Formazione e assunzione: incentivi nella Regione Piemonte

 Stop all’assistenzialismo ed ai contributi regionali erogati in qualità di sostegno al reddito ma rigorosamente a fondo perduto. Ad annunciarlo è stato Roberto Rosso, Assessore al Lavoro ed alle Formazione professionale della Regione Piemonte, il quale ha sottolineato venerdì scorso, nel corso di una conferenza stampa, come l’Amministrazione tratterà il tema delicato della formazione e dell’assunzione dei lavoratori con incentivi all’inserimento occupazionale e non più con mere forme di assistenzialismo. E così tutto cambia, ad esempio, per i collaboratori a progetto, i quali non percepiranno più dei contributi una tantum a fondo perduto, pari a 3.000 euro con un Bando emanato nei mesi scorsi nella Regione, ma incentivi all’assunzione ed alla formazione professionale. In particolare, l’Assessore Rosso ha fatto presente come il nuovo Bando per i co.co.pro sarà predisposto in modo tale che per ogni lavoratore precario assunto da un’azienda quest’ultima possa poi fruire per un periodo di tempo pari ad almeno due anni di un contributo pari a 3.000 euro finalizzato all’abbattimento del costo del lavoro.

Voucher anche dal panettiere: proposta Assopanificatori

 Perché non introdurre i voucher anche a favore dei panifici? La proposta, in vista del Salone dell’arte bianca, in corso di svolgimento fino a mercoledì prossimo, 26 maggio 2010, è stata lanciata nei giorni scorsi dal Presidente di Assopanificatori, Mario Partigiani, il quale ha in particolare sottolineato come anche nel settore dell’arte bianca, così come in agricoltura, ci siano dei periodi dell’anno in corrispondenza dei quali gli esercenti hanno palesemente bisogno di più manodopera qualificata e temporanea. Trattasi, nello specifico, di periodi che però sono diversi da quelli del settore agricolo e che riguardano, in particolare, le ricorrenze come il Natale e la Pasqua e comunque tutti i periodi dell’anno quando c’è un forte aumento delle richieste di dolci, o ancora altri periodi dell’anno in corrispondenza dei quali si registrano forti richieste di pane e di pasta e, quindi, c’è bisogno di intensificare la produzione.

Regione Piemonte: 5% stipendio assessori ai cassintegrati

 Nella Regione Piemonte il 5% dello stipendio che sarà percepito dal Presidente, Roberto Cota, e da tutti gli assessori regionali, andrà a favore cassintegrati piemontesi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale a seguito di una decisione che comporterà annualmente la possibilità di disporre di una somma pari a 100 mila euro circa che sarà “girata” ai lavoratori piemontesi in cassa integrazione attraverso l’alimentazione di un Fondo istituito ad hoc. Nel dettaglio, gli assessori della Regione Piemonte rinunceranno ad una quota di stipendio pari a 614 euro mensili, il vicepresidente Roberto Rosso rinuncerà a 672 euro al mese, mentre il Presidente Cota si “autotasserà” per una quota di stipendio pari a 700 euro mensili. Trattasi di una vera e propria autotassazione visto che per l’alimentazione del Fondo apposito a favore dei cassintegrati non è stato scelto di varare una Legge; per “scavalcare” le lungaggini burocratiche, infatti, i fondi saranno direttamente e rapidamente messi a disposizione dal Presidente, Vicepresidente ed Assessori attraverso l’erogazione di un contributo volontario.

Occupazione Italia: 200 mila lavoratori a rischio

 In Italia a causa di una crisi che sembra non avere fine ci sono altri 150-200 mila posti di lavoro a rischio. A fornire queste stima è la Cisl in “Rapporto Industria“, un documento nel quale viene fatto il punto sugli ultimi due anni di crisi economica che hanno fatto “scomparire” la bellezza di 350 mila posti di lavoro ma, come accennato, non è ancora finita visto che su tutto il territorio nazionale ci sono ancora molti casi di crisi aziendale. Intanto, nel periodo dall’aprile del 2008 al febbraio 2010, preso a riferimento dalla Cisl nel suo Rapporto, c’è stata una caduta dell’occupazione sostanzialmente senza precedenti nel comparto del manifatturiero con un secco -7%.

Lo statuto delle libertà

 Quarant’anni fa, il 20 maggio del 1970, venne promulgata la legge 300, meglio conosciuta come lo Statuto dei lavoratori.

La legge 300 rappresenta il punto di arrivo di un percorso pieno di difficoltà partito dal congresso di Napoli. L’allora segretario della CGIL Di Vittorio volle, nel III congresso nazionale del novembre 1952, formulare la richiesta di uno Statuto dei diritti della libertà e della dignità dei lavoratori nell’azienda riassunta in modo preciso dallo slogan “la costituzione nelle fabbriche”.

Agile ex Eutelia: voucher Regione Lombardia per 400 lavoratori

 Per ben 400 lavoratori lombardi di Agile ex Eutelia, senza stipendio da parecchi mesi, arriva finalmente una boccata d’ossigeno; Gianni Rossoni, che ricopre la carica di assessore all’Istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Lombardia, ha infatti reso noto che l’Amministrazione regionale, dopo aver incontrato i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, ha deciso di scendere in campo aiutando i 400 lavoratori attraverso la concessione di un voucher di importo pari a 350 euro al mese. Nello specifico, i lavoratori dell’azienda di Pregnana percepiranno il voucher per un periodo di tre mesi se sono rimasti senza percepire lo stipendio da quattro mesi; al riguardo la Regione Lombardia ha reso noto che i lavoratori che rientrano in tale condizione sono ben 170. I restanti 230 lavoratori della società che non percepiscono lo stipendio da tre mesi avranno il voucher da 350 euro al mese per un periodo pari a due mesi.

Provincia di Ancona: voucher per i disoccupati

 In provincia di Ancona, e precisamente nel Comune di Castelfidardo, l’Amministrazione cittadina ha annunciato una importante iniziativa finalizzata ad aiutare i disoccupati, ed i lavoratori in difficoltà a causa della crisi, ad integrare il proprio reddito attraverso prestazioni di lavoro occasionale ed accessorio che sarà regolarmente retribuito con lo strumento dei voucher, ovverosia dei buoni lavoro. Le domande sono aperte fino e non oltre il prossimo 8 giugno 2010 per tutti i cittadini che hanno maturato da almeno due anni la residenza nel Comune di Castelfidardo, e che hanno perso il posto di lavoro, sono stati licenziati oppure sono semplicemente disoccupati o alla ricerca della prima occupazione. La misura è accessibile e fruibile anche da parte di chi percepisce prestazioni di sostegno al reddito e prestazioni integrative del salario, ovverosia i lavoratori in mobilità, quelli in cassa integrazione, i lavoratori titolari di disoccupazione speciale e quelli che percepiscono la disoccupazione ordinaria.

Nasce Gi Group Academy per la diffusione della cultura del lavoro

 Nasce Gi Group Academy, la fondazione nata da Gi Group, il più grande gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro per promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura del lavoro.

Presentazione ufficiale e primo convegno lunedì 24 maggio a Milano presso il Palazzo del lavoro Gi Group, Piazza IV Novembre, 5; l’appuntamento è per le ore 10 con il dibattito su “Lavoro: Scenari futuri e strumenti per il presente a 40 anni dalla nascita dello statuto dei lavoratori” cui partecipano Tiziano Treu, Roberto Formigoni, Michele Tiraboschi, Giorgio Santini, Remo Sinatra, Giordano Fatali, Gianni Rossoni, Marco Ronchi e Stefano Colli-Lanzi.

Cassa integrazione straordinaria: anticipo indennità per i lavoratori della Brianza

 In aiuto ai lavoratori della Brianza, in cassa integrazione straordinaria, compresa quella in deroga, scendono in campo otto banche al fine di permettere loro di incassare l’indennità in anticipo rispetto ai tempi classici, e spesso lunghi, di erogazione degli importi. A darne notizia è la Camera di Commercio di Monza e Brianza nel far presente al riguardo come il protocollo d’intesa, firmato tra gli Istituti di credito e la Provincia di Monza e Brianza, preveda l’erogazione per ogni lavoratore di importi mensili fino a massimi 900 euro per una durata massima di sette mesi. Trattasi in tutto e per tutto di un provvedimento anticrisi che punta a dare risposte incisive ed immediate ad una congiuntura che rimane difficile e che sta continuando a colpire l’occupazione.

Pensioni e impiego statale, la solita manovra

Invece di puntare su una politica in grado di contrastare l’evasione fiscale, il governo sta definendo una nuova manovra che penalizza, al solito, pensioni e stipendi a reddito fisso: è questo il convincimento del sindacato.

Secondo diversi commentatori la manovra che Tremonti intenderebbe adottare riguarderebbe, oltre ad una stretta sulle pensioni di invalidità, una riduzione delle finestre di uscita per le pensioni di anzianità.

La legge attualmente prevede due finestre di uscita per quanti hanno maturato meno di 40 anni di contributi o, in alternativa, quattro per chi supera tale limite.

Lavoro e famiglia: alle donne piace il part time

 A quali condizioni in Italia le donne sono disposte a lavorare? Ebbene, la risposta al riguardo ce la può fornire l’Isfol in base ad un’indagine da cui è emerso come una donna bisognosa di conciliare il lavoro con la famiglia punti in prevalenza su un’occupazione part time, ovverosia con orario ridotto e comunque flessibile. Le pretese economiche, a fronte di venticinque ore settimanali di lavoro, spaziano dai 500 ai 1.000 euro mensili e comunque tali da superare le spese che ci si trova ad affrontare per affidare a terzi la cura della famiglia. L’indagine dell’Isfol, dal titolo “Perché non lavori?“, mette in evidenza come la donna in Italia sia letteralmente in bilico tra famiglia e lavoro, e come la presenza o meno di servizi pubblici incida sull’attività o sull’inattività delle donne sul territorio.

Laurea: (forse) serve e permette di guadagnare di più

Laurea sì oppre no? Una domanda la cui risposta è sempre più incerta. Eppure secondo quanto contenuto all’interno dell’ultimo numero de L’Espresso essere in possesso di questo “pezzo di carta” può rivelarsi (nel lungo periodo) un’arma vincente.

Insomma, sebbene le nostre facoltà nel panorama internazionali siano messe, in termini di classifica, piuttosto male e sebbene in questi ultimi anni si sia fatta strada l’opinione comune secondo cui l’Università italiana crei solamente disoccupati sembra che qualcosa stia cambiando.