Proposta interessante dalla CGIA di Mestre che pensa di offrire un serio contributo a settore del commercio liberando risorse che, ad oggi, sono destinate unicamente alle entrate fiscali dello Stato.
La CGIA di Mestre sostiene che l’iniziativa “detassare le tredicesime ai cassaintegrati” incide di soli 150 milioni di euro sulle casse dell’erario ma, al contempo, potrebbe dare un serio contributo al commercio.
Infatti, secondo un sondaggio della CGIA, negli ultimi 10 anni la quota di spesa per i consumi natalizi delle tredicesime si è quasi dimezzata rendendo necessario un intervento serio visto che il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi
E’ probabile che l’introduzione di questa misura non si tradurrebbe in un aumento automatico dei consumi. Ciononostante, la detassazione delle tredicesime di quei lavoratori che per una parte dell’anno sono stati in cassa integrazione avrebbe un valore simbolico molto importante che consentirebbe loro, e alle rispettive famiglie, di trascorrere un Natale un po’ meno amaro
Secondo le valutazioni della locale associazione di Mestre a fronte di oltre un miliardo di ore di CIG concesse dall’inizio dell’anno ad oggi, in termini di unità standard questo monte ore corrisponde a circa 510.000 lavoratori in cassa a zero ore. Questo vuol dire che l’eventuale detassazione anche parziale delle tredicesime di coloro che per una buona parte dell’anno sono stati in CIG potrebbe costare allo Stato al massimo 150 milioni di euro.
n solo, le stime della CGIA sono approssimative perché non esistono, al momento attuale, dati precisi sul numero dei lavoratori coinvolti.
La CGIA di Mestre ha anche commissionato un sondaggio a Panel Data sulla destinazione della tredicesima dei lavoratori italiani. In base a queste valutazioni è emerso che, rispetto a 10 anni fa, la quota di tredicesima spesa per l’acquisto dei regali natalizi è scesa di quasi la metà: dieci anni fa il 30% circa della tredicesima veniva spesa per i consumi, mentre oggi, per i regali, si pensa di destinare solo il 17%.