siano tante piccole e medie imprese aventi meno di quindici addetti, 900 lavoratori della Phonemedia e quelli della De Tomaso ex Pininfarina.