Licenziamento per i dipendenti pubblici

 Iniziamo da questo articolo un breve esame del nuovo decreto Brunetta. Infatti, sul Supplemento Ordinario  n. 197 della Gazzetta Ufficiale n. 254 del 31.10.09 risulta pubblicato il Decreto  Legislativo n.150 del 27 ottobre  2009, che concretizza gli effetti della delega n. 15 del 4.3.09 in materia   di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione.

Il decreto entrerà in vigore dal 15 novembre 2009.

Il primo passo fondamentale della riforma Brunetta sarà il nuovo sistema disciplinare dei dipendenti pubblici.

Dalla metà di novembre le regole stabilite dalla contrattazione collettiva saranno sostituite dalle nuove norme che prevedono nuove sanzioni ben più pesanti rispetto al passato. Infatti, secondo quanto stabilisce l’articolo 55, ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:

  • falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
  • assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;
  • ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio;
  • falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
  • reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;
  • condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro.

Lavoro: pausa pranzo, col buono pasto si rimane a dieta

 Sul posto di lavoro è importante fare il proprio dovere, ma è altrettanto importante sfruttare la pausa pranzo per riposarsi, rilassarsi, ricaricare le pile ed assumere alimenti che non ci appesantiscano troppo ma che ci permettano di ripartire di slancio. Purtroppo, se per fare ciò facciamo affidamento sui buoni pasto, allora il rischio è quello di rimanere praticamente a dieta. Il valore del buono pasto nel nostro Paese è infatti rimasto ancorato sui 5,29 euro, le “vecchie” diecimila lire, da ben dodici anni, con la conseguenza che con un ticket si arriva a conti fatti solo a fare colazione, e di certo non un pranzo. Da tempo l’Associazione Adoc chiede che il valore del buono pasto venga innalzato e riportato sui valori assegnati in Europa; ad esempio, in Spagna un buono pasto presenta un valore defiscalizzato di nove euro, ed in questo caso un pasto completo ci può anche uscire.

Ricerca lavoro: in Italia 1,3 milioni di “scoraggiati”

 Nel nostro Paese ci sono 1 milione e 363 mila persone che in fatto di ricerca del lavoro sono oramai “scoraggiate”, ovverosia ritengono di non riuscire più a trovare un’occupazione e, di conseguenza, rinunciano a cercarla. Il dato, in particolare, emerge da uno studio elaborato dall’IRES e dalla CGIL, con la conseguenza che la disoccupazione “reale” nel nostro Paese è quindi ben più alta del valore del 7,4% rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). A conti fatti, quindi, sommando agli “scoraggiati” gli altri 1,841 milioni di disoccupati ufficiali, si arriva a 3,2 milioni di persone senza lavoro, ovverosia ad un tasso di disoccupazione in Italia, reale, del 12%.

Donne manager? Troppo poche

 Ed eccoci di nuovo a parlare di donne e lavoro. Sì, perchè secondo Federmanager e Manageritalia le donne manager nel settore privato in Italia sebbene siano aumentate nel corso degli ultimi anni, sono ancora troppo poche rispetto ai loro colleghi uomini. Sarebbero solamente 13 mila su un totale di 125 mila dirigenti.

I settori con maggiori difficoltà sono quelli dell’industria, soprattutto se si parla di piccola e media impresa; anche la retribuzione, rispetto ai colleghi uomini risulta essere più bassa. Certo, si parla comunque sia sempre di cifre piuttosto elevate: 108 mila euro lordi per le donne e 120 mila per gli uomini.

Disoccupazione: Piemonte, sussidio per chi è senza ammortizzatori sociali

 Nel nostro Paese, purtroppo, gli ammortizzatori sociali sono per molti ma non per tutti. L’attuale Governo in carica ha esteso il più possibile il beneficio degli ammortizzatori sociali anche a chi non ne ha diritto, ovverosia i lavoratori precari, ma non tutti potranno fruirne. Di conseguenza, in questi mesi di crisi per l’economia reale e per il lavoro, sono stati i Comuni e le Regioni a mettere mano al portafoglio stanziando contributi a favore di chi ha perso il lavoro e, senza alcun sostegno al reddito, è rimasto per strada ed a spasso. L’ultimissima iniziativa in merito, ed in ordine di tempo, arriva dal Piemonte, dove la Regione ha stanziato quindici milioni di euro a favore di chi ha perso il lavoro e non ha accesso in alcun modo agli ammortizzatori sociali. In particolare, è stata predisposta l’erogazione di un sussidio, pari a ben tremila euro, a favore di tutti quei lavoratori che hanno perso il posto a partire dall’1 settembre del 2008, o che, purtroppo, lo perderanno entro il 31 dicembre di quest’anno.

Lavoro e precarietà: Bersani, “sono al primo posto”

 Lavoro e precarietà. Sono queste le prime due priorità alle quali bisogna dare risposta secondo Pierluigi Bersani, il nuovo leader del Partito democratico vittorioso alle primarie dopo aver sfidato il leader uscente Dario Franceschini ed Ignazio Marino. Dario Franceschini, tra l’altro, in accordo con quanto ha dichiarato Pierluigi Bersani in un commento pubblicato su Twitter, ha telefonato al nuovo leader del Partito Democratico riconoscendo il risultato, attorno al 50% dei consensi, e la vittoria alle primarie. Pierluigi Bersani ha dichiarato che “sarò un leader a modo mio”, e che vuole riportare la politica sul concreto, ovverosia sulla realtà e sulla gestione delle emergenze; e di certo la questione della precarietà e del lavoro è una di queste.

Crisi e lavoro: in 50 mila hanno marciato a Milano

Per i lavoratori ed i pensionati è arrivato il momento, anche in Lombardia, di fornire adeguate risposte e per questo, in accordo con quanto riferisce la CGIL, sono state quasi 50 mila le persone che a Milano hanno marciato per il lavoro e contro la crisi; molti dei lavoratori presenti alla manifestazione appartengono ad aziende in crisi, ma non è mancata neanche la presenza di Amministratori locali, Sindaci e personaggi dello spettacolo e della cultura che hanno voluto mostrare vicinanza a migliaia di lavoratori che nella Regione affrontano sul luogo di lavoro problemi e difficoltà che richiedono una risposta. Al termine della marcia, conclusasi a Piazza Castello, c’è stato un incontro dei rappresentanti di CISL e CIGL con Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, al fine di chiedere un impegno concreto sulla soluzione di tre punti/problemi prioritari.

Agente di commercio: professione colpita dalla crisi

 La crisi picchia duro non solo nel settore del lavoro dipendente, ma anche in quello autonomo, con gli agenti di commercio che, a causa della drastica contrazione degli acquisti di beni e di servizi rischiano di gettare la spugna. Non a caso, la Fiarc, Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente alla Confesercenti, stima che di questo passo ogni anno scompariranno dai tre ai quattromila agenti di commercio. Quello dell’intermediazione commerciale è un settore chiave nel nostro Paese se si considera che su tutto il territorio nazionale operano ben 300 mila imprese, le quali, pur adottando drastiche politiche di tagli ai costi, continuano ad essere in difficoltà in virtù del fatto che in Italia a conti fatti l’inversione di tendenza dei consumi non si è ancora manifestata.

Lavorare nell’hi-tech: le imprese chiedono più laureati

 In Brianza, specie prima della crisi, ci sono state a livello occupazionale delle buone opportunità di lavoro nel settore dell’hi-tech, ma negli ultimi mesi, inesorabilmente, il saldo dell’occupazione è scivolato in rosso sebbene le imprese tecnologiche della Brianza specializzate nei servizi mostrino buoni segnali di tenuta. A rilevarlo, in particolare, è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione da cui è emerso come per quest’anno il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1,4% per le imprese hi-tech dei servizi, ed a -3,1% per quelle del settore industriale. Nella Provincia, le assunzioni 2009 nel settore hi-tech saranno quasi 900, ovverosia il 15% del totale previsto nella Brianza; rispetto al passato, le imprese chiedono più laureati anche se in termini numerici sono sempre i diplomati le figure più richieste.

Posto fisso: un “sogno” durato meno di 48 ore

 A distanza di tre giorni dalle dichiarazioni di Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla preferenza per il posto fisso rispetto a quello “flessibile”, il “sogno” del lavoro stabile è già sfumato. Il Ministro Tremonti, infatti, ha raccolto in sostanza solo l’appoggio del Premier Berlusconi e dei Sindacati, mentre sia gli altri Ministri della squadra di Governo, sia, tra l’altro, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere come il diritto al posto fisso sia oramai un retaggio del passato. In merito è stato molto critico il giudizio di Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale ha dichiarato come da un lato fosse facile prevedere che il dibattito sui lavoratori precari si chiudesse in meno di 48 ore, e dall’altro come con quanto accaduto il Governo mostri ancora una volta la chiara volontà a non agire nel contrasto al precariato.

Posto fisso o flessibilità? Tremonti abbandona modello americano

 Negli ultimi anni il lavoro in Italia è diventato sempre più flessibile. Prima di passare al contratto a tempo indeterminato, quando si raggiunge, oramai occorre fare una lunga trafila: dopo aver passato cinque o più anni sopra i libri a studiare, e dopo aver conseguito la sospirata laurea, di norma si parte con uno stage, e poi se si è subito “fortunati” si riesce ad essere inseriti con un contratto a tempo determinato. Questo negli anni ha creato un vero e proprio esercito di precari, giovani e meno giovani, e di questi ogni anno solamente una piccola quota parte riesce a “strappare” un contratto di lavoro stabile. E se i lavoratori sognano e tifano per il posto fisso, anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, sembra pensarla allo stesso modo; intervenuto ad un convegno della Bpm, infatti, il Ministro ha dichiarato che tra flessibilità e posto fisso è meglio un lavoro stabile per la nostra economia, per la stabilità sociale, e per potersi costruire un futuro.

Lavorare anche dopo la pensione aiuta a mantenersi in salute

Molti lavoratori non vedono l’ora che arrivi il momento della pensione per potersi godere un po’ di meritato riposo, passare del tempo con nipoti e viaggiare. Tuttavia, secondo i risultati di una ricerca compiuta dalla University of Maryland (Usa) e pubblicato all’interno del Journal of Occupational Health Psychology della American Psychological Association continuare a lavorare anche dopo la pensione aiuta a mantenersi in salute.

Gas Jeans: cercasi talenti creativi

Per celebrare il suo primo quarto di secolo, GAS ricerca i migliori giovani creativi in circolazione per offrire loro la possibilità di partecipare a 25 DAYS, un progetto di comunicazione altamente innovativo: un workshop in azienda che vede come obiettivo la creazione di un libro sui 25 anni di storia del brand.

Un redattore, un grafico, un illustratore, un fotografo e un designer sono i cinque nuovi talenti che GAS ricercherà nel corso di “Sprizzz your Talent”, due serate evento che avranno luogo presso i GAS Store di Milano e Venezia.

Una selezione destinata a chi ha il coraggio di pensare e lavorare in maniera autentica, innovativa, progettuale ed originale: ogni candidato sarà invitato a mostrare il proprio portfolio creativo per conquistarsi l’imperdibile opportunità di un vero e proprio stage in azienda, un percorso di formazione professionale e di vita che gli permetterà di apporre la sua firma su una pubblicazione dalla visibilità internazionale.

Lavoro sanità: dal tirocinio al tempo indeterminato

 In tutta Italia gli Enti locali, periodicamente, organizzano dei tirocini formativi a favore dei lavoratori disoccupati e svantaggiati, in modo tale da permettere loro di acquisire maggiore esperienza ed inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro dalla porta principale senza cadere nella trappola del lavoro in nero. Il massimo sarebbe di partecipare ad un tirocinio e poi riuscire subito ad avere un contratto di lavoro, ancor meglio se a tempo indeterminato. Ebbene, per 58 persone in Puglia, nell’anno 2007, quello che a prima vista poteva essere un sogno si è trasformato in realtà; come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, nel 2007, presso la Asl di Bari, e senza l’emissione di alcun bando pubblico, 58 persone, svantaggiate ma forse solo apparentemente, hanno fatto il grande salto passando da un tirocinio formativo ad un’assunzione a tempo indeterminato.