Università: ecco la laurea che offre il lavoro più stabile

 Informatica, ingegneria ed infermieristica. Sono questi i campi in corrispondenza dei quali nel nostro Paese i laureati possono trovare un’occupazione più stabile. Questo è quanto emerge da “Il lavoro dei laureati in tempo di crisi“, una ricerca che Unioncamere Lombardia e la Camera di Commercio di Milano hanno promosso e presentato mercoledì scorso dopo essersi avvalsi della collaborazione, ai fini della realizzazione della ricerca, della Provincia di Milano e di Formaper, l’Azienda Speciale dell’Ente camerale. La crisi in Italia picchia duro anche su chi ha un titolo di studio importante da spendere come la laurea; per i laureati, infatti, il tasso di disoccupazione è balzato dal 7% all’11% con una media di un laureato su cinque che, dopo un anno dalla conclusione degli studi universitari, non è ancora riuscito a trovare lavoro. E se per i laureati in informatica, ingegneria ed infermieristica ci sono più sbocchi e più opportunità di trovare un lavoro stabile, sul versante opposto non se la passano molto bene i laureati in giurisprudenza ed in veterinaria.

Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile

Oggi si celebra la Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile e Save The Children ricorda come si siano fatti pochi sforzi per cercare di combattere lo sfruttamento minorile in tutto il mondo: una terribile piaga che non riguarda come si potrebbe immaginare solamente i paesi meno sviluppati ma anche l’Italia.

Nel nostro paese l’esercito dei baby lavoratori (che solitamente hanno meno di 15 anni) è di circa 500000: inconcepibile.

Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l’Italia spiega

Una povertà sempre più diffusa unita alla difficoltà di andare a scuola e ricevere un’istruzione adeguata sono alcune delle principali cause del coinvolgimento e sfruttamento di milioni di bambini e bambine nel lavoro minorile a livello globale. Un fenomeno che si può combattere e sradicare agendo su più livelli: con incisive politiche e interventi di riduzione della povertà, assicurando adeguata protezione ai minori vittime di sfruttamento lavorativo, garantendo ai minori costretti a lavorare accesso ad un’educazione flessibile e gratuita che permetta loro di affrancarsi dalla condizione di sfruttamento e di costruirsi un futuro diverso

Provincia di Pordenone: incentivi alle imprese che assumono

 A difesa delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, la Provincia di Pordenone ha reso noto d’aver incrementato la dote di incentivi al fine di agevolare sul territorio le assunzioni dei lavoratori con un contratto a tempo indeterminato ma anche a tempo determinato se questo è per una durata superiore ai due anni. Questo grazie all’entrata in vigore di un nuovo regolamento provinciale che, tra l’altro, viene ora incontro a tutti i lavoratori disoccupati, e non solo a quelli espulsi dai settori che versano in uno stato di crisi. Ad esempio, sarà ora possibile erogare incentivi alle imprese che assumono a tempo determinato o indeterminato dei lavoratori cui mancano 3 o al massimo 5 anni di contributi al fine di poter maturare il diritto alla pensione. Il nuovo regolamento, che è pienamente operativo a partire dalla giornata di ieri, giovedì 10 giugno 2010, prevede anche la concessione di contributi con la finalità di creazione di una nuova impresa, o per acquisire una quota di maggioranza in un’impresa che è già esistente; per queste finalità il nuovo regolamento innalza il contributo massimo da 30 mila a ben 35 mila euro con possibilità di accesso anche per i lavoratori disabili.

Lavoro domestico: quello di una donna vale oltre 200 mila euro

 Se il lavoro domestico di una donna in Italia fosse retribuito, allora a “fine carriera” una casalinga nel nostro Paese si ritroverebbe in media con la bellezza di oltre 200 mila euro. A stimarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ai dati di Eurostat, quelli dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e quelli di Digicamere. In particolare, a fronte di una media di oltre 200 mila euro è la donna della Regione Campania che, nello svolgere il lavoro domestico, guadagnerebbe a “fine carriera” quasi 300 mila euro! Rispetto al Vecchio Continente la donna italiana si occupa così decisamente di più del lavoro domestico, ed impegna in media ben 2,5 ore al giorno in più rispetto agli uomini nel rapporto di 3,51 ore giornaliere contro una media di appena 1,1 ore per gli uomini nel caso in cui la donna sia occupata.

Lavoro e famiglia: voucher di conciliazione in Provincia di Alessandria

 Al fine di agevolare ed incentivare sul territorio la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia, la Provincia di Alessandria ha annunciato la messa a punto dei “voucher di conciliazione“, un aiuto economico destinato in particolare a quei soggetti che sono in prevalenza donne, e che hanno difficoltà ad inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro magari perché devono badare ad un bambino piccolo, oppure devono necessariamente assistere persone anziane non autosufficienti, malati terminali o cronici, oppure persone disabili. Il voucher di conciliazione consiste in un bonus pari a massimi 400 euro mensili erogabili per massimi sei mesi; i contributi, a fronte di spese documentate, potranno essere spesi per accedere a servizi pubblici o privati di cura alla persona. Inoltre, a fronte della concessione del voucher di conciliazione il soggetto beneficiario potrà accedere a percorsi di formazione e di orientamento finalizzati proprio ad assicurare o il reinserimento occupazionale, oppure l’avvio al lavoro.

Trovare lavoro diventando imprenditore per necessità

 Negli ultimi quindici mesi il 62% delle nuove imprese ha aperto in Italia contro la disoccupazione, ovverosia con l’obiettivo dei rispettivi titolari di diventare in tutto e per tutto degli “imprenditori per necessità“. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano che nelle scorse settimane ha effettuato un’indagine da cui è emerso come in questi ultimi mesi le persone inoccupate o ritrovatesi disoccupate a causa della crisi hanno scommesso su loro stessi avviando quella che nella maggioranza dei casi è una micro o al massimo una piccola impresa. Nel rapporto di uno su tre, non a caso, le nuove imprese aperte vedono come titolare uno studente o un disoccupato che si è messo in proprio per trovare in tutto e per tutto un posto di lavoro. Nei prossimi dodici mesi queste nuove imprese, su un totale di 510 mila, saranno in grado di dare a loro volta lavoro ad altre 61 mila persone generando così nuova occupazione che di questi tempi è fondamentale.

Fon.Coop: voucher formativi per le piccole imprese

 Il Fon.Coop, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative costituito dall’AGCI, l’Associazione Generale Cooperative Italiane, dalla Legacoop, dalla Confcooperative e dai Sindacati di CGIL, CISL e UIL, ha reso noto martedì scorso, 1 giugno 2010, che attraverso lo strumento dei voucher formativi c’è la possibilità di poter finanziare su tutto il territorio nazionale dei percorsi individuali di formazione continua che siano concordati tra le imprese e le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori. I potenziali beneficiari sono in particolare quelle imprese che, aderenti al Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative, hanno meno di dieci dipendenti; le risorse che sono state stanziate, con specifiche quote assegnate ad ogni Regione, ammontano a complessivi 0,51 milioni di euro a fronte di un singolo voucher formativo che ha un controvalore pari a 1.500 euro. I destinatari dei voucher formativi sono le socie lavoratrici ed i soci lavoratori delle piccole imprese aderenti al Fondo, compresi anche gli apprendisti e coloro che risultano essere titolari di un contratto di collaborazione a progetto.

Comune di Courmayeur: Bando per il lavoro occasionale accessorio

 In Provincia di Aosta, e precisamente nel Comune di Courmayeur, l’Amministrazione ha annunciato il lancio di un Bando finalizzato a ricercare persone che effettuino attività di lavoro occasionale di tipo accessorio con la remunerazione utilizzando i buoni lavoro, ovverosia i cosiddetti voucher. Il taglio minimo di ogni buono lavoro, lo ricordiamo, è pari a 10 euro lordi a fronte di una paga netta di 7,50 euro, mentre i restanti 2,50 euro rappresentano la copertura assicurativa e previdenziale ai fini Inail ed Inps. Al Bando possono accedere i pensionati ed i giovani studenti che, aventi un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni, sono iscritti all’università o ad una qualsiasi altra scuola di ogni ordine e grado. Non sono previsti dei termini relativi alla scadenza di presentazione della domanda; questa, infatti, può essere presentata in qualsiasi momento ed in carta semplice su dei modelli che si possono o scaricare dal sito Internet del Comune di Courmayeur, oppure si possono ritirare direttamente presso l’Ufficio Segreteria dell’Amministrazione Comunale.

Comune di Vasto: voucher formativi per donne svantaggiate

 In Provincia di Chieti, e per la precisione nel Comune di Vasto, è stato pubblicato un Avviso che permetterà ai residenti sul territorio comunale di poter ottenere dei voucher formativi con la finalità di poter lavorare nei servizi di assistenza e di cura alla persona. In particolare, i voucher formativi sono in totale 30, hanno un valore mensile di 400 euro lordi, a valere sul periodo dall’1 luglio prossimo e fino al 31 dicembre 2010, e sono destinati alle donne svantaggiate residenti nel Comune di Vasto, siano esse italiane oppure immigrate in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Nel dettaglio, ai fini dell’assegnazione dei voucher occorre rispettare il requisito di maturazione della residenza nel Comune di Vasto pari ad un anno per le donne italiane, e di due anni per le donne comunitarie ed extracomunitarie a fronte del possesso di un permesso di soggiorno che deve essere valido e rinnovabile.

Lavoro in campagna: pronti i voucher per i giovani studenti

 A partire da oggi, martedì 1 giugno 2010, i giovani di età compresa tra i 16 ed i 25 anni, iscritti nel nostro Paese regolarmente presso un Istituto scolastico, possono trascorrere le vacanze estive lavorando in campagna con prestazioni occasionali accessorie remunerate con i buoni lavoro, ovverosia i voucher. A farlo presente è la Coldiretti nel ricordare come il buono lavoro sia comprensivo della quota Inps-Inail, e come questo non sia soggetto a ritenute fiscali. I giovani possono così integrare il proprio reddito, magari senza pesare sui genitori in questa fase congiunturale di certo non favorevole, lavorando in campagna all’insegna della trasparenza per quel che riguarda il rapporto di lavoro. I buoni lavoro, inizialmente riservati in via sperimentale alla vendemmia, sono ora stati estesi non solo al settore agricolo, ma anche a quello dei servizi e del turismo con la conseguenza che ad integrare il proprio reddito possono essere non solo i giovani, ma anche i pensionati e le casalinghe.

Commercio estero: Avellino, corsi per titolari d’impresa e collaboratori

 Scadono il prossimo 4 giugno 2010, in Provincia di Avellino, i termini per la partecipazione a due corsi di formazione organizzati dalla Camera di Commercio locale in materia di internazionalizzazione e di controllo e innovazione nelle piccole e medie imprese. In particolare, il corso di formazione in materia di internazionalizzazione è riservato ai collaboratori ed ai titolari di piccole e medie imprese con sede nella provincia di Avellino, e si terrà a partire dall’8 giugno 2010 presso la saletta formazione della Camera di Commercio locale al numero 5 di Piazza Duomo, con orario dalle 10 alle ore 15,  per complessive otto giornate di attività didattica. Rispetto alla precedente edizione del corso, in accordo con quanto rende noto la Camera di Commercio di Avellino, saranno trattate tematiche che a livello normativo risultano essere inedite; nel complesso con tale corso si punta a rafforzare le competenze sia dei collaboratori, sia dei titolari di piccole e medie imprese nella gestione delle operazioni riguardanti il commercio con l’estero.

Lavoro: le donne puntano sul guadagno e sulla reputazione

 Per le donne, specie quando queste sono piccole imprenditrici, le prospettive di miglioramento sono molto importanti, ma non quanto interessano agli uomini, mentre l’imprenditrice in rosa rispetto all’altro sesso punta di più sia sul guadagno, sia sulla reputazione. Questo, in sintesi, è quanto emerso da  “Economia, impresa e donne”, un’indagine che l’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza ha condotto prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese, e dalla quale, quindi, è emerso come per le donne il lavoro rappresenti, innanzitutto, un’affermazione sociale. E proprio da questa voglia superiore di affermarsi della donna rispetto all’uomo ha permesso alle piccole imprese femminili negli ultimi anni di resistere meglio e di reagire alla crisi finanziaria ed economica rispetto ai colleghi uomini.

Disoccupazione giovanile: con la crisi si vive sempre più in famiglia

 Nel nostro Paese lo scorso anno molti lavoratori in età matura hanno perso il posto di lavoro e si sono “rifugiati” nell’ombrello della cassa integrazione per poter andare avanti, seppur a fatica. Decisamente peggio è però andata ai giovani, i quali a causa molto spesso di un lavoro precario si sono ritrovati né studenti, né occupati e soprattutto senza ammortizzatori sociali. In base ad un Rapporto dell’Istat sulla situazione dell’Italia nel 2009, nel nostro Paese ci sono 1,9 milioni di giovani che hanno lasciato la scuola e che sono anche senza lavoro; insomma, non studiano, non sono occupati e, per forza o per scelta, vivono nella casa di mamma e papà. Questi 1,9 milioni di giovani rientrano nella categoria dei cosiddetti “bamboccioni“, ma è giusto ritenere che molti di questi non abbiamo optato per la “carriera del mammone” per scelta, ma solo perché sul territorio ci sono poche opportunità di lavoro, e perché riprendere un percorso di studi, magari universitario, è troppo costoso ed i soldi in tasca sono pochi.

Incentivi formazione: Provincia Firenze, nascono i Centri Formativi Territoriali

 Per i lavoratori ed i cittadini della provincia di Firenze che sono interessati ad ottenere, in materia di formazione professionale, non solo orientamento ed informazioni, ma anche aiuti economici, sono nati sul territorio i “CFT”, ovverosia i Centri Formativi Territoriali. A darne notizia è stata Elisa Simoni, che ricopre la carica di Assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione, sottolineando al riguardo come trattasi di un nuovo strumento ideato per facilitare la messa a punto di progetti e di processi formativi individuali finanziati attraverso la formula dei voucher formativi che per i cittadini del territorio della provincia di Firenze prevede uno stanziamento pari a ben tre milioni di euro finalizzati ad accedere a ben 450 corsi inseriti a catalogo. Secondo l’Assessore Elisa Simoni  i CFT rappresentano una vera e propria svolta in materia di formazione erogata attraverso la fruizione degli aiuti economici in quanto si potranno dare risposte migliori alla domanda proveniente dal territorio della Provincia di Firenze.