La Corte di Cassazione ha ribadito in una importante sentenza il suo punto di vista sulle morti per asbestosi.
In effetti, la Cassazione, nelle motivazioni relative al processo per gli 11 operai morti nello stabilimento piemontese Montefibre di Verbania infestato dall’amianto dal 1972 al 1996, ha ribadito che è sempre responsabile la direzione aziendale nei casi di morti per asbestosi.
In questo modo la Suprema corte accoglie il parere unanime della comunità scientifica secondo cui questa particolare patologia è determinata da condotte omissive sulla sicurezza sul lavoro.
A sindacati e associazioni, secondo la Corte, spetta il risarcimento dei danni patrimoniali e morali.
In sostanza, per la Corte di Cassazione quando gli incidenti e le morti per patologie contratti sul posto di lavoro sono ricorrenti e protratti allora, di questi morti deve rispondere tutto il Consiglio di amministrazione della società.
L’autorità giudiziaria non accetterà nessuna attenuante o giustificazione del gruppo manageriale tanto da non recepire, al fine di sollevare l’intera direzione dalle proprie responsabilità, l’attribuzione della delega al settore della salute ad un singolo lavoratore a questo preposto.
La responsabilità penale e del risarcimento del danno è di tutto il gruppo dirigenziale: dall’amministratore delegato all’ultimo direttore di stabilimento.
Non solo, secondo l’autorevole parere della Cassazione le organizzazioni sindacali e le associazioni che a vario titolo sono sempre stati accanto ai lavoratori esposti a rischi per la salute, possono chiedere un risarcimento dei danni patrimoniali e morali anche se, a parere dell’amministrazione aziendale, dall’amianto non erano stati direttamente danneggiati.
Secondo la Corte di Cassazione il sindacato può aver subito un danno economico per la riduzione dei lavoratori iscritti a causa del venir meno della fiducia nella sua capacità rappresentativa.
Per la Corte di Cassazione nella fattispecie, sia la Cgil sia Medicina democratica, anche se l’argomentazione vale per tutte le associazioni, hanno il diritto al risarcimento del danno morale per la lesione dell’interesse statutariamente perseguito di garantire la salute dei lavoratori nell’ambiente di lavoro, presidiato costituzionalmente dagli articoli 2 e 32 della Costituzione.