Disciplina appalti 2013

 Ieri abbiamo introdotto alcuni cambiamenti in materia di disciplina degli appalti.  Cerchiamo oggi di comprendere quali siano i principali punti di innovazione in materia di rilascio dell’attestazione, verifica dei dati e altri obblighi del soggetto appaltatore. Per quanto concerne, in particolare, il rilascio dell’attestazione, non essendo stata fissata una validità dell’asseverazione occorrerà prestare attenzione alle tempistiche del rilascio, indicando come il controllo comprende i versamenti effettuati fi no a una certa data, per evitare di produrre una dichiarazione non allineata.

Nuova disciplina appalti

 Novità in arrivo per la disciplina sugli appalti. A impattare sulla normativa precedente è l’art. 13 – ter del d.l. 83/12, che apporta qualche significativo cambiamento sulla materia. Il dl sulle semplificazioni fi scali n. 16/2012, comma 5-bis, art. 2, aveva disposto la responsabilità solidale tra i soggetti della filiera dell’appalto per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva nel limite di due anni dalla cessazione dell’appalto stesso. La precedente normativa prevedeva infatti che la solidarietà sarebbe scattata se il soggetto coinvolto non avesse dimostrato di aver messo in atto tutte le cautele possibili.

Mediazione non obbligatoria

 Passo indietro sulla mediazione, che diventa non più obbligatoria (lo avevamo anticipato anche qui: Bocciata mediazione obbligatoria) Stando a quanto affermato dalla Corte Costituzionale, infatti, sarebbe illegittimo costituzionalmente, per eccesso di delega legislativa, del dlgs n. 28/2010 il provvedimento “nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione”. Una nota particolarmente sconvolgente per il settore, visto e considerato che annulla i passi in avanti realizzati da un sistema già avviato un anno e mezzo fa, e sul quale il precedente esecutivo aveva riposto particolare fiducia per cercare di risolvere parte del volume del contenzioso che ogni anno intasa le scrivanie dei tribunali.

Aiuti imprese vitivinicole

 Il ministro delle politiche agricole Mario Catania ha annunciato i dati relativi alle erogazioni degli aiuti destinati al programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo (Pns), ed equivalenti a circa 340 milioni di euro. I dati pubblicati dimostrano pertanto come sia stato messo a disposizione l’intero budget stanziato dall’Unione Europea. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le considerazioni espresse dal ministero delle politiche agricole, e in che modo sono state distribuite le risorse che erano state stanziate dall’organismo comunitario.

Stipendio stranieri più basso di quello degli italiani

 Gli stipendi dei lavoratori stranieri sono più bassi rispetto a quelli dei colleghi italiani. Ad affermarlo è il rapporto sul mercato del lavoro realizzato dall’Ires-Cgil, che precisa altresì come nel nostro Paese un lavoratore su dieci sarebbe, appunto, di cittadinanza straniera. La maggiore concentrazione si troverebbe principalmente nei servizi collettivi e di cura della persona (cioè, badanti e addetti alle pulizie) e subirebbe, al parti degli italiani, gli effetti della crisi economica, con un calo del tasso di attività della componente lavorative non europea in flessione del 6,7 per cento, con disoccupazione in crescita del 5,1 per cento.