Negli ultimi quindici mesi il 62% delle nuove imprese ha aperto in Italia contro la disoccupazione, ovverosia con l’obiettivo dei rispettivi titolari di diventare in tutto e per tutto degli “imprenditori per necessità“. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano che nelle scorse settimane ha effettuato un’indagine da cui è emerso come in questi ultimi mesi le persone inoccupate o ritrovatesi disoccupate a causa della crisi hanno scommesso su loro stessi avviando quella che nella maggioranza dei casi è una micro o al massimo una piccola impresa. Nel rapporto di uno su tre, non a caso, le nuove imprese aperte vedono come titolare uno studente o un disoccupato che si è messo in proprio per trovare in tutto e per tutto un posto di lavoro. Nei prossimi dodici mesi queste nuove imprese, su un totale di 510 mila, saranno in grado di dare a loro volta lavoro ad altre 61 mila persone generando così nuova occupazione che di questi tempi è fondamentale.
Consigli e Suggerimenti
Consigli, suggerimenti e trucchi per chi si avventura nel mondo del lavoro.
Lavoro estivo turistico e alberghiero: come e dove trovarlo
Giovani e meno giovani, studenti e disoccupati, con l’arrivo della stagione estiva possono approfittare delle offerte di lavoro e di manodopera stagionale sia per integrare il proprio reddito, sia per farsi conoscere dalle aziende, fare esperienza e magari iniziare un percorso formativo e professionale che possa sfociare, come tutti sperano, in un’occupazione stabile. Ma quali figure cercano d’estate le imprese? Ebbene, per quanto riguarda il settore turistico ed alberghiero, nel periodo estivo si cercano animatori, cabarettisti, assistenti bagnanti, pizzaioli ed aiuto cuochi, ma anche facchini, addetti alle pulizie, addetti alla reception, deejay, ballerini, barman, baristi, ed anche persone in grado di svolgere il lavoro di guardiani notturni.
Lavorare a Milano: puntare sul settore dei servizi
Qualcosa si muove nel milanese in materia di occupazione dopo i momenti bui dello scorso anno. Al riguardo, infatti, la Camera di Commercio di Milano ha rilevato che nello scorso mese di marzo ad assumere è stato il 5% delle imprese milanesi; trattasi di una tendenza al rialzo se si considera che nel febbraio 2010, invece, la percentuale si era attestata al 4%. Nel complesso l’Ente camerale rileva come anche a Milano si sia tornati ad assumere, ma in ogni caso le assunzioni stanno ripartendo con molta prudenza e preceduti dagli stage. Allargando l’orizzonte temporale, la Camera di Commercio di Milano rende noto che negli ultimi dodici mesi quasi un’azienda milanese su quattro, per la precisione il 22%, ha effettuato delle assunzioni, mentre un’azienda su dieci ha utilizzato la forma dello stage per attivare con il potenziale e futuro assunto la prima forma di collaborazione.
La Legge in rete con Normattiva
È stato attivato, da pochi giorni, un nuovo sito istituzionale per l’informatizzazione e la classificazione della normativa vigente in grado di fornire un valido aiuto ai cittadini che hanno la necessità di accedere a tutte le norme dal 1861, anno di fondazione dello Stato italiano, al periodo attuale.
Il nuovo sito è sicuramente un’interessante iniziativa che permetterà di accedere a tutte le norme sul diritto del lavoro in maniera diretta e immediata, particolarmente utile per gli addetti ai lavori.
Il progetto, promosso e realizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati, viene oggi reso operativo con il coordinamento del Ministro per la semplificazione normativa.
Buoni lavoro: i limiti economici da rispettare
Il sistema dei buoni lavoro, detti anche voucher, è disciplinato da una normativa che impone dei limiti economici sia per chi presta la collaborazione, sia per il committente che con questo sistema può far leva su manodopera e su prestazioni lavorative di tipo occasionale, ad esempio, nelle fasi in cui l’impresa nel corso dei mesi ha un maggior bisogno di personale. Pur tuttavia, il lavoratore, così come impone la Legge, può prestare per un singolo committente prestazioni di lavoro di natura occasionale ed accessoria per compensi netti che, nell’anno solare, non possono superare i 5.000 euro netti. Questo significa che il lavoratore occasionale non può ricevere nei dodici mesi dell’anno dal singolo committente un compenso lordo che supera i 6.660 euro. In accordo con quanto spiega l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, di recente possono prestare lavoro di tipo occasionale ed accessorio anche quei lavoratori che si trovano in mobilità, cassa integrazione, o che percepiscono l’assegno di disoccupazione ordinaria o l’assegno speciale per la disoccupazione in edilizia.
Wedding planner: l’intervista all’agenzia Regency di San Marino
Ci siamo rivolti all’agenzia Regency di San Marino per avere maggiori informazioni riguardo la professione di wedding planner.
1) Regency è un’agenzia per l’organizzazione di matrimoni che opera da molti anni sul mercato e organizzate anche corsi per diventare wedding planner. Una professione che da qualche anno è arrivata anche nel nostro paese ed una figura che viene sempre maggiormente ricercata. Perché?
Regency San Marino (www.weddingsitaly.com) è stata la prima agenzia per l’organizzazione di matrimoni in Italia avendo iniziato la propria attività nel 1987. Fino a qualche anno fa, erano quasi esclusivamente persone straniere, in particolare cittadini anglosassoni e giapponesi, a rivolgersi a noi per organizzare il proprio matrimonio in Italia. Da qualche anno anche in Italia si è iniziato a rivolgersi a queste figure professionali specializzate. Tra le motivazioni che possono aver indotto a questo cambiamento, c’è senz’altro un cambiamento dovuto a ragioni sociali. Infatti, rispetto agli anni ’50-’60, le giovani donne lavorano e pure le loro mamme, quindi manca il tempo per dedicarsi all’organizzazione di tutti i minimi dettagli e si preferisce delegare a persone specializzate. Poi c’è l’indubbia influenza dovuta all’aver visto, attraverso film, riviste, interviste, quanto sia diffuso all’estero -soprattutto negli Stati Uniti- l’utilizzo di questi professionisti. E’ inoltre cambiato il “concetto” di matrimonio, che sempre più viene visto come “evento” e quindi coinvolge una serie di servizi che necessitano di una precisa ed attenta organizzazione. Si sta iniziando a capire che il coinvolgimento di un wedding planner può essere utile anche ad ottimizzare il budget di spesa. Infatti un bravo wedding planner consiglia su quali servizi ed elementi puntare per la riuscita dell’evento e questo può avere ripercussioni positive e non indifferenti sulla spesa finale.
Friuli Venezia Giulia: campagna informativa sul lavoro accessorio
Il lavoro occasionale accessorio può rappresentare un’opportunità sia per chi ha perso il posto di lavoro, e punta ad un reinserimento nel circuito dell’occupazione, sia per i giovani che vogliono fare le prime esperienze lavorative. Questa tipologia di lavoro nel nostro Paese è regolamentata attraverso i “voucher“, ovverosia i buoni lavoro che, sperimentati inizialmente per la vendemmia n agricoltura, possono ora essere utilizzati dai datori di lavoro in molti settori dell’economia. E così in Friuli Venezia Giulia la Regione, anche al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, ha avviato una campagna informativa attraverso tutta una serie di incontri/seminari ai quali è possibile iscriversi direttamente online cliccando qui. Ma chi sono i soggetti interessati ai buoni lavoro? Ebbene, dal lato dell’offerta i soggetti interessati sono gli Enti pubblici, gli enti locali, gli enti senza fini di lucro come ad esempio le associazioni, ma anche le imprese a conduzione familiare, le aziende agricole, i liberi professionisti e le famiglie.
Lavoro e salute: lo psicologo e la sindrome da lavoro precario
Il lavoro nel nostro Paese può essere una minaccia per la salute? Ebbene, la risposta purtroppo è positiva visto che, in base ad un’indagine effettuata dall’Istituto superiore per la sicurezza sul lavoro (Ispesl), nel nostro Paese c’è il 43% dei lavoratori che ha il “mal d’ufficio” pronto a sfociare in molti casi in disturbi sia psicologici, sia fisici. Ma quali sono le cause di questo “mal d’ufficio”? Ebbene nel nostro Paese ci sono lavoratori colpiti da un malessere profondo che può riguardare, ad esempio, i casi di discriminazione e di prepotenza, ma anche gli eccessivi carichi di lavoro. E così lo stress sul posto di lavoro, quasi senza accorgersene molto spesso, si trasforma in insonnia, disturbi gastrointestinali e addirittura depressione. Quello di garantire la salute del lavoratore in ufficio è un grosso problema che non è solo tipicamente italiano; secondo quanto dichiarato da Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla salute del Comune di Milano, in Europa ci sono ben 40 milioni di lavoratori colpiti dal mal d’ufficio, con la conseguenza che ai rischi per la salute si aggiungono anche ore di lavoro perse per malattia che vanno ad incidere sulla collettività.
Ricerca lavoro: intelligenza e successo non sempre vanno d’accordo
Nella vita, per avere successo in ambito lavorativo, non sempre una spiccata intelligenza permette di trovare un’occupazione in linea con le proprie capacità. La causa di tutto ciò non è legata solo al fatto che magari ci sono poche opportunità lavorative, ma è strettamente correlata alla ragione per cui chi ha un elevato quoziente intellettivo non è sempre in grado di spendere le proprie capacità sul mercato del lavoro in maniera ottimale. Questo significa, ad esempio, che si può essere dei veri e propri geni nel campo della matematica, dell’arte o della scienza, ma poi oltre ad un quoziente intellettivo elevato conta anche la capacità di sapersi, ad esempio, relazionare con gli altri, o saper gestire situazioni critiche ed inaspettate. Molto spesso, infatti, coloro che hanno un’intelligenza spiccata sono le persone più chiuse, mentre magari chi ha un QI più basso è più aperto non solo al dialogo ed alle relazioni sociali ma, conscio dei propri limiti, riesce nelle situazioni critiche a gestire meglio la situazione ed a trovare le soluzioni migliori.
Famiglia e lavoro: ecco cosa chiedono le donne
Per le donne nel nostro Paese è ed è sempre stato difficile poter conciliare la famiglia ed il lavoro, con la conseguenza che molto spesso dopo la nascita di un figlio, a causa di un’occupazione poco flessibile, ma anche per effetto di una carenza di strumenti a sostegno della conciliazione tra la cura dei familiari ed il mantenimento del lavoro, si è costretti a diventare forzatamente delle casalinghe. Ma cosa chiedono le donne per poter continuare a lavorare anche quando in famiglie sono presenti bambini piccoli, sotto i tre anni di età? Ebbene, in accordo con quanto emerso da un sondaggio presentato dalla rivista “Insieme” del Gruppo RCS, e realizzato dal Portale “QuiMamme.it”, quasi la metà delle donne nella condizione sopra citata richiedono un’occupazione part-time. La percentuale, nello specifico, è al 47%, mentre il 23% delle neomamme, in base ad un campione di quasi 1.000 donne interpellate che lavorano ed hanno figli sotto i tre anni, chiede il congedo pagato.
Lavoro e salute: droga, alcolismo ed i segreti del dipendente
Le informazioni relative al proprio stato di salute sono riservate, tutelate dalla Legge sulla privacy, e quindi non possono di certo essere diffuse da terzi senza rischiare grosso. Pur tuttavia, è chiaro che un dipendente sul posto di lavoro deve essere non solo in forma per poter rendere al meglio, ma non deve avere neanche uno stile di vita fuori dall’ufficio tale da mettere a rischio sia la propria salute, sia i destini dell’azienda con il proprio operato. L’assunzione di alcol e droga, ad esempio, può portare ad avere alla lunga seri problemi sotto tanti punti di vsita, anche da quello della salute mentale. Ebbene c’è da scommettere che siano tantissimi in Italia, e non solo, i lavoratori che assumono alcol e/o droghe ma che non si sognerebbero mai di rivelare il tutto, chiaramente per paura, al proprio datore di lavoro. A prevalere nel nostro Paese, infatti, sono spesso i pregiudizi e l’onesta intellettuale non viene mai premiata, anzi quasi sempre comporta penalizzazioni, esclusioni e discriminazioni.
Lavoro e salute: lo stress dipende anche dalla personalità
Il vostro capo vi stressa? Svegliarsi tutte le mattine per andare al lavoro è diventato per voi una sorta di incubo? Ebbene, prima di trarre delle conclusioni analizzando, valutando e giudicando il comportamento degli altri, dal vostro capo ai vostri colleghi sul posto di lavoro, forse è meglio fare una sorta di “autocritica” al fine di comprendere se lo stress è frutto anche dei vostri comportamenti e del vostro modo di vivere la vita anche e soprattutto fuori dall’ufficio. In Finlandia, non a caso, alcuni ricercatori dell’Ateneo di Helsinki hanno condotto uno studio, apparso tra l’altro sulla rivista specializzata “Journal of Occupational and Environmental Medicine“, da cui è emerso come lo stress sia strettamente correlato alla personalità del lavoratore, ma anche al suo stile di vita condotto fuori dalle mura aziendali.
Sicurezza sul lavoro: concorso video a premi Umbria donne e lavoro
Scade venerdì prossimo, 5 febbraio 2010, il termine per la partecipazione a “Umbria donne e lavoro”, un concorso che, giunto alla sua quinta edizione, è incentrato sul tema della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sfruttando i nuovi mezzi di comunicazione, infatti, il concorso punta a mettere in risalto l’importanza dell’argomento attraverso i video. “Umbria donne e lavoro” si rivolge proprio al sesso femminile, invitando le donne a rappresentare la sensibilità sociale sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso un video. Il video può essere realizzato con qualsiasi mezzo, anche con il videofonino, dopodiché basta leggere e scaricare il bando, registrarsi al sito Donneelavoro.it e caricare i propri contributi. La partecipazione al concorso è gratuita, e prevede l’assegnazione di tre premi: il primo premio da 1.500 euro, il secondo da 1.000 euro ed il terzo da 500 euro.
Servizio civile: come, dove e quando presentare domanda
Il servizio civile nazionale, a partire dall’anno 2005, rappresenta una importante opportunità per i giovani che vogliono arricchire il proprio bagaglio di esperienze nell’ambito di attività a scopo solidaristico che hanno una forte componente sia educativa, sia formativa. La partecipazione è su base volontaria, ragion per cui è necessario presentare entro i termini la domanda di partecipazione ai bandi che periodicamente vengono messi a punto. Tra i requisiti per accedere al servizio civile, che dura un anno, c’è quello relativo all’età, che deve essere compresa tra i 18 ed i 28 anni, e che può essere svolto presso un Ente come, ad esempio, una ONG, ovverosia una Organizzazione Non Governativa, un’associazione senza scopo di lucro ma anche una pubblica amministrazione. Gli ambiti di prestazione del servizio civile possono così essere quelli relativi alla protezione civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale ed artistico, oppure l’assistenza nonché la possibilità di svolgere il servizio civile all’estero.