Pensione, in arrivo la finestra di ottobre

Questa è la quarta finestra del 2010 e l’uscita è ancora regolata con il vecchio sistema, ossia con le regole in vigore prima dell’arrivo della finestra mobile introdotta dall’ultima manovra sulle pensioni.

I lavoratori dipendenti che intendono usufruire della pensione di anzianità devono aver acquisito 40 anni di contributi entro il 30 giugno 2010 e compiuti i 57 anni di età entro il 30 settembre sempre del 2010. Al contrario i lavoratori autonomi devono aver raggiunto il requisito dei 40 anni di contributi entro il 30 marzo 2010 con qualsiasi età anagrafica.

Si ricorda che i lavoratori che sono riusciti a dimostrare di aver raggiunto i 40 anni di contributi considerando contribuzioni di lavoro dipendente e autonomo possono andare in pensione con i requisiti in vigore per i lavoratori autonomi.

Lavoratrici madri: la tutela estesa alla gestione separata

La tutela della maternità prevista per le lavoratrici dipendenti è estesa anche alle lavoratrici subordinate per via del particolare contratto di collaborazione che intercorre tra le parti.

Per aver diritto alla tutela le lavoratrici devono essere iscritte alla gestione separata e versare la relativa contribuzione maggiorata dello 0,50% che, dal 7 novembre 2007 a seguito dell’aliquota aggiuntiva dello 0,22, è diventata dello 0,72%.

Non solo, queste lavoratrici, oltre a versare il relativo contributo, non devono essere iscritte ad altra forma previdenziale e non devono essere titolari di altre forme di pensione.

Il distacco per il dipendente pubblico

L’Inpdap, attraverso la sua nota del 20 settembre 2010 n. 15, ha fornito alcune precisazioni sulle nuove disposizioni in materia di legislazione applicabile ai lavoratori pubblici che si spostano all’interno dell’Unione Europea.

L’ente previdenziale ha ribadito il principio generale dell’unicità della legislazione applicabile.

Infatti, secondo i criteri generali, per la determinazione della legislazione da applicare si stabilisce che il pubblico dipendente è soggetto alla legislazione dello Stato al quale appartiene l’amministrazione da cui dipende, così come il lavoratore subordinato o autonomo.

Collegato lavoro, dibattito senza fine

Per la fine del mese di settembre si dovrebbe chiudere, secondo il parere di diversi analisti, in Senato il collegato lavoro, disegno di legge 1167Bbis, per spostare il dibattito poi alla Camera per la successiva deliberazione.

Non si placano, ad ogni modo, le diverse osservazioni e critiche sul provvedimento.

Per la CGIL, il maggiore sindacato italiano, il collegato lavoro rappresenta una ristrutturazione del diritto del lavoro.

Secondo Fulvio Fammoni, Segretario Confederale della CGIL, il governo intende colpire tutti i diritti dei lavoratori proprio in un momento di grave difficoltà economica e di sofferenza sul fronte dell’occupazione.

Secondo il parere della CGIL, il collegato è un disegno di legge con profili di aperta incostituzionalità.

Inpgi, stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinate e continuativa

L’Inpgi, l’istituto previdenziale dei giornalisti, attraverso la circolare del 21 settembre 2010 n. 8 ha disciplinato la procedura per la stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in ambito giornalistico.

Ricordiamo che il contratto a progetto, mediante le nuove normative, ha sostituito i rapporti di collaborazione coordinata continuativa, meglio conosciuto come co.co.co.

Il provvedimento è divenuto efficace a decorrere dal 15 dicembre 2009 a seguito della relativa approvazione da parte dei Ministeri vigilanti.

La norma a suo tempo prevedeva che i datori di lavoro potevano attivare la procedura di stabilizzazione stipulando, secondo il termine di 8 mesi dalla predetta data di approvazione e comunque entro il 15 agosto 2010,  di specifici accordi con le Associazioni Regionali della Stampa volti alla trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in rapporti di lavoro subordinato.

Indennità di disoccupazione per i precari della scuola

Il maggiore istituto previdenziale ha fornito ulteriori precisazioni sull’indennità di disoccupazione per il personale precario della scuola.

Secondo le osservazioni dell’Inps, i lavoratori in possesso dei requisiti previsti potranno accedere all’indennità di disoccupazione sottoscrivendo la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di riqualificazione professionale.

In effetti, le domande inseriti nelle graduatorie (elenchi scolastici prioritari) di cui all’articolo 1 della legge n. 167/09 ai sensi del D.M. n. 82/09 presentate entro il 31 dicembre 2009 sono acquisibili al 1° luglio 2009 con decorrenza del pagamento dall’ottavo giorno successivo o, se posteriore, dall’attestazione dello stato di disoccupazione presso il Centro per l’impiego competente.

I rapporti sindacali alla Siemens, un possibile modello

In questo periodo si stanno moltiplicando in Europa, e in particolare in Italia, le discussioni per la ricerca di un nuovo modello contrattuale coinvolgendo istituzioni e organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Il recente accordo siglato in Germania alla Siemens è stato definito un contratto di portata storica.

Alla Siemens i licenziamenti devono essere concordati: è questa la vera novità dell’accordo siglato  tra la direzione aziendale, il comitato dei lavoratori e il sindacato tedesco dei metalmeccanici, la IG Metall.

Il contratto stipulato sostituisce un precedente un accordo biennale del 2008 e in scadenza nel mese di settembre.

INPGI, chiarimenti sullo sgravio contributivo di secondo livello

L’INPGI con la circolare del 16 settembre 2010 n. 7 ha fornito diversi dettagli sulle modalità operative per la fruizione del beneficio contributivo (legge n. 247/2007, sgravio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello).

La norma ha disposto l’abrogazione del regime contributivo delle erogazioni previste dai contratti di secondo livello di cui all’articolo 2 del decreto del 25 marzo 1997 n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997 n. 135 (cosiddetta decontribuzione).

La gestione del beneficio contributivo è affidata all’INPS anche con riferimento ai lavoratori assicurati presso l’INPGI.

Si ricorda che la misura del beneficio trova applicazione sugli importi previsti dalla contrattazione collettiva aziendale e territoriale entro il limite del 2,25% della retribuzione imponibile annua dei lavoratori.

Infermieri, alla ricerca del posto

Ammontano a circa 2000 infermieri il fabbisogno della regione Veneto e proprio in questi giorni è in corso una campagna promozionale negli istituti superiori per fornire a tutti gli studenti della città di Venezia tutte le informazione sulla professione infermieristica.

La professione di infermiere è altamente ricercata: solo all’ospedale civile di Venezia, nel 2010, sono andati in pensione 60 tra infermieri e operatori e 90 nell’Azienda Sanitaria 12.

Ricordiamo, però, che ciò non comporta una sostituzione automatica poiché, per le esigenze della finanza pubblica, si garantisce un turn over minimo.

Secondo alcune valutazione della federazione dei collegi degli infermieri, Ipasvi, su quasi 370mila iscritti il 10% appartengono ad altre nazioni. Il collegio Ipasvi ha posto in evidenza che il 59% degli stranieri sono comunitari, mentre il 41% provengono da Paesi di area extra europei.

Collegato lavoro, in aula dal 21 settembre

Dopo la pausa estiva è tempo di mettere a punto il calendario dei lavori delle Camere del Parlamento. Il decreto che pesa maggiormente nelle aulee parlamentari, vista la delicatezza degli argomenti in gioco, è sicuramente il disegno di legge S. 1167-B/BIS, meglio conosciuto come collegato lavoro.

Ricordiamo che il Collegato è fermo al Senato dopo il rinvio alle Camere dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 31 marzo.

La CGIL ha già preannunciato per oggi, in concomitanza con il dibattito sul provvedimento, un presidio nei pressi di Palazzo Madama per protestare sul contenuto del testo.

Secondo le osservazioni del maggiore sindacato italiano, la CGIL, il testo contiene diversi punti critici: dalla certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali ai vincoli al ruolo del giudice del lavoro, dall’arbitrato alla clausola compromissoria da firmare all’atto dell’assunzione per impedire la possibilità di ricorre a un giudice in caso di controversie.

Inps, in distribuzione guida per chi si sposta per lavoro in Europa

L’Inps, attraverso al sua circolare n. 124 del 17 settembre 2010, ha inteso diffondere una nuova pubblicazione della Commissione Europea, una vera guida pratica per chi ha la necessità, per diversi motivi, di spostarsi tra i Paesi dell’Unione Europea.

La guida, dal titolo Disposizioni UE sulla sicurezza sociale  – I diritti di coloro che si spostano nell’Unione europea, ha l’obiettivo di fornire una panoramica sulle disposizioni comunitarie in materia di legislazione applicabile, diritti, obblighi e prestazioni pensionistiche e non, spettanti in particolare a lavoratori migranti, persone non attive, studenti e turisti che si spostano nell’ambito dell’Unione europea.

Inps, scatta il recupero della quattordicesima

L’Inps, attraverso il messaggio 23402/2010, ha deciso di recuperare, in caso di inesistenza dei requisiti, le quattordicesime con la rata di settembre.

La quattrodicesima è stata introdotta dalla legge n. 127 del 3 agosto del 2007 (decreto legge del 2 luglio 2007 n. 81) che ha previsto, a partire dal 2007, la corresponsione di una somma aggiuntiva (la cosiddetta quattordicesima) attribuita con il rateo di luglio (a partire dal 2008)  a favore dei titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive in presenza di determinate condizioni reddituali e anagrafiche.

In effetti, per percepire questa somma aggiuntiva occorre avere un’età pari o superiore a 64 anni (Circolare 119 del 8 ottobre 2007) e un reddito complessivo personale,  che deve essere riferito all’anno stesso di corresponsione, non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

I lavoratori e la categoria dei quadri

La categoria dei quadri si trova collocata tra quella degli impiegati e quella dei dirigenti ed è stata introdotta dalla legge n. 190 del 1985.

L’articolo 1 della legge ha modificato l’articolo 2095 del codice civile che ha aggiunto anche la categoria di quadri.

Ora le categorie espressamente previste dalla legge e destinatarie di tutte le disposizioni sono quattro: operai, impiegati, quadri e dirigenti.

Il legislatore ha previsto che la categoria dei quadri è costituita dai prestatori di lavoro subordinato che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgano funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa.

Il lavoratore dipendente e il ruolo di consigliere

Il lavoratore dipendente che ricopre determinate cariche pubbliche, per tutta la durata del mandato, può fruire di permessi retribuiti, oltre, a richiesta, di un periodo di aspettativa non retribuita della durata pari al mandato stesso.

Il dipendente che riveste una carica pubblica non può essere soggetto a trasferimento senza il suo consenso.

Il lavoratore dipendente, in base all’incarico che ricopre in consiglio comunale, da semplice consigliere a presidente, ha diritto a differenti permessi.

In sintesi, in relazione alla carica svolta, i lavoratori possono utilizzare permessi retribuiti dal datore di lavoro con rimborso a carico dell’ente presso cui è svolta l’attività entro trenta giorni dalla richiesta.