Lavoro e carriere facili: quando il padre invita il figlio ad emigrare

 C’è spazio in Italia per un giovane, brillantemente laureato, rigorosamente nei termini, nel mondo del lavoro, e per un’occupazione in linea con i propri meriti scolastici e la propria bravura? Ebbene, sono sicuro che per molti di voi la risposta è negativa; probabilmente ne avete passate tante, spesso siete stati “scavalcati” dai meno bravi solo perché certe candidature erano “sponsorizzate“. In funzione di questi eventi, c’è rassegnazione, spesso rabbia, e molto spesso si perde anche quella determinazione necessaria per sfruttare le poche occasioni che capitano. La fotografia dell’Italia dalle carriere facili per alcuni, pochi eletti, e difficilissima per tutti gli altri, è ben impressa anche nella mente di Pier Luigi Celli, direttore generale della Luiss, il quale in una lettera al figlio, pubblicata su “Repubblica.it“, lo invita apertamente  a concludere gli studi ed a lasciare un’Italia che “non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio“.

Lavorare nell’hi-tech: le imprese chiedono più laureati

 In Brianza, specie prima della crisi, ci sono state a livello occupazionale delle buone opportunità di lavoro nel settore dell’hi-tech, ma negli ultimi mesi, inesorabilmente, il saldo dell’occupazione è scivolato in rosso sebbene le imprese tecnologiche della Brianza specializzate nei servizi mostrino buoni segnali di tenuta. A rilevarlo, in particolare, è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione da cui è emerso come per quest’anno il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1,4% per le imprese hi-tech dei servizi, ed a -3,1% per quelle del settore industriale. Nella Provincia, le assunzioni 2009 nel settore hi-tech saranno quasi 900, ovverosia il 15% del totale previsto nella Brianza; rispetto al passato, le imprese chiedono più laureati anche se in termini numerici sono sempre i diplomati le figure più richieste.

Trovare lavoro nell’Information Technology è sempre più difficile

 In passato nel nostro Paese, per chi aveva una specializzazione, o ancora meglio una laurea, in informatica, ingegneria ad indirizzo telecomunicazioni o robotica, trovare lavoro è stato di norma più semplice rispetto a chi, ad esempio, aveva una laurea ad indirizzo umanistico. Ma stando ai dati dell’ultimo Rapporto Assintel, nel settore dell’Information Technology tira una brutta aria. L’Associazione di imprese, infatti, stima che nel nostro Paese la domanda continuerà a contrarsi anche nel prossimo inverno, con la conseguenza che al calo di fatturato delle imprese corrisponderà anche un contestuale aumento della disoccupazione. Insomma, per chi si è appena laureato o sta per laurearsi presso facoltà ad indirizzo scientifico, le difficoltà nel trovare lavoro potrebbero sensibilmente aumentare. Ma Assintel nel contempo denuncia anche il fatto che il Governo al settore IT non guardi come ad un comparto da sostenere, ad esempio, come quello dell’auto.

Lavoro ed apprendimento: gli obiettivi di “Italia 2020”

 Una delle difficoltà dei giovani è quella di riuscire a passare dal mondo della scuola a quello del lavoro, potendo in particolare avere l’opportunità e la fiducia delle imprese nel mettere in atto quanto appreso dai libri. Per agevolare il processo di integrazione tra apprendimento e lavoro, il Ministero del Lavoro, e quello dell’Istruzione, hanno presentato nei giorni scorsi “Italia 2020“, un piano di azione per garantire l’occupabilità dei giovani, e che si articola sulla gestione di sei priorità tramite una “cabina di pilotaggio” istituita tra i due Ministeri.

Innanzi tutto, l’obiettivo è quello di facilitare i processi di transizione dalla scuola al lavoro rendendo più efficiente l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, e rendendola in particolare più fluida ma anche più trasparente. Nell’incrocio tra domanda ed offerta, tra l’altro, le aziende hanno bisogno di forza lavoro qualificata, e spesso non riescono a trovarla a causa di un numero insufficiente di giovani che hanno acquisito un’istruzione con un profilo tecnico e professionale.

Ingegnere biomedico: chi è e cosa fa

 Nel nostro Paese è possibile diventare ingegnere potendo avere sbocchi occupazionali in settori dove al centro viene messa la salute dell’uomo e non i numeri e le formule matematiche. Stiamo parlando della figura dell’ingegnere biomedico, il cui corso di laurea triennale è attivo a Roma presso l’Università Campus Bio-Medico della Capitale. Come ogni laurea in ingegneria che si rispetti, trattasi di un percorso di studi tanto impegnativo quanto gratificante, con un esame di ammissione ed un numero di crediti complessivi pari a 180. La figura dell’ingegnere biomedico è fondamentale per il campo dei servizi di assistenza medica e della strumentazione utilizzata nelle strutture sanitarie, visto che alla fine del percorso di studi il laureato deve essere in grado di comprendere il funzionamento ma anche progettare la strumentazione che si utilizza in campo clinico.

Ricerca lavoro: meno chance senza laurea o diploma

 Il titolo di studio per trovare lavoro è stato sempre importante, ma lo è ancora di più ai tempi della crisi; per quest’anno, infatti, le maggiori opportunità di trovare lavoro sono state e saranno, per i prossimi tre mesi, per i diplomati e per coloro che hanno conseguito la laurea. A rilevarlo è Unioncamere che, tra l’altro, sottolinea, in base alle rilevazioni del Sistema informativo Excelsior, come per i diplomati ed i laureati le probabilità di trovare lavoro tendano ad aumentare in base al tipo di titolo di studio conseguito. Tra i diplomati, infatti, chi consegue il titolo di ragioniere ha rispetto a tutti gli altri diplomati una maggiore probabilità di trovare lavoro e di trovarlo in tempi più brevi; tra i laureati, invece, le aziende fanno registrare una forte richiesta di assunzioni programmate per figure che hanno la laurea in economia.

Comune di Mentana: concorso per Funzionario Servizi Amministrativi- Categoria “D”

Se avete in tasca una bella laurea in giurisprudenza e vivete nei pressi del Comune di Mentana, vi suggerisco di partecipare ad un concorso per un posto come funzionario, a tempo indeterminato.

Seguite con attenzione quanto riportato nel bando, che vi ho riportato integralmente e se siete in possesso di tutti i requisiti richiesti, avete ancora 10 giorni di tempo (la scadenza è fissata al 10 dicembre) per presentare la vostra domanda.

In bocca al lupo.

Concorso per Vigili del Fuoco: 814 posti disponibili

Leggete qui per sapere come diventare vigile del fuoco

Se il vostro sogno è quello di salvare vite e diventare degli eroi, vi suggeriamo il Concorso indetto dal Ministero dell’Interno, per l’assegnazione di ben 814 posti come Vigili del Fuoco.

Di seguito i requisiti richiesti:

A) cittadinanza italiana (sono equiparati ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica);
ai sensi dell’art. 1, lettera d) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 febbraio
1994, n. 174, per l’accesso nei ruoli civili e militari del Ministero dell’Interno non può
prescindersi dal possesso della cittadinanza italiana;