Lavoratori irregolari – dati Bankitalia

 Secondo quanto afferma la Relazione annuale di Bankitalia, i lavoratori irregolari nel 2010 avrebbero toccato quota 2,96 milioni di unità, sfiorando la soglia psicologica dei 3 milioni. Se si guarda alle persone (senza considerare i doppi lavori compresi nelle unità di lavoro), il numero scende invece a quota 2,55 milioni di persone, pari al 10,3 per cento della forza lavoro totale. Le aree dove è più forte il lavoro sommerso sono quelle dell’agricoltura, dove un quarto è in nero, i servizi (13,5%); il fenomeno è certamente più contenuto nell’industria (6,6%).

Negli ultimi anni, prosegue Bankitalia, il dato sulle unità di lavoro irregolari è rimasto sostanzialmente invariato, sebbene l’incidenza percentuale sul totale dell’occupazione sia cresciuta a causa della minore rilevanza degli occupati. Le unità di lavoro irregolari sono pertanto passate da 2,94 milioni del 2009 a 2,96 milioni del 2010, con un’incidenza balzata dal precedente 12,1 per cento all’attuale 12,3 per cento.

Gli orari delle visite medico fiscali previste per il 2012

 Gli orari delle visite medico fiscali in caso di malattia del lavoratore non sono uguali per tutte le categorie di lavoratori. Variano, infatti, in base all’ambito in cui opera il lavoratore, che può essere pubblico o privato.

Precisiamo, quindi, che per la visita medico fiscale
*ai dipendenti privati, per 7 giorni su 7, è richiesta la reperibilità nelle fasce orarie che vanno dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.
*ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, per 7 giorni su 7, è richiesta la reperibilità nelle fasce oraie comprese fra le 09:00 e le 13:00 e le 15:00 e le 18:00.

Generalmente, per i dipendenti pubblici, rispetto ai privati, la norma è più severa per quanto riguarda l’orario di reperibilità per malattia, in quanto ne esige 4 ore per la mattina, dalle 9 alle 13, e 3 ore per il pomeriggio dalle 15 alle 18. Il lavoratore in malattia è obbligato ad essere reperibile, durante queste fasce orarie, presso il suo domicilio o presso un altro indirizzo da comunicare il giorno stesso in cui inizia la malattia. L’obbligo di reperibilità in malattia vale anche per i giorni non lavorativi e festivi.

Lavoro per 60.000 giovani dalla green economy

 Nuovi orizzonti per i giovani in cerca di lavoro: dalla green economy sono in arrivo, in tempi brevi, 60.000 posti di lavoro per giovani laureati e ricercatori.

Il progetto, elaborato dal ministero dell’Ambiente sotto la guida di Corrado Clini, è stato presentato all’Università Luiss di Roma in occasione del primo “greening camp” italiano promosso dallo stesso ministro Clini. In base a questo programma, il Governo riconoscerà alle aziende che assumono giovani laureati una riduzione parziale dei contributi fino al 40% per il primo anno e al 20% per il secondo. I posti disponibili saranno 30.000 all’anno per due anni, per un totale di 60.000 posti.

I settori dell’economia verde coinvolti nel progetto sono vari: dalla gestione dei rifiuti e delle acque reflue all’efficienza energetica e alle rinnovabili, alla bioedilizia, alla tutela del territorio e alla mobilità sostenibile. In previsione anche la realizzazione di un sistema per la gestione delle calamità naturali. Per quanto riguarda le risorse economiche necessarie alla concretizzazione del programma per la green economy, lo stesso Clini ha precisato che saranno ricavate da misure fiscali ordinarie che in parte sono già in essere.

Manager italiani più soddisfatti del privato che del professionale

 I manager italiani, nonostante le difficoltà, sono soddisfatte della propria vita professionale. A sorprendere ancor di più è, tuttavia, l’evidenza che la vita privata possa soddisfare ancora di più della vita professionale stessa, con risultati che vanno così a smentire l’immagine dell’uomo – top manager sempre e solo concentrato sulla propria carriera.

L’indagine condotta da Doxametrics per Manager Italia (su un campione di oltre 1.000 dirigenti in attività) segnala infatti che circa il 62% dei manager avrebbe affermato di essere felice del proprio lavoro, mentre l’83% (21 punti percentuali in più della prima risposta) avrebbe invece affermato di essere complessivamente soddisfatto anche della propria vita privata.

I “vantaggi” del regime agevolato per lavoratori ex occasionali e precari

 Il nuovo regime fiscale agevolato offre diversi vantaggi, fra i quali soprattutto il basso livello di tassazione. Infatti, è prevista l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, regionale e comunale, nella misura del 5%, anziché del 20% come per l’ex regime dei minimi.

Peraltro, la nuova norma si è posto proprio questo obiettivo: favorire e incentivare la formazione di nuove imprese da parte dei giovani e di quanti hanno perduto il proprio lavoro e non hanno altre prospettive future e anche per sviluppare attività svolte in forma occasionale o precaria. Con la risoluzione n. 52/E del 25 maggio sono stati istituiti appositi codici tributo che vanno indicati nell’F24 per effettuare i relativi versamenti.

Un vantaggio considerevole, definiremmo, in tempi così difficili a livello occupazionale e quindi sotto il profilo economico, in cui vanno valutate bene le opportunità che vengono offerte allo scopo di migliorare e incentivare la ripresa e la crescita. Da considerare poi che, proprio perché la misura dell’imposta sostitutiva è bassa, i ricavi e i compensi percepiti dai “nuovi minimi” non sono soggetti a ritenuta d’acconto. Ed è un bel risparmio in termini fiscali.

Nuovo regime agevolato per lavoratori ex occasionali e precari

 Con la circolare n. 17/E del 30 maggio l’Agenzia delle Entrate chiarisce la nuova disciplina di vantaggio mirata a incentivare i giovani e chi non ha più lavoro a mettersi gioco in iniziative imprenditoriali consone alle loro capacità.

Può accedere al regime agevolato introdotto dal Dl 98/2011 anche chi ha svolto nell’anno precedente prestazioni saltuarie che si configurano come redditi diversi. Vediamo di seguito chi può entrare tra inuovi contribuenti minimi e per quanto tempo.

Dal 1° gennaio 2012, possono usufruire del nuovo regime agevolato i contribuenti che avviano una nuova attività imprenditoriale oppure l’esercizio di un’arte o di una nuova professione o anche chi ha iniziato un’attività dopo il 31 dicembre 2007. Da precisare che l’inizio di una nuova attività va considerato proprio da quando ne inizia l’esercizio effettivo, non da quando si apre la partita Iva, più precisamente da quando si può dimostrare l’acquisto di beni strumentali per la rivendita o l’utilizzo per svolgere il proprio lavoro oppure per la prestazione effettiva di servizi. In sintesi per iniziare il lavoro vero e proprio.

Modalità di accesso al regime agevolato per lavoratori ex occasionali e precari

 I contribuenti che hanno i requisiti necessari per accedere al nuovo regime agevolato e che hanno iniziato un’attività dal 1° gennaio 2012 devono darne comunicazione barrando l’apposita casella del modello AA9/11 di dichiarazione di inizio attività.

È in regola chi ha barrato la casella relativa ai “vecchi minimi” nella presentazione della dichiarazione prima che fosse approvato il modello con la casella ad hoc per i “nuovi minimi”. Chi, invece, ha aperto la partita Iva senza fare nessuna comunicazione, può presentare la dichiarazione della variazione dei dati entro 60 giorni dalla comunicazione della circolare dell’Agenzia delle Entrate.

Chi ha iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2007 e dal 1° gennaio 2012 vuole passare al nuovo regime fiscale agevolato, non deve fare nessuna comunicazione, se ha applicato il regime dei minimi fino al 31 dicembre 2011. Chi, invece, applicava il regime ordinario e sono trascorsi i tre anni di permanenza obbligatoria, dovrà comunicare l’opzione per il regime dei “nuovi minimi” mediante il quadro VO da allegare al modello Unico 2013.

Cervelli in fuga all’estero

 Secondo quanto afferma una recente ricerca compiuta dal Centro Studi del Forum nazionale dei Giovani, in collaborazione con il Cnel, sono circa 10 mila i professionisti italiani che tra il 1997 e il 2010 hanno preferito lasciare i confini natii per andare a trasferirsi all’estero, mettendo le proprie conoscenze e competenze al servizio delle grandi aziende situate in altri Paesi europei.

Veri e propri cervelli in fuga, che lasciano la Penisola alla ricerca di prospettive di lavoro più gratificanti economicamente, e che – con somma beffa delle italiche strutture – finiscono con l’essere apprezzati e valorizzati all’estero. Dei 10 mila professionisti emigrati, la maggior parte sono medici (2.640 ), i quali possono finalmente trovare lo sbocco occupazionale che il servizio sanitario pubblico e privato non sembra in grado di garantire all’interno dei recinti tricolori.

Deroghe alle comunicazioni obbligatorie per le zone colpite dal sisma

 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso la Direzione generale per le Politiche dei Servizi per il lavoro, ha emesse la nota ministeriale del 31 maggio 2012 che prevede una deroga alle comunicazioni obbligatorie dovute dai datori di lavoro. Si ricorda che le comunicazioni obbligatorie sono quelle che i datori di lavoro pubblici e privati devono trasmettere in caso di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro.

Non solo, il nuovo sistema telematico sostituisce le vecchie modalità di comunicazione che le aziende inoltravano ai Centri per l’impiego, all’Inps, all’Inail e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come previsto dalla Legge Finanziaria per il 2007. Con il sistema informatico CO non è più necessario inviare differenti comunicazioni cartacee, basta compilare un unico modello.

Il modello 730 nei vari casi

 Con il modello 730, oltre agli altri vantaggi rispetto al Modello Unico, si ha anche quello di poter effettuare il pagamento in busta del conguaglio a debito dal modello 730-3, mediante il datore di lavoro o dal 730-4 in caso di assistenza del CAF.

È possibile il versamento a rate mediante prelievo in busta paga nel mese di luglio per i dipendenti o di agosto/settembre per i pensionati. Il lavoratore contribuente o il pensionato può scegliere anche il versamento a rate dell’eventuale conguaglio a saldo, indicando il numero nella colonna 7 del rigo F6 del modello 730 del 2012. Se invece si presenta il modello 730 congiunto, si dovrà indicare il dato solo nel modello del dichiarante.

Sulle rate sarà applicato un interesse dello 0,33% mensile, che verrà prelevato ogni mese in busta paga dal sostituto d’imposta insieme alla rata. Se non è possibile il conguaglio nel mese di luglio, secondo il termine stabilito, il sostituto d’imposta datore di lavoro deve suddividere il debito in un numero di rate che sia più vicino a quello scelto dal contribuente.

I rimborsi dei crediti d’imposta, i limiti e i tempi

 Può succedere che le ritenute Irpef da versare non bastino a rimborsare l’intero credito che spetta al lavoratore. In tal caso il sostituto d’imposta datore di lavoro può effettuare i rimborsi dei crediti d’imposta con un importo rapportato all’importo complessivo delle ritenute da effettuare ogni mese all’ammontare dei crediti da rimborsare al lavoratore.

Ma ci sono dei limiti: il datore di lavoro per i rimborsi dei crediti d’imposta non può superare l’anno. Più chiaramente: il datore di lavoro ha la possibilità di erogare i rimborsi dei crediti d’imposta prodotti dalle dichiarazioni dei redditi, sempre in rapporto alle ritenute operate, solo entro l’anno d’imposta, ovvero entro dicembre.

Se il sostituto d’imposta non riesce a rimborsare tutti i crediti, crea dei crediti d’imposta residui e deve, quindi, certificare le imposte non rimborsate nel modello Cud, consegnato ai lavoratori entro il 28 febbraio dell’anno successivo. In questo modo il lavoratore contribuente potrà far valere i crediti che gli spettano nella successiva dichiarazione dei redditi, cioè nel modello 730 dell’anno successivo.

Chiarimenti su conguaglio fiscale a credito e a debito dell’Irpef

 Il lavoratore dipendente, o il pensionato, che presenta il modello 730 per la dichiarazione dei redditi ha due possibilità per il conguaglio a credito o a debito dell’aliquota Irpef: recuperare i crediti Irpef nella busta paga di luglio o di agosto/settembre oppure pagare le imposte a saldo e acconto dovute, anche a rate, come indicato nel prospetto di liquidazione. A sua volta, il datore di lavoro o l’Inps devono addebitare o accreditare nei limiti delle ritenute.

Il sostituto d’imposta o il datore di lavoro o l’ente pensionistico di riferimento ha l’obbligo, in base al Decreto Legge n. 164 del 1999, di provvedere ai conguagli fiscali considerando i risultati contabili del modello 730-3 oppure il modello 730-4. Più precisamente: il 730-3, se hanno prestato direttamente assistenza fiscale ai propri dipendenti o pensionati oppure il 730-4, considerando i risultati trasmessi loro dall’Agenzia delle Entrate entro un limite massimo di 10 giorni dal ricevimento delle trasmissioni effettuate dai Caf o dai professionisti abilitati.