Manovra finanziaria: attacco della Cgil sulle pensioni

Se Berlusconi in merito alla Manovra si ritiene soddisfatto lo stesso non può dirsi del sindacato della Cgil; queste le dure parole di Susanna Camusso

Quello che è stato fatto sulle pensioni è molto grave. Molti ancora non se ne sono resi conto, ma i lavoratori se ne sono accorti. A tutti i maschi italiani che hanno deciso di servire lo Stato attraverso un anno di militare, ora gli si dice di aver perso un anno. Questa è una discriminazione di genere, si colpiscono così tutti i lavoratori precoci. E va peggio per tutti coloro che hanno scelto di laurearsi e che hanno speso soldi per riscattare gli anni di laurea. Oggi questo non vale più e dovranno lavorare almeno 4 o 8 anni se hanno fatto la specializzazione.

Il messaggio che passa è che non ci si può fidare dello Stato e delle istituzioni. E questo apre un contenzioso infinito perchè tutti potranno dire di essere stati discriminati. Allora oggi possiamo dire che era una bugia che non avrebbero toccato le pensioni

Manovra: Berlusconi è soddisfatto

I cambiamenti nella manovra che sicuramente porterà molte conseguenze ha reso soddisfatto il Premier Silvio Berlusconi che ha detto

Sono molto, molto soddisfatto perché la Manovra è migliorata senza modificare i saldi. Sono soddisfatto perché il risultato conferma la coesione della maggioranza e si può constatare come la realtà sia diversa da quello che racconta la stampa, con i romanzi d’agosto dei rapporti dentro la maggioranza e tra me e Tremonti. Abbiamo inasprito la lotta all’evasione fiscale con la possibilità di fare controlli più capillari e i Comuni potranno mantenere il gettito che deriva da questi controlli. Inoltre, per la prima volta nella storia della Repubblica, una Manovra ha drasticamente ridotto i costi della politica, tagliando le poltrone e abrogando le Province (fonte Tg Com)

Italia: boom di aziende cinesi

  Secondo i risultati di uno studio condotto dalla Cgia di Mestre nonostante la crisi le aziende cinesi hanno registrato una crescita annua dell’8,5% a differenza degli imprenditori italiani che

Ecco l’identikit del capo perfetto

Elaine M. Wong ed altri colleghi dell’università del Wisconsin di Milwaukee sono giunti alla conclusione che il capo perfetto deve avere la faccia larga; proprio così un buon ceo, secondo

Occupazione edilizia e costruzioni: 350.000 posti di lavoro in fumo

 Nel settore edile e delle costruzioni in Italia, dall’inizio della crisi, sono stati persi ben 230 mila posti di lavoro, che salgono a 350 mila considerando anche l’indotto. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dall’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, in un Rapporto nel quale è stato fatto il punto anche sull’andamento dell’occupazione nel comparto che in Italia continua ad essere penalizzata sia dalla contrazione degli investimenti, sia da prospettive di miglioramento che al momento non s’intravedono. Non a caso, nel primo trimestre del 2011 le casse edili hanno fatto registrare un’ulteriore contrazione dei livelli delle ore lavorate; trattasi, nello specifico, di una flessione tendenziale pari al 3,1% che si va a sommare al pesante -20% registrato nel biennio 2009-2010.

Disoccupazione: Italia triste record nell’Eurozona

Il numero dei disoccupati under 35 nel nostro paese secondo Confartiginato è pari a 1 milione e 138mila: un dato che ci rende il paese peggiore d’Europa. Tra il 2008 e il 2011 gli under 35 occupati sono diminuiti di 926.000 unità; nel mezzogiorno il tasso di disoccupazione è pari al 25,1% (538.000) mentre a livello nazionale la disoccupazione under 35 è pari al 15,9%.

Il numero più elevato di disoccupati si trova in Sicilia; a seguire Campania, Basilicata, Sardegna, Calabria e Puglia. Cosa accade nelle altre regioni? In Trentino Alto Adige il tasso di disoccupazione nei giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni è del 5,7% mentre in Valle d’Aosta del 7,8%.

Voucher formazione: Liguria, novità per l’apprendistato

 La Regione Liguria ha annunciato il via alla sperimentazione del voucher per quanto riguarda il periodo formativo dell’apprendistato. Al riguardo l’Assessore regionale Pippo Rossetti ha comunicato che l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di puntare ad un modello che permetta di raggiungere degli obiettivi strategici, per l’innalzamento dei livelli formativi, e per la qualificazione delle risorse umane. Il tutto affinché possano aumentare gli apprendisti e figure lavorative qualificate per un miglior incontro ed incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Lavoro e giovani: cosa accadrà?

Giovani e lavoro: sembra essere sempre più difficile riuscire a trovare un’occupazione. Secondo quanto emerso dal Rapporto del Cnel sul “Mercato del lavoro 2010-2011” il tasso di disoccupazione potrebbe per

Asili aziendali: il sogno di molti lavoratori

Si parla spesso della difficoltà che molte lavoratrici hanno nel conciliare vita familiare e lavoro; secondo i risultati di un’indagine condotta da Astraricerche su 883 lavoratori dipendenti il 47% vorrebbe

Lavoro e Sindacati: Cgil scrive a Cisl e Uil per iniziative comuni

 E’ da un bel po’ che in Italia la “triplice”, ovverosia Cgil, Cisl e Uil, è spaccata su molte decisioni, prese di posizione ed iniziative. Se infatti la Cisl e la Uil di norma riescono a fare fronte comune, la Cgil, invece, mantiene posizioni diverse, spesso divergenti, e comunque di forte opposizione e critica nei confronti dell’attuale Governo di centrodestra. Pur tuttavia, la Cgil ha scritto una lettera aperta alla Uil ed alla Cisl tendendo conto sia dell’attuale situazione del nostro Paese, sia dell’ultimissima manovra economica, da 45 miliardi di euro, che comporterà altri sacrifici a carico degli italiani.

Lavoro autonomo: meglio se a Milano

 Per le attività di lavoro autonomo e di tipo imprenditoriale, la Provincia di Milano in Italia non è seconda a nessuno. Sono infatti ben 500 mila le persone nel milanese che risultano essere impegnate in attività imprenditoriali in qualità di soci, amministratori e, in generale, titolari. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Milano in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati del registro delle imprese aggiornati al secondo trimestre del corrente anno. Inoltre, tra queste 500 mila persone contraddistinte a vario titolo dalla voglia di fare impresa e di lavorare in proprio in Provincia, ci sono ben 116 milanesi doc.