La busta paga, la checklist dei controlli

Avevamo già scritto che la busta paga ha validità giuridica e assume valore di prova di fronte all’autorità giudiziaria per difendere la corretta interpretazione delle norme lavorative fissate dalla contrattazione articolata.

Per questa ragione diventa importante saper verificare la correttezza dei dati inseriti. Anche se il dettaglio di ciascuna voce può aver senso per un esperto, consulente del lavoro o sindacalista, il lavoratore deve essere in grado di effettuare delle analisi in modo veloce e mirato.

L’associazione in partecipazione

L’associazione in partecipazione è una particolare tipologia di lavoro autonomo dove si consegue un risultato attraverso la partecipazione di un professionista (chiamato amche associato): in sostanza è un contratto di collaborazione.

Possono stipulare un contratto di questo tipo tutte le imprese private con una vasta tipologia di soggetti. La persona fisica destinataria del contratto deve comunque possedere l’età minima per essere avviata al lavoro.

L’obbligo di fedeltà e il lavoratore

 Nella giurisprudenza vengono chiamati obbligo del non fare che valgono anche quando l’attività lavorativa è sospesa per diversi motivi.

Questi obblighi si affiancano a quelli, per ragioni di ovvietà, sono già presenti in un normale rapporto di lavoro, come l’obbligo di lavorare.

Gli obblighi del non fare sono orientati a tutelare le capacità concorrenziali del datore di lavoro, così come prevede l’articolo 2105 del codice civile, ovvero il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.

La sicurezza in Europa, la Danimarca

Cambia il modo di percepire la sicurezza del lavoro in Danimarca.

L’11 maggio scorso il Parlamento danese ha approvato la riforma del settore che entrerà in vigore dal 1 ottobre 2010.

La nuova legge fissa nuove regole e ribalta il concetto di sicurezza. Dal mese di ottobre si ribalteranno le misure di tutela per i lavoratori, ma anche nel modo di intendere la prevenzione: ogni azienda avrà degli obiettivi definiti su base annuale e al termine si valuteranno i risultati ottenuti.

Secondo il nuovo schema danese i rappresentanti della sicurezza si chiameranno rappresentanti dell’ambiente di lavoro poiché i compiti a loro attribuiti saranno più diversificati: dal contesto del lavoro alle malattie fino ad arrivare allo stress e ai maltrattamenti e molestie.

La libera professione in Europa

L’Italia ha recepito la direttiva servizi attraverso il decreto 59/10.

La finalità della direttiva è quella di agevolare la libertà di stabilimento sul territorio nazionale di liberi professionisti provenienti da uno Stato membro dell’Unione Europea attraverso un quadro normativo favorevole allo svolgimento di una delle attività libero professionale che il nostro ordinamento prevede.

In modo particolare può essere opportuno porre l’accento su due articoli di estremo interesse, l’articolo 45 e 46. Questi due riferimenti normativi permettono ai liberi professionisti di esercitare la propria attività senza aspettare il nulla osta ministeriale ma sulla base della qualifica ottenuta nel Paese di provenienza.

La nuova contrattazione: il modello Livenza

Nuove politiche di contrattazione? Di sicuro, le organizzazioni sindacali vedono di buon auspicio la contrattazione di secondo livello.

In effetti, le parti sociali hanno firmato un accordo nazionale che concede maggiore spazio alle contrattazione di livello. Ovvero, in questo modo si intende risaltare le singole realtà produttive attraverso più spazio alla contrattazione aziendale e territoriale.

Una contrattazione di questo tipo non può però essere utilizzato solo per salvare le aziende in crisi, ma è necessario utilizzare questo nuovo sistema con il fine di partecipare alla produttività aziendale attraverso accordi specifici di sviluppo con uno scambio reale delle variabili economiche in gioco.

Inps, pensione ai parasubordinati anche senza oneri contributivi

L’Inps ha deciso di intervenire in merito attraverso la circolare n. 101 del 2010 precisando che anche i collaboratori coordinati, insieme ai lavoratori parasubordinati, ai lavoratori autonomi occasionali e associati in partecipazione possono riscattare i periodi contributivi caduti in prescrizione e per i quali il committente non abbia versato i contributi.

L’Inps ricorda che la Corte Costituzionale ha espresso il suo sindacato di legittimità sull’articolo 13 della legge 12 agosto 1962 n. 1338.

La sicurezza in Europa, la Francia

In Francia la sicurezza sul lavoro è un concetto che risale al 1898.

Nel Paese l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei lavoratori dipendenti è gestita dalla CNAMTS.

Il sistema di attuazione e controllo delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro è improntato su un sistema duale basato sull’attività del Ministero del lavoro e degli organismi di sicurezza sociale.

Il Ministero del lavoro attua le politiche di prevenzione ed elabora le regole di ordine pubblico.

Parità anche nella prosecuzione del rapporto di lavoro

Importante sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’incostituzionalità dell’articolo 30 della decreto 198/2006 nella parte dove si evidenzia un differente trattamento tra i due sessi.

In particolare, la legge prevede che le lavoratrici, anche se in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia, possono optare di continuare a prestare la loro opera fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini da disposizioni legislative, regolamentari e contrattuali, previa comunicazione al datore di lavoro da effettuarsi almeno tre mesi prima della data di perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia.

La nuova età pensionabile

Il nuovo sistema pensionistico che ha pensato il nostro Legislatore è diventato, certamente, un sistema da prendere come riferimento per gli altri Paesi europei.

Ora, finalmente, un Paese europeo può copiare da noi, e non viceversa.

Il decreto 78/2010, convertito nella legge 122/2010, ha confermato che l’età pensionabile è una variabile che dovrà crescere sempre più in alto.

L’articolo 22 della legge n. 102/2009 ha introdotto l’adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione agli incrementi della speranza di vita.

Il lavoro domestico e gli infortuni

Il lavoro domestico è una particolare forma di lavoro dove, per lungo tempo, non c’è stata una forma di tutela sugli infortuni. Oggi, con la legge 493/99 e con la campagna 2010, l’Inail si è posta l’obiettivo di assicurare le casalinghe contro gli infortuni domestici.

Secondo le disposizioni vigenti sono obbligati ad assicurarsi coloro, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, che svolgono in via non occasionale, gratuitamente e senza vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui si dimora.

Concorso pubblico interno non per i precari

In un concorso pubblico interno è lecito consentire la partecipazione solo al personale a tempo indeterminato escludendo i lavoratori precari?

La domanda è di per sé ammissibile visto che diverse amministrazioni prevedono esplicitamente il divieto di partecipare al concorso al personale assunto come precario.

Il dilemma è stato risolto dal Tar del Lazio che con la sentenza n. 23772 dell’8 luglio 2010 ha stabilito sostanzialmente corretto il comportamento delle Amministrazioni Pubbliche e il divieto contenuto nel bando di concorso non può essere assolutamente considerato discriminatorio.

Il salario previdenziale

Il salario previdenziale rappresenta l’ammontare che deve essere considerato in sede di definizione del calcolo della quota di accantonamento della pensione. In sostanza, rappresenta la contribuzione assicurativa.

I contributi devono essere rapportati su tutte le singole voci che costituiscono la retribuzione.

Per verificare che il proprio datore di lavoro calcoli e versi in modo corretto la quota di propria spettanza è necessario controllare che l’azienda denunci all’Inps le retribuzioni effettive soggette a contribuzione percepite nell’anno precedente.