Lavoro: precariato e titolo di studio vanno a braccetto

 Ai tempi della crisi trovare un lavoro è di certo più difficile, e trovarlo qualificato, in linea con il proprio percorso di studi, con la propria esperienza maturata, e con il proprio curriculum, lo è ancora di più. Non a caso, in questi ultimi due anni, non sono mancati i casi di brillanti laureati, ingegneri, dottori in giurisprudenza, architetti e dottori in scienze della comunicazione, che hanno scelto, piuttosto che stare a spasso, ripiegare su lavori non proprio rispondenti al proprio profilo. Trattasi spesso di giovani, vogliosi di emergere, di farsi una posizione, ma che in virtù di scarse opportunità hanno stipulato un contratto a progetto per lavorare in un call center, oppure girano per le strade a proporre carte di credito con la vendita porta a porta.

Pensionati ed anziani: più diritti per i connazionali all’estero

 Lo Stato italiano, ai pensionati che, residenti in Italia, versano in condizioni di difficoltà e di bisogno, riconosce il percepimento dell’assegno di solidarietà; trattasi di un diritto ad una prestazione assistenziale che, pur tuttavia, non viene concessa ai nostri connazionali che, residenti in Paesi esteri, versano allo stesso modo nelle condizioni di povertà. Anche per questo, al fine di garantire pari diritti e pari dignità ai pensionati italiani che risiedono all’estero, per la giornata di giovedì prossimo, 10 dicembre 2009, è prevista una mobilitazione internazionale. Al riguardo, tra l’altro, la Cgil sottolinea come nella passata legislatura fossero stati presentate a più riprese delle proposte di Legge che avevano trovato un consenso bipartisan, ma fino ad ora nulla di tutto ciò ha portato all’approvazione di una Legge.

Imprese femminili: le donne puntano sul turismo e sulla logistica

 Il 2009 sta per finire, ma possiamo di sicuro già affermare che dal fronte del mercato del lavoro è stato per l’Italia uno degli anni più difficili degli ultimi decenni. C’è stata infatti un’esplosione, peraltro ampiamente attesa a causa dellla crisi finanziaria ed economica, della cassa integrazione,  c’è stata la conseguente diminuzione del numero di occupati, ed è ulteriormente aumentato il tasso di disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno. Ma nell’ambito di questo scenario cupo, con prospettive ancora poco rosee almeno da qui ai prossimi sei mesi, ci sono comunque elementi e dati interessanti per quanto riguarda nel nostro Paese la dinamica e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale.

Malattie sul lavoro: aumentano i rischi col capo angosciante ed autoritario

 Come reagiscono i lavoratori dipendenti di fronte ad un capo che oltre che autoritario, è anche angosciante? Ebbene, occorre fare una netta distinzione tra lavoratrici donne e lavoratori uomini; a rivelarlo è uno studio a cura di un’università medica svedese nella città di Solna, il Karolinska Institutet, da cui è in particolare emerso come le donne nei confronti di un capo autoritario ed angosciante reagiscano meglio allo stress rispetto ai colleghi uomini; su questi ultimi, invece, in accordo con quanto riporta il canale “Salute” di Yahoo Italia, le vessazioni del capo posso mettere a rischio la salute con il possibile insorgere di problemi cardiaci.

Volontariato e non profit: nasce Portale nazionale

 Su iniziativa del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, è nato il Portale nazionale che si occupa del mondo del volontariato e non profit, con l’obiettivo di dare visibilità al Terzo settore che nel nostro Paese svolge un ruolo di fondamentale importanza. Il Portale, visitabile cliccando qui, punta nello specifico a svolgere una vera e propria attività di servizio che spazia dalle notizie sul mondo del volontariato e delle organizzazioni non lucrative, alla conoscenza delle possibilità e delle opportunità di finanziamento, e passando per la promozione di progetti ed iniziative. Non mancano poi le sezioni riguardanti i bandi, il glossario, la normative e le Guide per l’orientamento; ad esempio, in quest’ultima apposita sezione ci sono in questo momento due guide: una dedicata alla Costituzione ed al Terzo Settore, e l’altra, dal titolo Fondare un’APS: tutte le regole civili e fiscali, fornisce tutte le informazioni utili per tutti coloro che vogliono creare una Associazione di Promozione Sociale.

Italia 2020: albi ed elenchi per babysitter e badanti

 Così come per gli ingegneri, architetti, avvocati, dottori commercialisti e revisori contabili, anche per le badanti e le babysitter, molto presto, sarà obbligatoria l’iscrizione ad appositi albi ed elenchi. Questa novità, finalizzata a contrastare il fenomeno delle collaborazioni come badante e babysitter senza alcuna regolamentazione, spesso in nero, e spesso senza alcuna verifica di requisiti professionali e attitudinali, è stata presentata congiuntamente, martedì scorso, da Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, e da Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità. A gestire l’albo delle badanti e delle babysitter sarà in particolare l’Amministrazione comunale, la quale, quindi, sarà in sostanza, ed in tutto e per tutto, garante delle referenze e dei requisiti di chi punta a svolgere una delle due attività.

Lavoro e crisi: i contratti flessibili penalizzano i giovani

 Gli ultimissimi dati rilasciati dall’Istat nella giornata di ieri, sull’andamento del mercato del lavoro, rivelano che nel nostro Paese è aumentata la disoccupazione, e che i senza lavoro hanno raggiunto la quota dei due milioni. Il tasso di disoccupazione in Italia è così salito all’8% ma al di sotto della media europea, sebbene lo stesso non si possa dire per quella giovanile che  in Italia è più alta rispetto all’eurozona. Ad affermarlo è stato il segretario confederale della Cisl Giorgio Santini, il quale, di conseguenza, ritiene che a favore dei giovani, penalizzati dai contratti flessibili, si debba fare di più sia migliorando l’indennità per i co.co.pro, ed in particolare i requisiti di accesso, sia gestendo al meglio i percorsi legati alla scuola, alla formazione ed al lavoro.

Lavoro e carriere facili: quando il padre invita il figlio ad emigrare

 C’è spazio in Italia per un giovane, brillantemente laureato, rigorosamente nei termini, nel mondo del lavoro, e per un’occupazione in linea con i propri meriti scolastici e la propria bravura? Ebbene, sono sicuro che per molti di voi la risposta è negativa; probabilmente ne avete passate tante, spesso siete stati “scavalcati” dai meno bravi solo perché certe candidature erano “sponsorizzate“. In funzione di questi eventi, c’è rassegnazione, spesso rabbia, e molto spesso si perde anche quella determinazione necessaria per sfruttare le poche occasioni che capitano. La fotografia dell’Italia dalle carriere facili per alcuni, pochi eletti, e difficilissima per tutti gli altri, è ben impressa anche nella mente di Pier Luigi Celli, direttore generale della Luiss, il quale in una lettera al figlio, pubblicata su “Repubblica.it“, lo invita apertamente  a concludere gli studi ed a lasciare un’Italia che “non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio“.

Regolamentata la figura del buttafuori

 Ora è finalmente regolata la figura del buttafuori o dell’addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi.

Questi soggetti possono operare in luoghi aperti al pubblico ove si effettuino attività di intrattenimento e di pubblico spettacolo, nei pubblici esercizi e negli spazi parzialmente e temporaneamente utilizzati a fini privati, ma comunque inseriti in luoghi aperti al pubblico.

La finalità principale del lavoro è quella di tutelare l’incolumità dei presenti.

Con la pubblicazione sulla G.U. n.235 del 9 ottobre del decreto 6 ottobre 2009 del Ministero dell’Interno, vengono stabiliti i requisiti necessari per svolgere questo delicato lavoro oltre a definire le modalità di selezione, formazione e di esercizio dell’attività di “buttafuori”.

Lavoro precario: indennità fino a 4.000 euro per i co.co.pro

 Grosse novità in arrivo per i lavoratori precari, ed in particolare per coloro che hanno perso il posto di lavoro con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Nell’iter di approvazione della Legge Finanziaria 2010, infatti, c’è in discussione un sostanzioso pacchetto di proposte a sostegno del reddito, ed in particolare a favore di chi è disoccupato, tra cui quella che prevede l’erogazione di un assegno una tantum di sostegno al reddito, a favore del co.co.pro licenziato o con contratto scaduto e non rinnovato, pari a ben 4.000 euro, ovverosia il doppio rispetto a quanto era stato stabilito dal Governo in precedenza. Il beneficio, in particolare, viene calcolato sul 30% del reddito conseguito dal lavoratore co.co.pro nell’anno precedente, fermo restando l’applicazione di un massimale pari ad un assegno di 4.000 euro.

Lavoro immigrato: cresce l’imprenditoria con nazionalità straniera

 Nel nostro Paese la disoccupazione a causa della pessima congiuntura è cresciuta e sembra destinata a crescere ancora per alcuni mesi, ma senza l’apporto dei lavoratori stranieri, comunitari ed extracomunitari, i dati sarebbero probabilmente ben peggiori. Lo scorso anno, infatti, le imprese individuali con titolare avente nazionalità straniera sono cresciute del 6,79%, attestandosi a quota 309 mila, e sono così suddivise: il 23% di titolari d’impresa individuale comunitari, ed il 77% di titolari/cittadini extracomunitari. I dati emergono da un Rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, ha messo in evidenza come nel primo semestre di quest’anno l’imprenditoria straniera, ed in particolare quella con titolare extracomunitario, abbia fatto registrare un saldo positivo pari a quasi 6.500 imprese.

Posta elettronica certificata, un obbligo per chi lavora

 Entro fine novembre tutti gli iscritti ad un ordine professionale sono obbligati a dotarsi di una casella postale certificata (PEC) per dialogare con la pubblica amministrazione. L’obbligo è valido anche per le nuove imprese. Ricordiamo che il messaggio di posta elettronica certificata ha il valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

È questa l’interpretazione della gran parte degli ordini e collegi professionali anche se da più parti si ritiene che l’obbligo vige solo per i professionisti, vale a dire per chi svolge la libera professione. Infatti, secondo il comma 7 dall’art. 16 della legge 2/2009 i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato devono comunicare ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto.

Cassa integrazione lavoratori stranieri: proposta “provocatoria” della Lega

 La Lega ha presentato un emendamento alla Legge Finanziaria 2010 con il quale, se approvato, si introdurrebbe una limitazione alla cassa integrazione dei lavoratori stranieri. Verrebbe infatti imposto per loro un tetto massimo di sei mesi, dopodiché non avrebbero alcuna tutela in materia di sostegno al reddito. Al riguardo ricordiamo che di recente l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha messo in evidenza come per la cassa integrazione sia per quest’anno, sia per l’anno prossimo, le coperture siano adeguate; anzi, il Presidente dell’Inps nelle ultime settimane ha sottolineato come ci sia un basso “tiraggio” per lo strumento della cassa integrazione guadagni, con le imprese che, in particolare, fruiscono di un numero di ore di cassa integrazione sensibilmente inferiori rispetto a quelle richieste ed autorizzate. Come mai allora questo emendamento della Lega?