Progetto START Lombardia: opportunità per mettersi in proprio

 In Lombardia è in rampa di lancio “START“, un interessante progetto per mettersi in proprio la cui presentazione avverrà dal 12 al 16 aprile prossimi nelle principali città della Regione. “START” è un progetto ideato e rivolto a tutti i residenti o i domiciliati nella Regione Lombardia che, volendo avviare sotto forma d’impresa un’attività lavorativa, risultano essere inoccupati, disoccupati, in mobilità oppure in cassa integrazione; il Progetto, in particolare, metterà a disposizione più contributi e più servizi a favore di coloro che, in qualità di laureati o laureandi, hanno un’età inferiore ai 30 anni. Per poter accedere ai contributi a fondo perduto ed ai servizi offerti da “START”, gli aspiranti imprenditori devono però seguire un ben preciso e specifico percorso rappresentato da ben sei tappe: la prima tappa è quella relativa ai seminari di orientamento. Il primo di questi avrà luogo il 27 aprile prossimo nella città di Monza, e poi a seguire nella prima decade di maggio 2010 presso le altre principali città della Lombardia.

Comune di Bologna: corsi per aspiranti babysitter

 Scade alle ore 12 di domani, martedì 30 marzo 2010, il termine per l’iscrizione nel Comune di Bologna al corso di formazione per aspiranti babysitter; a darne notizia è l’Amministrazione comunale nel precisare che possono presentare domanda le persone aventi un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni, e quantomeno il titolo di studio della scuola secondaria di primo grado. A fronte della presentazione della domanda, attraverso un apposito modulo, unitamente al proprio curriculum vitae, sarà poi effettuato nei prossimi giorni un colloquio preliminare. I corsi di formazione  per aspiranti babysitter nel Comune di Bologna, la cui gestione viene direttamente affidata al Settore Istruzione, rientrano nell’ambito del rilancio del cosiddetto “progetto Tata Bologna“, e mirano altresì a rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie riguardo al reperimento delle aspiranti babysitter.

Come diventare interior designer

 L’interior designer si occupa della progettazione degli ambienti (anche in senso strutturale) e dell’arredo. E’ un professionista  che ha l’obiettivo di riuscire ad equilibrare diverse variabili quali: il dimensionamento degli ambienti, l’integrazione con l’esterno, la luminosità.

Si occupa inoltre di verificare che siano rispettati gli spazi di passaggio, che gli arredi siano disposti in modo comodo e funzionale, che non ci siano potenziali pericoli per la salute di chi usufruirà di questi ambienti. L’interior designer deve saper cogliere le tendenze del gusto e l’evoluzione degli stili nel contesto culturale e sociale. Interpreta anche le esigenze e le aspettative del cliente e le media con le problematiche riguardanti la progettazione.

Come diventare production planner

L’importanza che ultimamente ha assunto il production planner, è dovuta al fatto che molte ed importanti aziende hanno la necessità di migliorare la produttività attraverso la pianificazione della produzione. Il production planner è una figura professionale che si occupa di realizzare un programma di produzione.

Le strategie realizzate dal production planner sono differenti a seconda del modello organizzativo presente all’interno dell’azienda. Le funzioni principali del production planner sono quelle di pianificare le attività delle linee di produzione per rendere il prodotto disponibile sul mercato ed occuparsi di tutte le attività della supply chain (come ad esempio gli acquisti e la distribuzione).

    Project leader: chi è e che cosa fa

    Il project leader o project manager è un profilo professionale che si occupa della pianificazione e realizzazione di un progetto. Le sue mansioni principali sono quelle di rispettare le misure economiche ed i tempi, ma soprattutto raggiungere gli scopi preposti dall’azienda committente che si affida a lui.

    Si tratta di un professionista che deve rapportarsi alla realtà aziendale e comprendere il contesto nel quale realizzare un progetto. Per fare bene il proprio lavoro, un project leader deve conoscere il contesto in cui opera l’azienda, ma soprattutto la sua organizzazione, che gli possa permettere di fare una valutazione approfondita non solo delle risorse umane, ma anche di quelle economiche.

    Come diventare psicologo del lavoro

     Lo psicologo del lavoro si occupa delle attività relative alla gestione e allo sviluppo delle risorse umane. Le sue principali mansioni sono quelle di: selezionare i candidati (a cui fa colloqui o fa compilare dei test), valutare il potenziale dei potenziali candidati, attraverso metodi e tecniche che gli permettono di delinearne i profili.

    Svolge anche la funzione di career counseling, cioè di consulente individuale per la carriera, sia per le persone in cerca di occupazione, che per quelle che già lavorano e che sentono la necessità di cambiare professione. Ciò che caratterizza e distingue lo psicologo è il possesso del metodo clinico, attraverso cui mira all’ascolto ed alla comprensione psicologica dei problemi. Il punto di forza dello psicologo del lavoro è infatti quello di costruire il suo intervento sul confronto fra persone.

    Restauratore: chi è e che cosa fa


    Il restauratore si occupa di realizzare interventi di recupero di opere d’arte o oggetti antichi. Le varie aree di intervento avvengono sui mobili antichi, gioielli, dipinti, ceramiche, materiali lapidei, affreschi, arazzi, libri, pergamene, strumenti musicali, opere architettoniche (come i palazzi, le facciate di edifici antichi) ed infine reperti archeologici.

    Il restauratore svolge diverse mansioni: esamina le condizioni dell’opera,  ciò che ha provocato il suo deterioramento, il loro valore storico o artistico. Sceglie le tecniche migliori per gli interventi conservativi e di restauro e i materiali più adatti di cui usufruire. Può svolgere anche la funzione di consulente di oggetti d’arte. Il restauratore svolge il proprio lavoro all’interno dei laboratori di restauro, oppure nei laboratori realizzati (per l’occasione) dove si trovano le opere d’arte, come le chiese, gli edifici o i monumenti di grandi dimensioni.

    Come diventare musicista

     Il  musicista, può svolgere varie mansioni a livello professionale: si può essere direttori d’orchestra, cantanti, maestri di coro, cantautori, compositori o docenti di conservatorio. Inizialmente si faceva una distinzione tra la musica classica (considerata seria) e la musica extracolta (lontana dal genere della musica classica) considerata non seria e coltivata da musicisti dilettanti (un pò come avviene di solito per il ballo tra la danza classica e quella hip hop).

    In realtà questa distinzione non è più presente. Il musicista infatti è colui che ama la musica e la studia. Conosce nozioni di base sulla notazione musicale, sulla storia della musica e sulle categorie degli strumenti musicali. Sa leggere il pentagramma, e possiede le conoscenze fondamentali del solfeggio parlato e cantato. Il musicista è anche in grado di suonare almeno uno strumento e creare di proprio pugno delle composizioni.

    Bari: Master Spegea in Finanza e Controllo di Gestione

     Si terranno il 15 ed il 16 marzo prossimi, a partire dalle ore 9, le selezioni per l’accesso ad un Master in Finanza e Controllo di Gestione; il Master, alla sua prima edizione, viene proposto dalla Spegea, la scuola di alta formazione di Bari, che punta a selezionare venti giovani con laurea, sia di primo, sia di secondo livello, o in possesso di un titolo equivalente conseguito fuori dall’Italia, in scienze politiche, economia, giurisprudenza e scienze bancarie. L’obiettivo del Master è quello di affidare ai giovani talenti del Mezzogiorno il futuro della gestione economica; il Master infatti mira a formare veri e propri manager con l’acquisizione di elevate e spiccate competenze professionali nell’ambito del controllo di gestione e della finanza. Docenti universitari di spicco, ma anche consulenti esperti in materia, permetteranno ai venti giovani selezionati di specializzarsi in aree relative a “finanza e controllo”, area “fiscale tributaria” ed area “bancaria” al fine di poter avviare con successo la professione di dottore commercialista o esperto contabile, ma anche inserirsi in percorsi di alto livello nelle aziende per la consulenza d’impresa ed il rapporto di gestione tra aziende e banche, ad esempio, nel campo della gestione dei fidi.

    Lavorare nel Club Eurostar: solo per donne giovani e belle

     I viaggiatori di Trenitalia che sono in possesso della Cartafreccia Oro e Platino, nell’attesa che parta il treno possono accedere in stazione, dove presente, ad una saletta riservata, confortevole, con tanto di area self service per consumare liberamente bevande, caffè e snack. Trattasi, nello specifico, dei cosiddetti “Freccia Club Eurostar“, dei veri e propri salottini dove ad accoglierci possiamo trovare personale non solo qualificato, ma anche ben “selezionato”, fin troppo. A quanto pare, infatti, le FS per il servizio di accoglienza in queste aree riservate adottano una politica che appare discriminatoria, visto che, innanzitutto, gli uomini sono stati “messi al bando”; Trenitalia ha infatti scelto le donne, ma con la “credenziale” che siano giovani e belle. Solo rispettando questi requisiti si hanno a quanto pare delle chance per lavorare nel Club Eurostar, al punto che la questione rischia di diventare un vero e proprio caso nazionale con risvolti di natura discriminatoria che ora dovranno essere dimostrati.

    Lavoro e carriera: il futuro dipende anche dallo stipendio di papà

     Chi nasce in una famiglia col padre operaio, può aspirare a diventare in Italia un grande dirigente d’azienda, un politico di primo piano, un astronauta o un notaio? Ebbene, statisticamente la risposta è no visto che si tratterebbe per il nostro Paese di un’eccezione che confermerebbe la regola. La regola è quella che vede il nostro Paese, e nel complesso tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo rispetto a quelli nordici, una nazione a bassa mobilita sociale. Questo significa che se il padre è operaio, allora è molto più probabile che il figlio segua il padre e percepisca lo stesso stipendio, mentre il figlio del padre avvocato o notaio, allo stesso modo, e molto probabilmente, continuerà sulle orme del padre. Insomma, a conti fatti il merito appare essere in Italia un optional, con l’Ocse che in un Rapporto di prossima pubblicazione ha proprio misurato nei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico il livello della mobilità sociale.

    Doppiatore: chi è e che cosa fa

    La professione del doppiatore è molto remunerativa e gratificante, ma è anche un lavoro, serio e difficile. Bisogna avere una grande passione e determinazione. Il doppiaggio è il procedimento con cui, in un prodotto audiovisivo (come ad esempio in un film,  o in uno spot pubblicitario) si sostituisce la voce originale di un attore con quella di un doppiatore. E’ utile sottolinerare che un doppiatore presta la propria voce anche  ai personaggi che non l’hanno (come ad esempio i cartoni animati, etc..).

    Il doppiatore collabora con il dialoghista per sincronizzare le parole di ogni battuta col movimento labiale degli attori doppiati. Tale risultato, la maggior parte delle volte si ottiene modificando il testo originale. Il lavoro dei doppiatori è coordinato dal direttore del doppiaggio, che rappresenta una sorta di regista. Il doppiatore lavora in studi con sale insonorizzate, un grande schermo dove vengono trasmessi i prodotti audiovisivi che dovrà doppiare e apparecchiature tecniche per la registrazione della voce parlata.

    Wedding planner: l’intervista all’agenzia Regency di San Marino

     Ci siamo rivolti all’agenzia Regency di San Marino per avere maggiori informazioni riguardo la professione di wedding planner.

    1) Regency è un’agenzia per l’organizzazione di matrimoni che opera da molti anni sul mercato e organizzate anche corsi per diventare wedding planner. Una professione che da qualche anno è arrivata anche nel nostro paese ed una figura che viene sempre maggiormente ricercata. Perché?

    Regency San Marino (www.weddingsitaly.com) è stata la prima agenzia per l’organizzazione di matrimoni in Italia avendo iniziato la propria attività nel 1987. Fino a qualche anno fa, erano quasi esclusivamente persone straniere, in particolare cittadini anglosassoni e giapponesi, a rivolgersi a noi per organizzare il proprio matrimonio in Italia. Da qualche anno anche in Italia si è iniziato a rivolgersi a queste figure professionali specializzate. Tra le motivazioni che possono aver indotto a questo cambiamento, c’è senz’altro un cambiamento dovuto a ragioni sociali. Infatti, rispetto agli anni ’50-’60, le giovani donne lavorano e pure le loro mamme, quindi manca il tempo per dedicarsi all’organizzazione di tutti i minimi dettagli e si preferisce delegare a persone specializzate. Poi c’è l’indubbia influenza dovuta all’aver visto, attraverso film, riviste, interviste, quanto sia diffuso all’estero -soprattutto negli Stati Uniti- l’utilizzo di questi professionisti. E’ inoltre cambiato il “concetto” di matrimonio, che sempre più viene visto come “evento” e quindi coinvolge una serie di servizi che necessitano di una precisa ed attenta organizzazione. Si sta iniziando a capire che il coinvolgimento di un wedding planner può essere utile anche ad ottimizzare il budget di spesa. Infatti un bravo wedding planner consiglia su quali servizi ed elementi puntare per la riuscita dell’evento e questo può avere ripercussioni positive e non indifferenti sulla spesa finale.