Il tecnico diplomato e il laureato: due ruoli distinti

Il TAR della Sardegna ha stabilito che il tecnico diplomato non è subordinato al laureato, è questa una sentenza attesa dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali che vede finalmente riconosciuto il ruolo fondamentale del tecnico diplomato: un ruolo che era stato messo in discussione dalle recenti iniziative legislative, giudiziarie e dalle prese di posizione degli ingegneri.

Per essere comunque precisi ricordiamo che stiamo parlando del ruolo tecnico dei diplomati del precedente ordinamento degli istituti superiori prima dell’ultima riforma Gelmini.

La sentenza del TAR della Sardegna ha anche ribadito che il Perito Industriale è altresì competente sulla progettazione di impianti di illuminazione pubblica.

Totalizzazione, questa sconosciuta

Di solito un lavoratore nel corso della sua vita ha svolto diverse attività con versamenti previdenziali a diverse casse previdenziali. Per evitare di perdere anni coperti da assicurazione è possibile ricorrere alla totalizzazione, ossia sommare i diversi periodi assicurativi, che non devono essere coincidenti, realizzati con diverse gestioni allo scopo di ottenere un’unica pensione.

La totalizzazione è, per così dire, uno strumento alternativo alla ricongiunzione e destinatari questo particolare provvedimento sono i lavoratori dipendenti pubblici e privati, lavoratori autonomi e liberi professionisti, gli iscritti alla gestione separata e al fondo di previdenza del clero.

I lavoratori usuranti: una vicenda senza fine

La legge 247/2007 recante norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale prevede, tra l’altro, anche disposizioni in materia di benefici pensionistici in favore di lavoratori dipendenti che hanno svolto attività lavorative definite usuranti.

In particolare l’articolo 1 della legge prevede che il governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1 gennaio 2008 impegnati in particolari lavori o attività la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti secondo i principi e i criteri direttivi previsti dalla medesima norma.

Inail, tutelare l’infortunio a 360°

La tutela Inail deve essere totale e non deve solo salvaguardare le attività compiute durante l’esecuzioni di mansioni tipiche del contratto di lavoro, ma anche patologie che possono sopraggiungere successivamente, magari a distanza di qualche giorno.

Questa è il senso di una sentenza della Corte di Cassazione, per essere precisi la sentenza n. 27831 del 30 dicembre 2009, relativa a un caso avente per oggetto il decesso di un lavoratore verificato dopo entro le 24 ore dalla fine del proprio turno lavorativo.

Le pensioni di invalidità per i pubblici dipendenti

Una volta riconosciuto lo stato di invalidità un lavoratore, che presta la sua attività presso una struttura pubblica, ha diritto ad una pensione secondo un ben definito trattamento previdenziale.

La pensione di inabilità permanente alle mansioni svolte è la tipologia meno grave e può essere concessa a chi può vantare almeno 19 anni, sei mesi e un giorno di servizio. Questo trattamento pensionistico è liquidata in base all’anzianità acquisita senza ulteriori maggiorazioni.

La pensione inabilità a qualsiasi lavoro è concessa quando il lavoratore può dimostrare di possedere un grado di invalidità inferiore al 100%, oltre a vantare un versamento di 14 anni, sei mesi e un giorno di contributi. Così come la pensione di inabilità permanente alle mansioni svolte anche in questo caso non comporta maggiorazioni.

Il lavoro accessorio nei parchi divertimento

Con l’arrivo dell’estate i parchi come luogo di ritrovo e di divertimento (acquatici, tematici, naturalistici e parchi avventura) sono sempre più affollati tanto da richiedere un aumento stagionale del proprio personale.

A questo proposito il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha espresso parere favorevole sulla possibilità di instaurare un rapporto di lavoro accessorio.

I rapporti di lavoro instaurati in questo modo non devono però rientrare tra le prestazioni assoggettabili a contribuzione Enpals. In effetti, la maggior parte dei lavoratori dipendenti dei parchi divertimento sono sottoposti alla contribuzione di questo ente previdenziale.

Esame di avvocato in Spagna e riconoscimento del titolo

In Europa, in particolare in Italia, per poter esercitare alcune professioni non basta conseguire il titolo di studio, ma è indispensabile iscriversi all’Ordine, Collegio o Consiglio professionale relativo.

In base alla nostra normativa in vigore le professioni interessate sono, per gli ordini professionali, dottori agronomi e dottori forestali, architetti, assistenti sociali, biologi, chimici, dottori commercialisti, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, giornalisti, ingegneri, medici chirurghi e odontoiatri, medici veterinari e psicologi.

Al contrario i collegi professionali hanno lo scopo di tutelare le professioni di agrotecnici, costruttori edili, geometri, infermieri professionali e assistenti sanitari-vigilatrici d’infanzia, ostetriche, periti agrari, periti grafici, periti industriali, tecnici di radiologia medica, ragionieri e periti commerciali.

Sostituzione ammessa anche senza indicare il sostituto

Importante sentenza della Corte di giustizia europea che nega una riduzione delle tutele da parte del decreto n. 368 del 2001.

Le assunzioni a termine sono particolari contratti lavoro che un datore può instaurare per risolvere un problema contingente, ovvero l’assunzione di lavoratori dipendenti assenti per malattia.

La legge n. 230/1962 che obbligava al datore di lavoro di indicare il nome del lavoratore assente, oltre ai motivi, nella stipula del contratto è stato sostituito dal decreto n. 368/2001 che contiene norme più elastiche consentendo, a questo riguardo, la possibilità di non dover indicare in maniera diretta l’eventuale lavoratore sostituito.

La proposta di Cazzola e Ichino sulle pensioni

La manovra correttiva è all’esame della commissione bilancio del Senato con importanti e restrittive misure sul sistema previdenziale italiano come l’introduzione della finestra mobile che ritarda, una volta maturati i requisiti, l’accesso alla pensione di 12 mesi in caso di lavoratori dipendenti e di 18 se autonomi.

Ma non è finita perché è presente una proposta di legge i cui primi firmatari sono l’on. Giuliano Cazzola (PDL) per la Camera e il sen. Pietro Ichino (PD) per il Senato. Una proposta decisamente trasversale perché è firmata da parlamentari di maggioranza e opposizione che ha lo scopo di consentire un ulteriore  permanenza  al  lavoro  per due anni.

Il diritto alle ferie per gli apprendisti e i detenuti

Le ferie è un diritto sancito e ribadito da diverse disposizioni di legge. Esistono particolari categorie di lavoratori che per la loro particolare posizione sociale godono di disposizioni differenti.

Per l’apprendista maggiorenne valgono, in base all’articolo 2 del decreto n. 66/2003, le regole generali in uso per tutti gli altri lavoratori: in pratica quattro settimane annue minime di cui due differibili ai diciotto mesi successivi.

Per gli altri apprendisti occorre riferirsi alla disciplina prevista in maniera specifica per gli adolescenti e bambini. Per questa particolare normativa bisogna considerare l’articolo 23 della legge n. 977/1967, l’articolo 2 del decreto n. 345/1999, l’articolo 14 della legge n. 25/1955 e l’articolo 18 del DPR n. 1668/1956, precisando che si può affermare che, per i minori di sedici anni, il periodo di ferie retribuite non può essere inferiore a 30 giorni di calendario.

Precisazioni del ministro Sacconi sull’età pensionabile

Il ministro Sacconi si è affrettato a chiarire e ha smentito ogni tentativo di alzare gli anni di contribuzione per chi può vantare almeno 40 anni di contributi.

Il tutto è partito dalla relazione della Ragioneria di Stato che accompagna un emendamento proposto dal relatore Azzollini in commissione bilancio del Senato sull’ultima manovra finanziaria; in sostanza, la Ragioneria ha ribadito che non saranno più sufficienti 40 anni di contributi per essere collocati a riposo ma si dovrà adeguare questo limite, dal 2016, in base all’aspettativa di vita.

Di rimando non si sono fatte aspettare le osservazioni del sindacato che, per voce di Bonanni – segretario generale della CISL – ha osservato che non è possibile chiedere un ulteriore sacrificio per chi ha già quarant’ anni di contributi.

Le dimissioni per giusta causa e indennità di disoccupazione

L’Inps, il maggiore istituto previdenziale italiano, con la circolare n. 97 del 2003 ha deciso di accogliere l’orientamento indicato nella sentenza n. 269/2002 della Corte Costituzionale nella quale si prevedeva il pagamento dell’indennità ordinaria di disoccupazione anche nel caso di dimissioni per giusta causa.

Infatti, la Corte Costituzionale ha stabilito che le dimissioni riconducibili a giusta causa comportano, al pari del licenziamento, uno stato di disoccupazione involontaria.

L’Inps, attraverso la sua circolare, ha cercato di dare delle indicazioni più precise ritenendo che, sulla base di quanto finora indicato dalla giurisprudenza, di considerare per giusta causa le dimissioni determinate dal mancato pagamento della retribuzione o a seguito di molestie sessuali nei luoghi di lavoro.

L’assegno d’invalidità anche agli stranieri

La Corte costituzionale ha rilevato un’eccezione di incostituzionalità in merito al contenuto dell’articolo 80 della legge n. 388/2000: la concessione dell’assegno d’invalidità non può essere vincolata alla carta di soggiorno.

Infatti, la Corte a Corte costituzionale, con la sentenza 187/2010, ha dichiarato illegittimo l’articolo 80 della legge n. 388/2000 (legge finanziaria 2001), che limita il diritto all’assegno sociale e alle provvidenze economiche agli stranieri che siano titolari di carta di soggiorno.

Uso degli incentivi per associarsi in cooperativa

Il decreto 78/09, convertito e modificato dalla legge  102/09, offre diversi incentivi ai lavoratori destinatari di trattamenti di sostegno del reddito che intendano avviare un’attività di lavoro autonomo o in cooperativa.

In effetti, grazie alle modifiche introdotte dal decreto, l’incentivo può essere corrisposto, in un’unica soluzione e previe dimissioni dall’impresa da cui è dipendente, al lavoratore che faccia richiesta di intraprendere un’attività autonoma, anche di micro-impresa, o finalizzata ad una associazione in cooperativa.

Non solo, ne possono usufruire i lavoratori già percettori di cassa integrazione ordinaria o straordinaria che intendano mettersi in proprio presentando la lettera di dimissioni. Questi lavoratori possono percepire le mensilità deliberate ma non ancora percepite e in presenza di un’anzianità aziendale di almeno dodici mesi di cui sei effettivamente lavorati potranno godere del trattamento di mobilità per un numero massimo di dodici mesi.