In arrivo il fondo per il diritto al lavoro dei disabili

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 247 del 21 ottobre 2010 il Decreto Direttoriale 6 agosto 2010 con il quale sono ripartite alle Regioni ed alle Province autonome le risorse finanziarie del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili, istituito presso il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali con la Legge 12 marzo 1999, n. 68, così come modificata della Legge 24 dicembre 2007 n. 247.

I criteri e le modalità per la ripartizione del Fondo, che soddisfa, fra l’altro, le richieste di contributo presentate dai datori di lavoro privati che abbiano effettuato assunzioni a tempo indeterminato, sono stati definiti, nel rispetto delle disposizioni del Regolamento CE n. 800/2008, con il Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Cassazione, per l’asbestosi l’azienda è sempre colpevole

La Corte di Cassazione ha ribadito in una importante sentenza il suo punto di vista sulle morti per asbestosi.

In effetti, la Cassazione, nelle motivazioni relative al processo per gli 11 operai morti nello stabilimento piemontese Montefibre di Verbania infestato dall’amianto dal 1972 al 1996, ha ribadito che è sempre responsabile la direzione aziendale nei casi di morti per asbestosi.

In questo modo la Suprema corte accoglie il parere unanime della comunità scientifica secondo cui questa particolare patologia è determinata da condotte omissive sulla sicurezza sul lavoro.

A sindacati e associazioni, secondo la Corte, spetta il risarcimento dei danni patrimoniali e morali.

Produttività e precarietà, i problemi del Paese

Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha sottolineato, in una lezione alla facoltà di Economia dell’università di Ancona, il grave problema della produttività in Italia.

In effetti, secondo il governatore, l’Italia registra un basso livello di crescita del prodotto per abitante: secondo i dati diffusi da Mario Draghi siamo passati dall’aumento annuo del 3.4% negli anni sessanta, per passare poi al 2,5% negli anni ottanta per poi assestarsi negli anni novanta ad un 1.4%.

Valori per nulla in linea di un paese industrializzato, tanto da ribadire che esiste un problema generale del Paese.

Il passaggio più interessante e importanti dell’intervento si registra quando il governatore della Banca d’Italia ha osservato che

Talvolta viene notato come questi andamenti siano medie di un Nord allineato al resto d’Europa e di un Centro-Sud in ritardo. Ma così non è […] senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari si hanno effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità

Contribuzione figurativa integrativa, arrivato il decreto

È arrivato finalmente il decreto per la contribuzione figurativa integrativa a favore di beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito.

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 257 del 3 novembre 2010, il Decreto 30 luglio 2010 con le modalità di riconoscimento della contribuzione figurativa integrativa a favore di beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito non connessi a sospensioni dal lavoro, attuativo dell’articolo 2, commi 132 e 133, della legge 23 dicembre 2009 n. 191 (finanziaria 2010).

Le deroghe al contratto nazionale di lavoro

Lo scorso 28 ottobre la CISL della Lombardia in una conferenza pubblica ha reso noto i risultati degli accordi nazionali in deroga sottoscritti da FIM, FIOM e UILM nelle medie-grandi industrie metalmeccaniche lombarde.

Il dato più importante è la partecipazione della FIOM. In effetti, da una parte il sindacato di categoria della CGIL si rifiuta di sottoscrivere lo stesso accordo a Pomigliano D’Arco e, dall’altra, partecipa attivamente alla risoluzione di vertenze lombarde tanto ad arrivare a siglare accordi in deroga.

Di certo, il nuovo segretario generale della CGIL, Susanna Camuso, non può non tenerne conto: due pesi e due misure.

Secondo i dati diffusi si scopre che sono stati sottoscritti, da parte delle tre organizzazioni sindacali, 46 accordi in deroga con il coinvolgimento di 32.215 lavoratori.

I lavoratori immigrati e il permesso di soggiorno

In Italia la legislazione sull’immigrazione prevede parità di trattamento tra il lavoratore straniero non comunitario, regolarmente soggiornante, con il lavoratore italiano.

Condizione essenziale è il possesso del regolare permesso di soggiorno per lavoro rilasciato dalle competenti autorità.

Il primo permesso di soggiorno deve essere richiesto alla Questura competente entro otto giorni dall’ingresso nel nostro Paese ed è rilasciato, su presentazione del visto d’ingresso e dei documenti che comprovino un regolare contratto di lavoro subordinato o autonomo, per ricongiugimento familiare, studio, cure mediche o richieste di asilo.

Fiat, accordo per la cassa in deroga a Pomigliano D’Arco

 Seppur la maggiore centrale sindacale italiana ha deciso di cambiare rotta con la nomina di Susanna Camusso alla segreteria confederale permangono, però, i problemi e le divergenze tra la Fiom e le altre organizzazioni sindacali.

È stato raggiunto l’accordo per il ricorso alla cassa integrazione in deroga per la sede produttiva di Pomigliano D’Arco anche se tra le firme manca quella della segreteria della Fiom.

Secondo il testo dell’accordo sono previsti otto mesi di cassa integrazione in deroga per 4812 lavoratori dell’azienda Fiat con partenza dal 15 novembre poiché fino al 14 dello stesso mese i lavoratori sono coperti con la cassa integrazione straordinaria ottenuta per crisi aziendale richiesta dalla Fiat per evento improvviso e imprevisto.

CGIL, il cambio della guardia

La maggiore organizzazione sindacale italiana ha deciso di eleggere il suo nuovo segretario confederale: Susanna Camuso sostituisce Guglielmo Epifani al vertice della CGIL.

Il Comitato Direttivo, con un voto quasi plebiscitario, pone per la prima volta una donna al vertice del sindacato.

Il lavoro del nuovo segretario generale della CGIL è sicuramente pieno di incertezze e tensioni con le maggiori centrali sindacali. Sul tavolo di lavoro è presente lo strappo con Cisl e Uil apertosi dopo l’accordo separato sul nuovo modello contrattuale e su una visione divergente delle relazioni sindacali.

La tutela del lavoratore immigrato

Il nostro legislatore ha introdotto diverse tutele in favore al lavoratore straniero. Per prima cosa l’assistenza sanitaria, oltre ad essere un diritto costituzionalmente garantito a tutti gli italiani, è un diritto che viene esteso a tutti anche senza il requisito della cittadinanza.

In effetti, l’assistenza sanitaria, nel nostro Paese, è garantito a tutti anche con il ricovero presso strutture pubbliche.

I lavoratori stranieri in regola con il permesso di soggiorno per lavoro, o anche in cerca di occupazione, sono iscritti obbligatoriamente al nostro Servizio Sanitario Nazionale insieme ai familiari a carico. I lavoratori stranieri, e le loro famiglie, hanno diritto al medico di famiglia e a tutti i servizi sanitari alle medesime condizioni dei cittadini italiani, ossia sono tenuti a concorrere alla spesa sanitaria al pari del lavoratore italiano.

In arrivo facilitazioni per assunzione di lavoratori

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 253 del 28 ottobre 2010 il Decreto 26 luglio 2010.

Il decreto è stato predisposto per facilitare l’assunzione dei lavoratori con indennità di disoccupazione; in effetti, grazie a questo decreto i datori di lavoro possono ottenere una riduzione contributiva, così come prevede l’articolo 2 della legge n. 191 del 23 dicembre 2009, per l’assunzione di lavoratori che risultano essere beneficiari dell’indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali.

I lavoratori da assumere devono però possedere almeno 50 anni di età anagrafica.

Il beneficio spetta anche alle società cooperative per il socio con cui le medesime società instaurano  un rapporto di lavoro subordinato.

Al contrario, il datore di lavoro non può ricorrere a questo beneficio se l’assunzione costituisce  attuazione di un obbligo derivante dalla legge, dal contratto collettivo, da un contratto individuale.

Non è licenziabile il lavoratore depresso assente alla visita fiscale

La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione con sentenza 21621 del 21 ottobre del 2010 ha ribadito il suo orientamento in casi simili.

Infatti, per giustificare l’obbligo di reperibilità in determinati orari non è richiesta l’assoluta indifferibilità della prestazione sanitaria da effettuare, ma è sufficiente un serio e fondato motivo che giustifichi l’allontanamento dal proprio domicilio.

Nella fattispecie, la Corte di Cassazione ha preso in esame il ricorso di un’azienda che aveva licenziato una propria dipendente perché assente dal proprio domicilio in occasione della visita fiscale ed era stata vista al mare per qualche ora.

Inail, rapporto sull’Emilia Romagna

È stato presentato nei giorni scorsi il rapporto regionale 2009 sulla situazione degli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna con uno studio sulle mappe di rischio.

I risultati esposti dall’Istituto pongono in evidenza i risultati apprezzabili; infatti, gli infortuni sul lavoro scendono del 13% passando da 123.712 a 107.564 casi: una flessione superiore non solo alla media nazionale (-9,7%), ma anche a quella del Nord-Est (-12,8%).

Alessandro Crisci, direttore regionale INAIL Emilia Romagna, ha osservato che le attività dell’Istituto sono in linea con l’impegno assunto nei confronti delle parti sociali e delle istituzioni al fine di orientare le azioni di prevenzione sul territorio.

Infortunio, risarcimento ridotto per il lavoratore straniero

Importante sentenza del Tribunale di Torino in fatto di infortunio sul lavoro, Sezione IV Civile, che stabilisce, richiamando la sentenza della Corte di Cassazione n. 1637 del 2000, un’importante criterio: l’ammontare del risarcimento deve essere realmente rapportato al valore del denaro nell’economia del Paese dove risiedono i danneggiati.

Nella fattispecie il tribunale di Torino ha trattato il risarcimento del danno ai familiari di un operaio albanese morto sul lavoro. La causa era stata promossa dai suoi familiari che chiedevano il risarcimento all’azienda italiana dove l’operaio prestava la sua opera.

I promotori dell’azione legale attribuivano al datore di lavoro la responsabilità dell’incidente reo di non aver approntato tutte le misure di sicurezza ritenute idonee.

Collegato lavoro, presto le deleghe al governo

Dal Collegato Lavoro in arrivo le deleghe al governo per il passaggio definitivo di alcune disposizioni.

In effetti, per la nuova norma di legge si prevede una revisione della disciplina dei lavori usuranti così come stabilisce l’articolo 1, già prevista dalla legge n. 247 del 2007.

Infatti, secondo le disposizioni contenute nel collegato, il governo dovrà emanare, entro tre mesi, i relativi decreti legislativi al fine di definire i criteri applicabili.

Secondo le attuali disposizioni, è possibile ottenere, a domanda dal 1 gennaio del 2008, una riduzione di tre anni sull’età minima per il pensionamento di anzianità con almeno 35 anni di contribuzione versati e un’età anagrafica minima di 57 anni.