Insegnanti di sostegno, sentenza della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale è intervenuta in materia con la sentenza n. 80/2010 pubblicata nella gazzetta Ufficiale n. 9 del 3 marzo 2010.

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2 della legge 24 dicembre 2007 n. 244, conosciuta anche come legge finanziaria 2008, nella parte in cui fissa un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno e nella parte in cui esclude la possibilità, già contemplata dalla legge 27 dicembre 1997, n.449, di assumere insegnanti di sostegno in deroga, in presenza di classi di studenti con disabilità grave, una volta esperiti gli strumenti di tutela previsti dalla normativa vigente.

La legge n. 244/2007 prevede che il numero dei posti degli insegnanti di sostegno a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, non può superare complessivamente il 25% del numero delle sezioni e delle classi previste nell’organico di diritto dell’anno scolastico 2006/2007.

Il decorso della prescrizione del TFR

Secondo l’autorevole parere della Corte di Cassazione il trattamento di fine rapporto, o TFR, decorre dall’insorgenza del diritto, ovvero dal momento che si estingue il rapporto di lavoro subordinato e non da quanto, cosa comune in caso di vertenze in atto, viene accertato giudizialmente l’effettivo ammontare della quota spettante anche quando sussistono controversie in atto mirate a definire il trattamento delle retribuzioni.

La pendenza di una controversia del genere non può essere utilizzata come elemento ostativo alla proposizione della relativa domanda per il conseguimento del trattamento di fine rapporto.

Per questa ragione il termine iniziale di decorso della prescrizione del diritto al trattamento di fine rapporto va individuato nel momento in cui tale diritto può essere fatto valere e, di conseguenza, nel momento in cui il rapporto di lavoro subordinato è di fatto cessato e non da quando sia stato accertato, per via giudiziale, l’effettivo ammontare delle retribuzioni spettanti.

Il nuovo Eldorado, il ruolo delle multinazionali italiane nel Guandong

La Cina è in continua crescita economica e le aziende italiane non intendono certamente rinunciare a questa nuova opportunità: enorme disponibilità di manodopera con l’assenza totale di qualsiasi sindacato che sia in grado, e che soprattutto voglia, di tutelare i lavoratori.

Già altre aziende hanno deciso di sfruttare questo nuovo Eldorado: basti pensare alla Foxconn Technology Group, con sede a Taiwan, leader globale nei componenti elettronici per notebook e computer, cellulari e smartphone, fotocamere, videogiochi e lettori mp3.

La Foxconn Technology Group propone i suoi prodotti alle maggiori società occidentali di alta tecnologia.

In questi giorni l’Iscos e Fim-Cisl con la partecipazione dell’Ico, un istituto indipendente cinese, hanno mostrato i risultati di una indagine sulle condizioni di lavoro nelle dieci principali imprese transnazionali metalmeccaniche a casa madre italiana che hanno siti produttivi in Guangdong (la regione più industrializzata della Cina e con la più alta incidenza di suicidi).

Infortuni sul lavoro, incidenti a quota 790mila nel 2009

Le cifre sono sempre allarmanti: in Italia più di mille persone hanno perso la vita nel 2009 per incidenti sul lavoro, circa 300 sono morte a seguito di una malattia professionale mentre 790mila sono stati gli infortunati.

Sono cifre che dimostrano che l’impegno speso a favore di tutte le iniziative in questo senso non sono sufficienti per tutelare la salute dei lavoratori.

Il messaggio inviato dal Presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano, all’ Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) in occasione della 60/ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro che si è celebrata il 9 ottobre a Modena, pone in luce questi aspetti:

Nonostante i progressi che hanno contribuito a contenere il grave fenomeno, continuano purtroppo a registrarsi ogni giorno infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori.

Inpgi, prestazioni in favore dei collaboratori coordinati continuativi

Anche l’Inpgi recepisce le indicazioni della gestione separata dell’Inps e prevede forme di carattere assistenziale che tutelano la maternità e la paternità, il congedo parentale dei collaboratori coordinati continuativi.

In effetti, alle giornaliste titolari di una collaborazione – per le quali nei dodici mesi precedenti l’inizio del periodo indennizzabile siano stati versati almeno tre contributi mensili – è corrisposta un’indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data presunta del parto e per i tre mesi successivi alla data stessa.

L’indennità è riconosciuta anche per i periodi di interdizione anticipata dal lavoro.

Nel caso in cui la giornalista non sia più iscritta alla gestione separata, ma abbia maturato il requisito di almeno tre contributi versati ha comunque diritto a percepire l’indennità di maternità. Non ha diritto a percepirla nel caso in cui   abbia titolo a prestazioni di maternità di importo superiore in forza di attività lavorativa (autonoma o subordinata) intrapresa  successivamente.

Le nuove decorrenze per la pensione dei liberi professionisti

I lavoratori dipendenti, con il recente correttivo alla manovra finanziaria di luglio, si sono visti allontanare la possibilità di andare in pensione imponendo a tutti i dipendenti di rimanere al lavoro per un altro anno.

La legge n. 122/2010 ha modificato la decorrenza, in modo ancora più pesante dei lavoratori dipendenti, per chi ha una posizione aperta presso la gestione separata dell’Inps: in questo caso si parla di almeno 18 mesi.

In modo analogo lo stesso criterio si applica anche per risulta iscritto alle gestioni speciali degli artigiani, dei commercianti e dei coltivatori diretti.

Non solo, anche i liberi professionisti che possono vantare contributi versati nel sistema pubblico, come ad esempio l’Inps o nella gestione separata del relativo istituto, e che vogliono sfruttare la totalizzazione per non perdere nessun contributo versato al fine di ottenere una pensione unica sono coinvolti in questa nuova decorrenza della pensione.

I sacrifici dei lavoratori e i costi della politica

La recente manovra finanziaria ha imposto a tutti i lavoratori sacrifici non indifferenti tanto che il sindacato ha chiesto alla politica di dare l’esempio.

Un recente studio della UIL ha evidenziato che il costo della democrazia nel nostro Paese è di circa 6.3 miliardi di euro che corrispondono a più di 105 euro per cittadino.

Secondo lo studio, la maggior parte delle spese (3.2 miliardi di euro) devono coprire il funzionamento degli organi istituzionali nazionali, mentre per far funzionare gli organi regionali ne servono circa 1 miliardo di euro.

Lo studio ha messo in risalto che il costo di funzionamento degli organi istituzionali provinciali è di circa 459 milioni di euro, anche se gli organi comunali ne richiedono almeno 1.6 miliardi di euro.

Apprendistato, intesa fra Ministero del lavoro e regione Lombardia

Nei giorni scorsi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell’Istruzione e la Regione Lombardia hanno sottoscritto un’intesa che permetterà agli studenti lombardi di 16 anni di ottenere un titolo di studio attraverso un contratto di apprendistato di primo livello, per adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione.

Questo è il primo accordo siglato in Italia tra il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni insieme all’assessore regionale competente per materia Gianni Rossoni e i ministri dell’istruzione Mariastella Gelmini e del lavoro Maurizio Sacconi.

L’accordo rende operativo l’articolo 48 del decreto legislativo 276/03 (apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione).

Enpals, nuove disposizioni per il pensionamento anticipato

L’Enpals, l’ente previdenziale per chi lavora nello spettacolo, ha emanato nuove disposizioni in tema di accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori dello spettacolo appartenenti alle categorie dei tersicorei e ballerini sulla base delle indicazioni pervenute dai Ministeri vigilanti.

La circolare n. 12 del 6 ottobre 2010 integra e sostituisce la Circolare n. 7 del 23 luglio 2010.

L’Enpals precisa che a decorrere dal 1 maggio 2010 per i lavoratori dello spettacolo, appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei, l’età pensionabile è fissata, per uomini e donne, al quarantacinquesimo anno di età anagrafica.

Per i lavoratori dello spettacolo, appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei, per i quali si applica integralmente il sistema contributivo ovvero si applica il sistema misto, si attribuisce il coefficiente di trasformazione previsto dalla legge n. 335 dell’8 agosto 1995.

Pensioni 2010, la ricongiunzione e il trasferimento

Il correttivo alla manovra finanziaria ha dettato nuove norme per il ricongiungimento e il trasferimento della propria posizione assicurativa.

Così, come stabilisce la recente manovra finanziaria, dal 1° luglio 2010 si dovrà pagare per procedere alla ricongiunzione presso il fondo lavoratori dipendenti (FPLD) analogamente a quanto previsto per la ricongiunzione presso l’analogo fondo dalle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.

Non solo, a decorrere dal 31 luglio 2010 è abrogata la legge 322/58.

Il correttivo alla manovra finanziaria ha, inoltre, modificato l’articolo 2 della legge 29/79 limitatamente ai criteri di determinazione della riserva matematica per tale forma di ricongiunzione (da Inps verso forme di previdenza esclusive o sostitutive).

Si ricorda che per le domande presentate a decorrere dal 31 luglio 2010, si dovrà far riferimento ai coefficienti previsti dalla legge 1338/62 già utilizzati per la costituzione della rendita vitalizia.

Precari, riconosciuto lo stipendio estivo

Importante sentenza della Corte di Appello di Brescia per via delle conseguenze positive per migliaia di precari che potranno richiedere, all’Amministrazione Pubblica di riferimento, il pagamento delle retribuzioni estive fino ad oggi mai corrisposte.

La Corte di Appello ha, infatti, riconosciuto ai precari il diritto di percepire lo stipendio anche per i mesi estivi.

Secondo la Corte non è possibile assumere insegnanti con contratti a tempo determinato se esiste uno schema organizzativo che si ripete nel tempo.

I giudici bresciani hanno così riconosciuto agli insegnanti precari il diritto a percepire lo stipendio estivo e ha censurato il comportamento dell’Amministrazione Pubblica.

Stress da lavoro, in arrivo il documento per la valutazione dei rischi

La recente finanziaria rinvia al 31 dicembre il termine per entrata in vigore delle norme; in effetti, secondo le recenti disposizioni, dal 31 dicembre 2010 tutte le aziende italiane, private e pubbliche, dovranno valutare i rischi di stress da lavoro correlato e prendere le misure necessarie per tutelare i lavoratori.

Ricordiamo che il nostro ordinamento prevede fin dal 1942 l’obbligo di tutelare anche il benessere morale dei lavoratori.

La prevenzione dello stress e la promozione del benessere in ambito lavorativo è sicuramente un tema che implica un coinvolgimento delle parti sociali. Di questo avviso è il Dirigente della Divisione Salute e Sicurezza sul lavoro Lorenzo Fantini che, in un recente intervento, ha osservato che le parti sociali, insieme ai maggiori organismi istituzionali, dovranno adoperarsi per elaborare entro la fine dell’anno indicazioni di tipo metodologico per la valutazione e il trattamento dello stress lavorativo.

Al via una serie di incentivi per le assunzioni

Finalmente è arrivata la fumata bianca. La Corte dei Conti ha infatti dato il suo assenso al decreto interministeriale che prevede aiuti ai datori di lavoro che assumono, a tempo indeterminato, i lavoratori destinatari dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali, nonché dell’indennità di disoccupazione speciale edile.

Il decreto prevede espressamente che l’assunzione deve essere libera, ossia chi assume non lo deve fare per ottemperare a disposizioni di legge o da un obbligo legale, ovvero diritto di precedenza, e nemmeno deve nascere da obblighi contrattuali, accordi sindacali specifici.

Il lavoro e l’Europa, la discriminazione del part-time ciclico

Torniamo sull’argomento sanzionato dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea che ha richiamato il nostra Paese a rimuovere la discriminazione sulla disciplina previdenziale adottato dal nostro sistema previdenziale.

La Direttiva CE n. 97/81 mira ad estendere il diritto al lavoro part time come strumento che permetta di realizzare un mercato interno in linea con un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro nella Comunità europea. L’obiettivo si realizza attraverso un sistema regolatorio delle forme di lavoro diverse dal lavoro a tempo indeterminato, come il lavoro a tempo determinato, il lavoro a tempo parziale, il lavoro temporaneo e quello di tipo stagionale.

La Direttiva intende sollecitare misure che facilitino l’accesso al tempo parziale per uomini e donne che si preparano alla pensione e che vogliono conciliare vita professionale e familiare e approfittare delle possibilità di istruzione e formazione per migliorare le loro competenze e le loro carriere, nell’interesse reciproco di datori di lavoro e lavoratori e secondo modalità che favoriscano lo sviluppo delle imprese.

In base a queste considerazioni devono essere rimosse ogni norma dei singoli Stati che non sono in linea con la Direttiva in oggetto.