Conciliazione famiglia-lavoro: Premio per Manager Family Friendly in Lombardia

 E’ attualmente aperto nella Regione Lombardia un importante concorso che, in materia di conciliazione tra il lavoro e la famiglia, premierà le migliori esperienze ed i migliori programmi su un tema molto importante specie per le donne. Il concorso è aperto sia al pubblico, sia al privato, ovverosia alle imprese, alle organizzazioni del no profit ma anche alle Pubbliche Amministrazioni a patto di essere delle realtà lombarde con almeno una sede operativa nella Regione. Ad esempio, possono partecipare al concorso, tra gli altri, le PMI così come le grandi imprese, le ASL, ma anche i Comuni e le Province e, per quel che riguarda il non profit, le Organizzazioni Non Governative (ONG), le cooperative sociali, le organizzazioni del volontariato, le fondazioni di diritto civile e gli istituti religiosi. Trattasi, nello specifico, della terza edizione del “Premio famiglia-lavoro” al quale è possibile partecipare presentando domanda entro e non oltre il 21 gennaio del 2011.

Voucher conciliazione lavoro-famiglia: ecco quando è esentasse

 Nonostante la congiuntura non sia delle migliori, molte Regioni italiane, con sforzi finanziari non indifferenti, stanno mettendo a punto dei Bandi per l’assegnazione dei cosiddetti voucher di conciliazione. Trattasi, nello specifico, di contributi che possono permettere, specie alle donne lavoratrici, di conciliare il lavoro con la famiglia grazie proprio all’aiuto economico che permette di sostenere le spese per quel che riguarda un asilo nido, un baby parking e, tra l’altro, anche la baby-sitter. Ma questo contributo, ai fini del reddito, è esentasse oppure scatta la tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)? A chiederselo è stata una Provincia della Regione Piemonte che al riguardo si è rivolta all’Agenzia delle Entrate al fine di capire se tale contributo abbia una natura reddituale e se, quindi, sia imponibile. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, con una specifica risoluzione, ha spiegato che tale contributo è esentasse se viene concesso direttamente al beneficiario che poi provvede a spenderlo per le finalità previste dal bando.

Lavoro e malattia: telefonino e computer, attenzione allo stress

 Mal di schiena, dolori e problemi alle mani, mal di testa, nonché problemi agli occhi ed alla vista. Sono questi i disturbi più comuni di chi lavora in ufficio e passa buona parte della giornata tra l’utilizzo del personal computer e l’uso del telefonino. Al riguardo la Camera di Commercio di Milano ha effettuato un’indagine sia prendendo a riferimento i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), sia quelli del registro delle imprese unitamente alle riposte fornite da un campione di oltre cinquecento imprenditori milanesi. Ebbene, dall’indagine è emerso come siano ben 390 mila i lavoratori milanesi che, a seguito di disturbi legati allo stress da lavoro, passano dall’ufficio al medico. Come sopra accennato, è tutta colpa dell’utilizzo tanto del telefonino quanto del computer con una media di utilizzo per i lavoratori milanesi pari ad oltre 5 ore al giorno.

Lavoro giovani: progetto integrato nella Regione Toscana

 Nella Regione Toscana sono in fase di messa a punto delle iniziative, a cura della Presidenza, che saranno inserite all’interno di un progetto integrato che mira a sostenere l’occupazione ed in particolare il lavoro giovanile. Il Progetto sarà inserito nel Bilancio 2011 dell’Amministrazione regionale con l’obiettivo di superare le frammentazioni del passato, ovviare alle risorse quando queste sono scarse, e far leva su azioni di coordinamento e politiche di sostegno più efficaci. L’intento, nello specifico, è quello di andare ad unire, ad integrare i due fondi europei, l’FSE ed il Fesr, che assieme possono offrire risorse per ben due miliardi di euro circa, ovverosia sufficienti per mettere a punto politiche per il lavoro, per il sostegno allo sviluppo, per la formazione e per l’innovazione da qui al 2013; il tutto come sopra accennato, con particolare priorità da dare agli interventi per la formazione professionale e per il lavoro giovanile.

Cassa integrazione in deroga: crescita costante e inarrestabile

 La crescita della cassa integrazione in deroga è in Italia sia costante, sia inarrestabile. Ad affermarlo nei giorni scorsi è stata la CGIL in accordo con un Rapporto messo a punto dall’Osservatorio CIG del più grande Sindacato italiano in base alle ultime rilevazioni dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). Nei primi dieci mesi del corrente anno le ore di CIGd autorizzate hanno sfondato la quota di 320 milioni, ma in totale le ore di CIG autorizzate dall’Inps, sempre nel periodo gennaio-ottobre 2010, hanno superato la soglia record del miliardo di ore a conferma di una situazione che nel nostro Paese a livello occupazionale resta molto grave. Secondo Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL, è necessario procedere con urgenza alla messa a punto sia di politiche industriali finalizzate a rilanciare l’occupazione, sia di interventi di natura strutturale anche sulla cassa integrazione.

Come lavorare nella Green Economy

Green economy e Green job, oggi questi due concetti sono sempre più ricorrenti nell’economia del nostro paese e nelle rubriche che parlano di lavoro nei telegiornali e sui quotidiani, portali internet, forum e blog.

Oggi la green economy in Italia, come nel resto del mondo, presenta delle interessanti opportunità di lavoro e di carriera, essendo un settore in forte crescita e in controtendenza rispetto ad altre aree dell’economia. Statistiche e previsioni parlano di un mercato del lavoro “verde” davvero vivace e di un’offerta di percorsi professionali di grande qualità.

Paola Caruso: giornalista precaria in sciopero

Meritocrazia: un termine che siamo costretti ad ignorare. In Italia la bravura non viene riconosciuta; vanno avanti “gli amici di..”, o l’amichetta di turno del capo. E’ così e poco pare possiamo farci.

Emblematico il caso di Paola Caruso, una giornalista del Corriere della Sera che dopo 7 anni di precariato nel momento in cui un collega si è dimesso sperava fosse arrivato il suo momento; invece così non è stato. Ed ha deciso di scioperare.

Lavorare a Milano: quadro in chiaroscuro per l’occupazione

 Qual è a Milano il quadro occupazionale, unitamente alle aspettative ed alla fiducia degli imprenditori per il futuro? Ebbene, a scattare in merito una fotografia è stata la Camera di Commercio di Milano che, avvalendosi del proprio Ufficio Studi, ha predisposto un Rapporto trimestrale aggiornato sull’economia milanese, da cui è emerso come su base annua, a cavallo tra lo scorso mese di ottobre ed il corrente mese di novembre, l’occupazione a Milano sia scesa dell’1,2%; il tutto però a fronte di un netto calo, pari al 9,9%, del ricorso alla cassa integrazione. Per l’economia, comunque, si registrano lievi miglioramenti se si considera che, invece, su base trimestrale l’occupazione è rimasta stabile, e che a fronte di un moderato aumento della produzione industriale c’è un miglioramento delle aspettative per il futuro.

Lavoro, impresa ed occupazione: il Piemonte è un’opportunità

 Nella Regione Piemonte arrivano gli interventi strutturali, a valere sugli anni dal 2011 al 2015, a sostegno del sistema imprenditoriale, dello sviluppo economico, dell’occupazione e dell’innovazione con una dotazione finanziaria pari a ben 500 milioni di euro. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel precisare che alle linee guida di tale piano pluriennale è stato dato il nome, particolarmente significativo, de “Il Piemonte è un’opportunità“. I fondi oggetto di stanziamento saranno reperiti sia con i Bilanci regionali a valere sugli anni 2011, 2012 e 2013, sia con i fondi di programmi comunitari che non sono stati assegnati, e con le risorse residue legate a precedenti periodi e programmi di accesso ai fondi strutturali europei. “Il Piemonte è un’opportunità” arriva nella Regione dopo che nelle scorse settimane l’Amministrazione ha messo a punto il Piano straordinario per l’occupazione con alcune delle misure che già sono state avviate attraverso l’emanazione di appositi bandi.

Lavorare a Milano: ecco come le aziende assumono

 Quali sono a Milano e Provincia i canali utilizzati dalle imprese per assumere nuovo personale? Ebbene, in ben quattro casi su dieci l’azienda fa ricorso alla “raccomandazione“, ovverosia all’acquisizione di segnalazioni, anche attraverso le conoscenze personali, di potenziali candidati al posto di lavoro. Questo è quanto ha rilevato la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata dall’Ente camerale prendendo a riferimento i dati del sistema Excelsior, ed avvalendosi del coordinamento e del sostegno da parte dell’UE, Ministero del Lavoro ed Unioncamere. Nonostante la percentuale del 40% di assunzioni attraverso segnalazioni e conoscenze personali sembri alta, su tutto il territorio lombardo questa comunque cresce al 44,4%, mentre addirittura a livello nazionale si sale al 49,7%.

Famiglia o lavoro: le donne hanno bisogno di scegliere

 Famiglia, lavoro o entrambi? Per la donna nel nostro Paese la scelta in merito non è solo obbligata, ma spesso anche forzata visto che non sempre sul territorio vengono promosse adeguate politiche di conciliazione tra il lavoro e la cura della famiglia. Eppure più lavoro per le donne significa anche più fertilità; a metterlo in risalto è la Regione Lombardia nel porre l’accento sul fatto che la ricchezza familiare risulta essere strettamente correlata al tasso di occupazione femminile, e come l’occupazione delle donne sul territorio di norma cresca in funzione di un adeguato livello di offerta per quel che riguarda i servizi all’infanzia. Su tali basi nella Regione nei giorni scorsi si è insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro per fare in modo che le politiche di conciliazione possano essere sempre più al centro delle azioni e delle misure messe a punto dall’Amministrazione regionale.

Occupazione Lombardia: aumentano i posti di lavoro a progetto

 Nella Regione Lombardia quest’anno i posti di lavoro con contratto di collaborazione a progetto cresceranno di ben l’8% con un andamento in netta controtendenza rispetto al dato a livello nazionale che, per effetto della crisi, segna invece un calo pari al 3%. Questo è quanto, tra l’altro, ha rilevato la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del Sistema Informativo Excelsior del 2010 e del 2009. Complessivamente sul territorio nazionale sono comunque aumentati i cosiddetti lavoratori “flessibili”, di ben 700 mila unità andando tra l’altro a definire una nuova figura del precario che rispetto al passato non è più correlata ad un basso livello di istruzione ed alla mancanza, ad esempio, di una laurea o di un diploma. Il “nuovo” precario, infatti, è oramai sempre più spesso diplomato, ma anche con una preparazione universitaria, è un tecnico oppure ricopre comunque delle posizioni lavorative specializzate. Trattasi di lavoratori che troviamo tra i collaboratori a progetto, ma anche tra gli stagisti ed i cosiddetti lavoratori interinali.

Giovani e lavoro: sogni infranti

 Giovani e Lavoro…oggi come non mai l’accostamento di queste due parole ci spinge a storcere il muso. Tanta l’ironia che ruota attorno a questa tematica e mentre i comici e i vignettisti, fanno i soldi su questo tema, i giovani tra un sorriso e una smorfia scivolano sempre di più in una dimensione fatta di incertezze, disillusioni, paure e crisi economica.

Da giorni impazza la pubblicità di un sito, all’interno del quale sono riportate le caratteristiche che deve possedere un giovane per entrare nel mondo del lavoro. Sono esposte in maniera “divertente” una serie di consigli utili per chi cerca lavoro (strisciare, rinunciare alla crescita professionale, scendere a compromessi, ecc. Al di là dell’aspetto simpatico, sono presenti frasi che dipingono il tragico quadro nazionale. Tra queste abbiamo: 

  • perdita di ogni fiducia verso la realizzazione lavorativa;
  • precarietà rispetto allo stipendio mensile;
  • necessità di adattarsi ad ogni situazione lavorativa…flessibilità dirà qualcuno…si, se non fosse che, nella maggior parte dei casi, sembra essere più svalutazione delle competenze personali e professionali;