Contributi imprese, stop per quelle aziende che delocalizzano

Uno stop ai contributi imprese per quelle aziende che delocalizzano all’estero la propria produzione. È questa l’idea che sta nascendo lentamente a Milano, e che potrebbe realmente diffondersi nel resto della Lombardia e dell’Italia, al fine di ricompensare maggiormente quelle imprese che scelgono – anche in tempi di crisi – di mantenere i propri impianti e le proprie linee produttive all’interno dei confini territoriali di principale competenza amministrativa.

L’idea di imporre delle interruzioni alle erogazioni di contributi alle imprese che delocalizzano è stata del capogruppo della Lega Nord Stefano Galli, che ha presentato una mozione nella quale chiede esplicitamente la cessazione di tutti i finanziamenti a quelle imprese che preferiscono operare all’estero a causa dei più convenienti costi di bilancio, lasciando tuttavia delle serie e negative ripercussioni territoriali sul fronte occupazionale.

Contributi imprese, 118 milioni di euro per le imprese lombarde

La Regione Lombardia e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno licenziato un maxi stanziamento da 118 milioni di euro per le piccole e le medie imprese che vogliano portare avanti dei progetti con conseguenti positive ricadute per l’intero tessuto socio imprenditoriale della regione settentrionale.

L’obiettivo dello stanziamento, presentato recentemente alla stampa, è quello di sostenere i progetti di ricerca e di innovazione che possano aumentare l’efficienza dei prodotti, dei servizi e dei processi delle imprese lombarde. Uno stanziamento – come si potrà notare – piuttosto importante, che sarà in grado di supportare la realizzazione di reti di impresa, visto e considerato che i soggetti beneficiari saranno unicamente quelle piccole e quelle medie imprese che genereranno partenariati per stimolare la ricerca e l’innovazione.

Credito imprese, fondo di 30 mila euro nella Provincia di Nuoro

La Giunta Provinciale di Nuoro ha reso noto che proporrà al Consiglio Provinciale locale di costituire un fondo che possa essere di utile supporto alle imprese dell’area, affinchè  gli imprenditori riescano ad avere un più facile accesso al credito bancario, obiettivo sempre più arduo in questi tempi di crisi, che rischiano di tagliare fuori una larga fetta delle attività imprenditoriali dal potersi approvvigionare di denaro da parte di terzi finanziatori.

La Giunta, per voce dell’assessore alle risorse finanziarie, Michele Ruiu, ha pertanto previsto lo stanziamento di un fondo di 30 mila euro che agevoli l’accesso al credito delle imprese che siano creditrici della provincia, smobilizzando in tal modo delle risorse liquide che potrebbero alleviare le tensioni di liquidità di cui soffrono le piccole e le medie imprese italiane, in via pressochè cronica.

Contributi nuove imprese, richieste in provincia di Alessandria

La Provincia di Alessandria può vantare uno sportello di creazione d’impresa in grado di erogare dei fondi in favore di coloro che desiderano avviare una nuova  attività. Si tratta di uno sportello, pertanto, che potenzialmente può svolgere un ruolo significativamente importante, grazie alla possibilità di supportare la fase di start up di nuove attività imprenditoriali le quali, per la loro natura, hanno estrema difficoltà ad accedere al credito bancario ordinario.

Grazie a quanto previsto dallo sportello di creazione d’impresa, invece, i giovani imprenditori potranno disporre di un utile sostegno che consentirà loro di sviluppare i propri progetti organizzativi potendo contare – anche – su un contributo esterno.

Contributi imprese, 57 milioni di euro per l’agricoltura toscana

È stato reso disponibile qualche utile numero per comprendere l’andamento dei progetti di investimento nella filiera dell’agricoltura toscana. Come riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, infatti, i partecipanti agli accordi sono stati oltre 1.250, di cui la stragrande maggioranza indiretti, e solo una parte inferiore al 20% diretti.

 Del volume di cui sopra, infatti, 270 soggetti imprenditoriali beneficiari degli interventi sono definibili diretti poiché hanno sostenuto l’onere finanziaria degli investimenti di propria competenza, mentre la maggioranza è definibile indiretta, poiché rappresentativa di soggetti che partecipano alla realizzazione degli obiettivi del progetto, senza richiedere contributi. A comporre questa ampia platea di soggetti imprenditoriali operanti nelle varie fasi della filiera agricola sono state aziende agricole, imprese di trasformazione primaria e secondaria, soggetti pubblici, e imprese che svolgono la commercializzazione dei prodotti agricoli.

Contributi per l’innovazione delle imprese bresciane

La Regione Lombardia e il Sistema delle Camere di Commercio lombarde hanno affermato che a ricevere i previsti contributi per l’innovazione delle imprese locali saranno circa 144 aziende bresciane, che diventeranno beneficiarie dei voucher introdotti dal bando “Ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione”, cofinanziato proprio dall’istituzione regionale lombarda e dal sistema camerale di riferimento territoriale.

Le 144 imprese bresciane sono state individuate all’interno del primo elenco di soggetti richiedenti, ammontante a oltre 800 domande. Delle 800 richieste di accesso ai finanziamenti per l’innovazione, risulterebbero ammissibili a contributo circa 740 moduli, per un totale da erogare di oltre 4 milioni di euro di contributi. Il 13% delle risorse andrà assegnato a imprese con sede legale nella provincia di Brescia, per un ammontare complessivo che sfiora i  600 mila euro, a fronte di oltre 1,2 milioni di euro di investimenti previsti.

Imprenditorialità femminile, ecco le Regioni più dinamiche

In tempi di crisi, una delle poche notizie positive nel mondo imprenditoriale è relativo al ritmo di crescita delle c.d. “imprese rosa”, quelle attività imprenditoriali organizzate e gestite da donne, giovani e meno giovani, che con la loro spinta innovativa stanno permettendo il rilancio di molti settori del tessuto economico italiano.

A sostenere quanto sopra è stato, negli scorsi giorni, l’Osservatorio sull’Imprenditorialità Femminile di UnionCamere, secondo cui le imprese femminili sarebbero ora poco più di 1,43 milioni di unità, pari al 23,4% di tutte le imprese italiane regolarmente registrate presso le varie Camere di Commercio.