Concorsi pubblici e validità dei titoli accademici

 La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diffuso nei giorni scorsi una nota esplicativa sulla validità dei titoli accademici nei concorsi pubblici. La materia è abbastanza importante in modo particolare per chi ha la necessità di partecipare ad un concorso, ma che magari ha un titolo accademico rilasciato da un precedente ordinamento di studio.

In realtà più che una nota è un vero decreto. Infatti, il Decreto del 9 luglio 2009 sulle equiparazioni tra diplomi di lauree di vecchio ordinamento, lauree specialistiche e lauree magistrali contenente la tabella di equiparazione dei diplomi di laurea, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 233 del 7 ottobre 2009.

Lavorare a Natale: ecco cosa e come fare

 Se state cercando un impiego per il periodo natalizio questo è il momento giusto per muoversi. Le figure richieste sono diverse e se la vostra disponibilità è anche per i giorni festivi i guadagni possono essere consistenti.

Se amate i bambini e avete esperienza come animatori potete provare a rivolgervi ai vari centri commerciali della vostra città; infatti, in molti casi vengono richiesti ragazzi disponibili a vestirsi da Babbo Natale e che con un sorriso distribuiscano volantini all’ingresso del centro commerciale o si mettano in posa per farsi fotografare con i bambini. Per questa mansione potete anche rivolgervi alle agenzie della vostra città specializzate in feste per bambini.

Dall’INPS caselle di posta elettronica certificata (PEC)

 L’INPS con messaggio n. 22520 del 7 ottobre 2009, provvede ad assegnare ai cittadini che ne faranno richiesta un indirizzo PEC.
La PEC è uno strumento che permette di dare ad un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata con avviso di ricevimento.

Grazie a questo nuovo servizio, i cittadini possono richiedere informazioni sui servizi erogati dall’istituto quali ammortizzatori sociali e tutele in maniera più veloce e precisa.

Sicuramente è un servizio da utilizzare perchè migliora la comunicazione con l’istituto previdenziale.

In attuazione del comma 5 dell´articolo 16-bis, del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito in Legge 29 gennaio 2009, n. 2, in base al quale
• ai cittadini che ne fanno richiesta è attribuita una casella di posta elettronica certificata
• l´utilizzo della posta elettronica certificata avviene ai sensi degli articoli 6 e 48 del Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005, con effetto equivalente, ove necessario, alla notificazione per mezzo della posta.
Le modalità di richiesta/attivazione della casella PEC, da parte del Cittadino, sono specificate nel DPCM del 6 maggio 2009, ossia il cittadino può effettuare la richiesta on-line tramite il sito dell’INPS e dovrà successivamente recarsi in sede per il riconoscimento.

Come aprire un asilo nido privato

L’apertura di un asilo nido privato è un passo importante. L’asilo nido è una struttura di tipo educativo che si rivolge ai bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni, il cui scopo è di assicurare la realizzazione di un programma educativo.

Chiunque volesse aprire un asilo nido privato, dovrà essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

  • maturità liceo socio-psico-pedagogico o magistrale
  • tecnico dei servizi sociali
  • operatore dei servizi sociali
  • assistente di comunità infantile
  • maestra di asilo
  • dirigente di comunità infantile
  • titolo universitario pedagogico
  • master per la formazione della prima infanzia.

Cercare e trovare lavoro con i social network professionali

 Per cercare e trovare lavoro oramai non c’è più bisogno di andare in edicola e comprare l’ultimo numero di una rivista dove ci sono concorsi ed annunci. La rete Internet, infatti, se ben “sfruttata”, offre l’opportunità non solo di ridurre le distanze, ma anche di mettersi in contatto con le “persone giuste”, ovverosia quelle con le quali è possibile scambiarsi esperienze e competenze comuni, ma anche mettersi in contatto con manager, titolari d’azienda e professionisti che ci possono permettere di trovare un’occupazione in linea con le proprie aspettative. In tal senso, l’utilizzo su Internet di social network professionali come LinkedIn (www.linkedin.com) può rivelarsi un’arma vincente. Un social network professionale on-line, infatti, abbatte le barriere e permette di poter far conoscere a tutti le proprie capacità, la propria esperienza, ma anche la voglia di far carriera. Anche su LinkedIn, così come per ogni social network professionale on-line che si rispetti, è importante ben definire il proprio profilo, inserire un curriculum dettagliato e mettere in mostra la propria esperienza.

Il documento di sicurezza aziendale

 Il documento di sicurezza aziendale (o piano di sicurezza aziendale) è un documento che viene steso dal datore di lavoro (ciò non vale per  le imprese familiari ed i datori di lavoro con meno di undici dipendenti) per la valutazione dei rischi. Esso deve contenere:

  • una relazione per la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro;
  • l‘individuazione delle misure di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione individuale (DPI) ossia qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che minacciano la salute e la sicurezza durante il lavoro;
  • il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.

Le morti bianche

 L’insicurezza sui luoghi di lavoro è un serio problema che riguarda la Nazione e non solo, e di cui si argomenta spesso, soprattutto a causa di gravi fatti di cronaca in cui perdono la vita onesti lavoratori (le loro morti vengono definite bianche).

Ogni anno e soprattutto in questo periodo, si sovo verificati numerosi casi di morti bianche, a partire dalle cinque vittime della Truck Center di Molfetta, per continuare con la strage avvenuta all’interno della ThyssenKrupp, fino ad arrivare alle sei vittime di Mineo (in provincia di Catania), la cui  causa del decesso sembra sia stata l’esalazione di sostanze tossiche nella vasca del depuratore del Comune. Si sono inoltre registrate altre quattro morti sul lavoro a Modena, Alessandria, Nuoro ed Imperia.

Malattie professionali: donne più a rischio stress da lavoro

 In Italia, così come in Europa, lo stress da lavoro colpisce tantissimi lavoratori, con un’incidenza superiore per le donne, ed in particolare per quelle che lavorano con una forma di contratto atipico o part-time. Il dato, fornito dall’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, mette in evidenza come quello dello stress da lavoro sia un argomento che da un lato è complesso, e dall’altro è di grande attualità oltre che di interesse sociale. Questo perché, tra l’altro, a differenza delle altre malattie professionali, lo stress da lavoro è difficile da “misurare” in quanto non si presta a rilevazioni oggettive, ed è inoltre potenzialmente contraibile da tutta la platea di lavoratori in qualsiasi settore di impiego. Ma quali sono le cause per cui un addetto sia affetto da stress da lavoro? Ebbene, l’opinione comune fa pensare che, ad esempio, un soggetto sotto stress sia quello che lavora troppo; invece, anche chi porta avanti una quantità di lavoro insufficiente rispetto alle ore di servizio può essere soggetto allo stress da lavoro.

Trovare lavoro in banca: missione impossibile?

 Il posto fisso, ben pagato, è un po’ il sogno di tutti, ed in particolare dei giovani. In passato, il “classico” posto di lavoro in banca ha rappresentato l’obiettivo anche per i nostri genitori, o per le nostre sorelle o fratelli maggiori, ma adesso riuscire ad occupare un posto in una filiale bancaria è diventato di sicuro più difficile per tanti fattori. I processi di informatizzazione, le fusioni bancarie e la creazione di filiali sempre più snelle, ha comportato per il sistema bancario la necessità, più che di assumere, di sfoltire il parco dipendenti magari accompagnandoli alla pensione, oppure non assumendo nessuno in sostituzione nel momento in cui qualche dipendente avesse raggiunto l’età pensionabile. Trovare lavoro in banca è quindi oramai una missione impossibile? Di certo rispetto al passato ci sono minori opportunità, ma per i giovani laureati e diplomati, magari con qualche breve esperienza nel settore assicurativo come procacciatore, o con buone conoscenze in materia di finanza e servizi bancari, non è detto che non si possa aprire qualche “porta”.

Come diventare giornalista pubblicista

Per ottenere l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti e il tesserino non serve necessariamente la laurea in Scienze delle comunicazioni o in giornalismo. Per esercitare questa professione bisogna dimostrare di aver svolto in maniera continuativa un’attività pubblicistica regolarmente retribuita negli ultimi due anni, e dunque bisogna aver pubblicato tra i 60 e 70 articoli (il numero varia da regione a regione).

Nel presentare la domanda occorre allegare un attestato del direttore della testata, le copie dei compensi percepiti e le fotocopie dei giornali o dei periodici contenenti gli scritti firmati. La prova del rapporto di lavoro richiesta dall’Ordine consiste normalmente nell’esibire la copia delle ritenute d’acconto versate dal giornale al collaboratore per le sue prestazioni. Per diventare pubblicisti occorre inoltre, oltre a quanto già previsto, l’obbligo di  frequenza a corsi di preparazione che precedono un mini esame e ciò perché nel frattempo è stato riconosciuto ai pubblicisti il diritto ad assumere la direzione responsabile di una testata, e a far parte integrante del lavoro redazionale.

Attività in proprio: come scegliere il nome e farsi pubblicità

Da più parti si vocifera che il periodo più critico per l’economia sia passato e che comunque sia già a partire dal 2010 si potranno vedere i veri segni di ripresa. Noi ce lo auguriamo e speriamo di sentire parlare sempre di meno di cassa integrazione e di licenziamenti. Vogliamo quindi essere ottimisti e tornare a parlare di chi ha deciso (o deciderà a breve) di intraprendere un’attività in proprio.

Qui vi abbiamo detto che una delle prime azioni da compiere è l’apertura della partita iva. E’ bene ricordare anche che riveste un ruolo fondamentale anche la scelta del nome che darete alla ditta o alla società. Infatti, (un po’ come accade per i prodotti che acquistiamo quotidianamente) il nome è uno (se non il) principale punto di contatto con eventuali e potenziali clienti. Dovrà quindi essere di facile memorizzazione e non ambiguo.

Il decalogo per il colloquio di lavoro

Colloquio di lavoro? Che paura! Sono molti i potenziali candidati che alla vigilia di un colloquio di lavoro non sanno comportarsi, cosa dire .. E’ fondamentale riuscire a trasmettere al selezionatore serietà, professionalità e voglia di imparare. E poi?

Risponde a questa domanda Gi Group, un’agenzia per il lavoro che propone un decalogo di consigli per riuscire a sfruttare al meglio l’occasione di un colloquio di lavoro, specie in un periodo di generale difficoltà come quello attuale in cui le occasioni di lavoro sono meno numerose che in passato.

Professione investigatore privato: chi è e cosa fa

Per la rubrica dedicata ai mestieri abbiamo deciso di capire meglio cosa fa un investigatore privato intervistando chi ne ha fatto una vera e propria professione gestendo anche un’agenzia: La Segretissima di Roma. La parola quindi a Bernardo Ferro.

Quella dell’investigatore privato è una professione affascinante. Come e perché si è avvicinato a questo mestiere?

Dopo aver trascorso più di 25 anni negli organi investigativi di stato come Digos, Iterpol ho voluto cimentarmi in questa nuova sfida per mettere al servizio del privato la mia esperienza. Certo non è semplice: ci sono forti limitazioni nella operatività investigativa causate dalla carenza legislativa del settore; limitazioni incomprensibili visto che abbiamo una licenza rilasciata dalla Prefettura.

Chi si rivolge principalmente a lei e alle sua agenzia?

Principalmente società private e singole persone. Le società perchè non sono e non possono essere sufficientemente assistite da un’attività investigativa istituzionale; basti pensare all’assenteismo, ad una concorrenza sleale dovuta all’infedeltà di un socio o di un dipendente. Le persone fisiche, per problemi familiari come l’infedeltà coniugale, l’assegno di mantenimento per l’ex-coniuge ma soprattutto genitori e nonni che ci chiedono aiuto per “vedere” cosa fanno e chi frequentano i loro ragazzi.

Imprenditoria femminile: 40 mila nuove imprese

 All’interno di Gazzetta del Lavoro ci siamo già occupati di donne e impresa. Torniamo a farlo perchè sembrano essere proprio le donne a risollevare l’economia italiana. Come? Con la nascita, in 6 mesi, di 40 mila nuove imprese.

Le imprese in rosa costituire circa il 30% del totale delle nuove aziende individuali che hanno aperto principalmente in Lombardia (12,8%), Campania (10,2%) Piemonte (8,7%) e Lazio (8,7%). Tuttavia il contributo femminile più forte nelle imprese risulta essere in Molise dove le imprese individuali femminili sono il 34,2% delle imprese individuali.

Purtroppo essere mamma e imprenditrice non è semplice. Secondo la Camera di commercio brianzola dopo la nascita del primo figlio, il 10,1% delle donne lombarde ha smesso di lavorare, il 25,8% ha chiesto il part-time e solo il 52,2% ha continuato a lavorare a tempo pieno.