Dettagli della riforma previdenziale Monti

Il neo premier Mario Monti si dice disponibile ad un confronto diretto con le parti sociali con lo scopo di trovare un accordo utile ad ottenere una riforma previdenziale il più equa possibile e nello stesso tempo utile al bilancio statale. La riforma previdenziale del Governo Monti sta intanto entrando nel vivo e cominciano a delinearsi i primi contorni di quella che viene definita una riforma importante per l’intero sistema pensionistico italiano e del sistema lavorativo.

Come cambiano le pensioni dopo la Manovra Monti

L’Italia non è certo famosa per offrire ai propri pensionati pensioni milionarie, anzi, sono proprio i pensionati a dover soffrire maggiormente per colpa dell’aumento dei prezzi e della crisi mondiale. Quando un qualsiasi governo tenta di risollevare il bilancio statale, la parola pensioni è quella che maggiormente viene menzionata.

La Manovra finanziaria del Governo Monti comprenderà quasi sicuramente un ritocco più o meno pesante alle pensioni degli italiani, ma andiamo a vedere un possibile scenario.

Niente vitalizi per 200 deputati

Sembrano essere 200 i deputati che per percepire la pensione dovranno aspettare 65 anni di età e tra questi anche Irene Pivetti, ex Presiente della Camera che sarebbe potuta andare in pensione a 50 anni ossia il 4 aprile 2013. La decisione che è stata presa dai Presidenti delle Camere dovrà ora essere ratificata dagli Uffici di Presidenza ma sembra non ci saranno sorprese.

Una ricerca mette in luce tre tipi di lavoratori stressati

 Stress e lavoro sono strettamente correlati sia perchè la nostra è una società particolarmente competitiva sia perchè a volte pur avendo un lavoro siano insoddisfatti e questo si riflette in maniera negativa sul nostro benessere psico-fisico; si può arrivare anche a soffrire di un vero e proprio esaurimento nervoso.

E, a questo proposito una nuova ricerca condotta dall’Aragon Institute of Health Sciences pubblicato su BMC Psychiatry ha messo in luce come esistano tre diversi tipi di esaurimento.

Per Unioncamere i 2/3 delle assunzioni saranno destinate a Ingegneri e Economisti

“Cosa farò da grande?”: questa è la principale domanda che i giovani spesso e volentieri si pongono. La risposta, visto anche il periodo che stiamo attraverso è difficile tuttavia, secondo i risultati di uno studio compiuto da Unioncamere i 2/3 delle assunzioni saranno destinate a Ingegneri ed Economisti.

E, nel caso in cui si fosse scelto un percorso di studi diverso? Non bisogna demoralizzarsi ma semmai cerca di specializzarsi, fare stage, tirocini: cercare insomma di acquisire esperienza, arricchire il cv.

Di queste tendenze si è parlato in occasione di Job Orienta, il Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.

Siamo un popolo di ignoranti! Parola di Tullio De Mauro

 Siamo asini, ignoranti! A lanciare questo allarme è Tullio De Mauro, linguista ed ex Ministro che dice:

Il 71% della popolazione si trova al di sotto del livello minimo di lettura e comprensione di un testo scritto di media difficoltà

Ed ancora, sempre secondo il professore il 5% della popolazione

non è neppure in grado di decifrare lettere e cifre, un altro 33% sa leggere, ma riesce a decifrare solo testi di primo livello su una scala di cinque ed è a forte rischio di regressione nell’analfabetismo. Non più del 20%, possiede le competenze minime per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana

(fonte leggo.it)

Il lavoro non c’è ma la spesa per il Natale sarà più alta

Natale è alle porte e il Codacons ha rilevato come la spesa per i prodotti tipici di questo periodo sarà maggiore: dagli alberi, ai dolci fino ad arrivare alle classiche decorazioni. Rispetto al 2010 a parità di consumi i cittadini spenderanno 220 euro in più e, in un periodo come questo in cui c’è poco lavoro si tratta di un aumento decisamente pesante.

Stipendio giovani neo assunti? Come quello di decenni fa

Giovani e lavoro: un tema molto delicato e attuale. Non solo perchè le offerte di lavoro sono poche ma anche perchè secondo il governatore di Bankitalia Ignazio Visco:

I salari di ingresso nel mercato del lavoro sono oggi in termini reali su livelli pari a quelli di alcuni decenni fa

e che i giovani

che si affacciano oggi sul mercato del lavoro sembrano esclusi dai benefici della crescita del reddito occorsa negli ultimi decenni

Morti sul lavoro: ben sette in 24 ore

 In questi ultimi giorni ci sono state sette vittime sul lavoro in 24 ore: due nel Lazio, una in provincia di Trieste, una vicino Piacenza, una a Spoleto (PG), una a Foggia e una vicino Como.

Una vera e propria emergenza come ricordato anche dal segretario generale della Fillea-Cgil, Walter Schiavella che dice:

E’ un’emergenza nazionale, su cui chiediamo al governo un impegno immediato. ….. Non è possibile continuare così, chiediamo al nuovo esecutivo di avviare subito un piano straordinario di controlli sulla sicurezza e sulla regolarità del lavoro nei cantieri” perché, in tempi di crisi, “la corsa al ribasso e al risparmio sui costi del lavoro, l’esasperazione dei ritmi produttivi, l’elusione delle regole e l’assenza di controlli” provocano l’aumento esponenziale degli incidenti e dei morti sul lavoro. Occorre fermare questa carneficina

Coppia dichiara 6 euro nel 2010 ma si dimentica dei terreni venduti

 Una coppia aveva denunciato nella dichiarazione dei redditi del 2010 rispettivamente 1 e 5 euro “dimenticandosi” però di quanto guadagnato dalla vendita di 180 etteri di terreno: marito e moglie non hanno dichiarato 65 milioni di euro!

Questo è il risultato di una verifica fiscale effettuata dai finanzieri e condotta nei confronti di due società con sede nel Lussemburgo; hanno scoperto che dietro queste società che gestivano ingenti patrimoni immobiliari vi era un imprenditore italiano di 68 anni, da sempre evasore.

I primi sospetti si sono avuti dopo i controlli relativi ad una compravendita effettuata nel 2008 da una delle due società, di un’area sul litorale di Eraclea vicino Venezia di circa 180 ettari per un importo di 65 milioni di euro, di cui l’uomo era proprietario.