La certificazione del diritto alla pensione

 La riforma Monti ha modificato il sistema pensionistico e prevede, per chi ha maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2011, il diritto a chiedere al proprio ente previdenziale – Inps, Inpdap e altri – la certificazione del diritto alla pensione.

Va chiarito, comunque, che la certificazione non è obbligatoria per dimostrare il diritto alla pensione, che comunque è garantito a chi ne ha i requisiti. Tuttavia, secondo quanto previsto dall’art. 24 comma 3 del Decreto Legge n. 201, il lavoratore ha il diritto di richiedere ed ottenere la certificazione del diritto alla prestazione pensionistica.

Questa certificazione, in base al decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, dà la certezza di aver raggiunto i requisiti per la pensione con il sistema in vigore fino al 2011 e soprattutto ai lavoratori dà una maggiore tranquillità. Quindi si dà un consiglio ai lavoratori prossimi alla pensione o che hanno diritto alla pensione sulla base degli anni di contributi versati o dell’età anagrafica raggiunta o delle quote raggiunte: richiedere la certificazione del diritto alla pensione .

Lanciare una start up con Fulbright

 Il programma Fulbright Best (dove Best sta per Business Exchange and Student Training) è un’interessantissima opportunità professionale e formativa che permetterà ai giovani di tutto il mondo di poter frequentare dei percorsi di apprendimento nell’imprenditoria, con training accademico presso alcuni dei migliori atenei e le migliori aziende degli Stati Uniti. I titoli di studio (certificati, diplomi, master, Mba) potranno essere spesi su piano internazionale per poter migliorare il proprio approccio con il mondo del lavoro.

L’obiettivo del programma è infatti quello di offrire un progetto di trasferimento di conoscenze tecnologiche, conferendo anche ai giovani italiani la possibilità di poter frequentare corsi di formazione imprenditoriale presso le più importanti università statunitensi. Il periodo di formazione prevede altresì un piano di tirocinio presso un’azienda, sempre sul mercato statunitense, finalizzato a permettere al giovane di acquisire quelle capacità che saranno poi necessarie per lanciare e gestire una propria start up.

Riforma delle pensioni, chi potrà andare in pensione nel 2012

 Con il Decreto Legge n. 201 del 2011, la cosiddetta Manovra Monti, è venuto a crearsi in Italia un nuovo sistema pensionistico.

Varie le novità delle riforma delle pensioni di cui man mano vi parleremo….se vorrete seguirci in questo percorso tra le nuove norme sulle pensioni. Tra le novità che riguardano il 2012, parliamo innanzitutto di quelle che riguardano il 2013 in materia di adeguamento delle pensioni alla nuova dimensione della vita e l’aumento dei requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva per poter accedere alla pensione.

Chi potrà andare in pensione nel 2012
Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011, in quanto rientra tra coloro ai quali si applica il sistema pensioni fino al 2011. Poiché la riforma delle pensioni viene applicata a partire dal 1° gennaio 2012, chi ha maturato i requisiti di accesso alla pensione secondo la pensione di vecchiaia vigente fino al 31 dicembre 2011 oppure secondo la pensione di anzianità con il sistema delle quote, avrà diritto ad andare in pensione ed a percepire l’assegno di pensione alla fine dell’attesa per la finestra mobile.

Indennità una tantum, lavoratori esclusi

 Il diritto all’indennità una tantum per perdita di lavoro e disoccupazione è riservato solo ai collaboratori a progetto.

Sono esclusi dal diritto all’indennità una tantum a sostegno del reddito i lavoratori a progetto delle Pubbliche Amministrazioni, tutti coloro che abbiano stipulato rapporti di lavoro diversi dal contratto di collaborazione a progetto: ad esempio, gli assegnisti di ricerca, i partecipanti a dottorati di ricerca con borsa di studio, i soggetti che svolgano una specie di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, redolato dall’articolo 61, comma 2, del D.Lgs. n.276/2003 e non del comma 1.

La norma limita l’erogazione dell’indennità una tantum, corrisposta in una unica soluzione, solo ai collaboratori a progetto che hanno perduto il lavoro per fine contratto, per fine realizzazione del progetto e che abbiano operato in regime di committenza, cioè con un solo committente o anche per diversi committenti, ma non in periodi che si sovrappongono, come abbiamo specificato in precedenza.

La norma è mirata a tutelare i lavoratori iscritti alla Gestione separata, in quanto questi soggetti, pur essendo parasubordinati, hanno un’occupazione più o meno per due anni e per fine lavoro perdono la loro qualifica di lavoratori a progetto. Pertanto, come i lavoratori subordinati che perdono il posto di lavoro, hanno diritto anch’essi diritto all’indennità una tantum di disoccupazione.

Cassa integrazione guadagni – maggio 2012

 Sono stati resi pubblici gli ultimi dati ufficiali consolidati sulla cassa integrazione di maggio. Stando a quanto affermato dalle parti in causa, le ore di cig complessivamente autorizzate, rispetto al precedente mese di aprile, sono cresciute dagli 86,2 milioni di aprile ai 105,5 milioni di maggio: un incremento pari al 22,5 per cento, una vera e propria impennata che risente di una richiesta superiore alle attese che erano state precedentemente formulate dagli analisti.

Stando a quanto affermato sul fronte delle ufficiali statistiche, l’incremento sarebbe comunque più contenuto rispetto al maggio dello scorso anno, con un incremento del 2,7 per cento, quando le ore autorizzate sono state 102,7 milioni di unità.

Durc ancora cartaceo per i privati

 Il Durc sarà ancora cartaceo. Nonostante da più parti ci si stia rapidamente muovendo verso una dematerializzazione dei certificati, per quanto attiene i rapporti tra privati rimane ancora richiedibile in formato cartaceo la nota dichiarazione (si pensi alla verifica da parte del committente o del responsabile dei lavori dell’idoneità tecnico professionale da parte delle imprese affidatarie).

In tutti i rapporti con le pubbliche amministrazioni, invece, l’obiettivo è la competa decertificazione cartacea del Durc, con ricorso alla posta elettronica certificata, che diverrà il canale obbligatorio di consegna della dichiarazione con decorrenza 1 luglio 2013. Ad affermarlo è la circolare n. 12 del 2012, emessa dal ministero del lavoro.

I requisiti di accredito contributivo per indennità una tantum

 Il lavoratore con contratto a progetto deve essere in possesso dei requisiti di accredito contributi rilevabili nel proprio estratto conto previdenziale.

Due precisamente i requisiti di accredito contributivo: un mese di contributi accreditato nell’anno di riferimento e tre mesi di contributi accreditati nell’anno precedente. Tuttavia bisogna chiarire quale dei due è l’anno di riferimento ai fini dell’accredito contributivo, dopo aver verificato l’anno di riferimento relativo al reddito.

Per quanto riguarda il controllo del requisito contributivo per il diritto all’indennità una tantum per la cessazione dei contratti a progetto, L’Inps ha così chiarito: “l’anno di riferimento va inteso quale “anno solare” durante il quale è cessato il rapporto di lavoro, senza considerare i 12 mesi precedenti alla data della cessazione del rapporto”.

Gestione separata Inps, requisiti di reddito per indennità una tantum

 Il lavoratore a progetto ha diritto all’indennità una tantum per disoccupazione se è in possesso di un reddito percepito nell’anno precedente l’anno di riferimento, ovvero l’anno in cui è finito il rapporto di lavoro. Il reddito deve essere compreso tra i 5.000 e i 20.000 euro.

Il lavoratore a progetto deve essere in possesso anche di un accredito contributivo di almeno una mensilità nell’anno di riferimento e di almeno tre mensilità nell’anno precedente. L’accredito contributivo si può desumere dal proprio estratto conto previdenziale dell’Inps.

Si precisa che il requisito di reddito è valido per gli anni 2010, 2011 e 2012, per quanto riguarda il reddito lordo dell’anno precedente non inferiore a 5.000 euro e non superiore a 20.000 euro, mentre per l’anno 2009 il reddito massimo non dovrà superare il minimale previsto annualmente per l’accredito contributivo.

L’Inps, con la circolare n. 6762 del 2012, ha precisato che il requisito di reddito richiesto dalla legge si accerta con riferimento ai redditi percepiti nell’anno precedente all’anno di riferimento, cioè all’anno in cui è cessato il rapporto di lavoro.

La monocommittenza, requisito indispensabile per indennità una tantum

 Intanto ricordiamo che ”monocommittenza” sta a definire il lavoro svolto per un unico datore di lavoro o per una sola azienda committente con contratto a progetto.

Il periodo di monocommittenza si riferisce, naturalmente, al periodo di tempo relativo all’ultimo rapporto di lavoro con contratto a progetto, al termine del quale si è verificata la “fine del lavoro” in quanto è stata portata a termine la realizzazione del progetto per il quale il lavoratore è stato assunto, appunto con contratto a progetto.

Naturalmente viene fatto un controllo per verificare se nel periodo di riferimento il richiedente abbia di fatto fornito contemporaneamente la sua collaborazione ad un solo committente e non a diversi committenti, poiché in tale caso è esclusa la monocommittenza e, di conseguenza, la prestazione assistenziale a sostegno del reddito. Si tratterebbe di dolo…

Cooperazione nelle Nazioni Unite

 Sta per entrare nel vivo la nuova edizione del Fellowship Programme, organizzata dall’Onu in collaborazione con il ministero degli Esteri. Un programma che prevede di trascorrere dodici mesi nei Paesi in via di sviluppo a partire dal mese di gennaio del prossimo anno. Un piano che, come vedremo tra poche righe, garantirà pertanto la partecipazione a progetti di sviluppo nelle parti più bisognose del mondo, andando ad arricchire il bagaglio esperenziale e di competenze del giovane.

In questi giorni è stato pubblicato il bando per il nuovo anno del programma, destinato a laureati con un massimo di 28 anni, in grado di ambire alla frequenza di un periodo di formazione di 12 mesi nei Paesi in via di sviluppo per progetti di cooperazione. Un percorso pur impegnativo, che permetterà ai giovani professionisti di conseguire una impareggiabile esperienza nel mondo della cooperazione internazionale.

Lavoratori a progetto, indennità una tantum per perdita lavoro e disoccupazione

 Anche nel 2012, i collaboratori a progetto possono ricevere dall’Inps un’indennità una tantum co.co.pro. se perdono il lavoro e, quindi, per disoccupazione, nella misura di 4.000 euro.

Per percepire l’indennità una tantum, il lavoratore deve presentare ua domanda dopo due mesi dalla data di fine lavoro o progetto. Requisiti indispensabili: la monocommittenza, l’iscrizione esclusiva alla Gestione separata, reddito e contributi accreditati. Vediamo in dettaglio…

I lavoratori a progetto iscritti alla Gestione separata dell’Inps possono accedere ad una prestazione previdenziale se perdono il lavoro e restano, di conseguenza, in stato di disoccupazione. Per essere più precisi, nel caso in cui il rapporto di lavoro con il committente cessi in quanto è stato realizzato il progetto per il quale erano stati assunti e quindi il lavoro è stato portato a termine.

Decadenza diritto indennità una tantum per perdita lavoro e disoccupazione

 I collaboratori a progetto hanno diritto all’indennità una tantum solo se confermano la loro immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale.

Devono tuttavia dichiarare e sottoscrivere la loro disponibilità nella domanda. In caso di rifiuto di un percorso di riqualificazione professionale o di un lavoro adeguato, il diritto all’indennità una tantum decade.

La domanda dev’essere presentata entro 30 giorni dalla data in cui è stata presentata e sottoscritta la suddetta dichiarazione. Per la domanda è utilizzabile, anche per il 2012, il modello già utilizzato per gli anni precedenti e reperibile sul sito dell’Inps (COD.SR92).

Busta paga elettronica

 Prende finalmente corpo la busta paga elettronica, o cedolino elettronico, il documento che può essere consegnato via posta elettronica (anche non necessariamente certificata) e che può essere reso disponibile altresì in un’area di un sito web (intranet) riservato, dove i lavoratori possono accedere attraverso una password assegnatagli dalle risorse umane della società datore di lavoro.

A precisarlo, il ministero del lavoro nell’interpello n. 13/2012. L’interpello fornisce pertanto alcuni interessanti chiarimenti sulla normativa di riferimentoribadendo la “legittimità della consegna del documento anche mediante posta elettronica non certificata”, ovvero, attraverso un normale indirizzo email. Così come avviene in tema di obblighi di certificazione fiscale del sostituto di imposta, inoltre, la legge 4/1953 fa riferimento a un obbligo di consegnare il prospetto paga, senza necessariamente riferirsi alla forma cartacea.