La CGIL interviene sul dibattito della riforma sanitaria territoriale del ministro Balduzzi presentando una proposta alternativa perché, secondo il maggiore sindacato italiano, il decreto del ministro della Sanità non contiene nessuna innovazione ma si
limita a ribadire norme già esistenti e che, soprattutto, prefigura un disimpegno del servizio pubblico nelle cure primarie a favore del privato
Per la CGIL occorre intervenire radicalmente sul territorio se si vuole una valida proposta alternativa a quella già presente altrimenti si rischia di far passare un’altra opinione, ossia la tanto prospettata proposta del ministro Balduzzi mira unicamente a fare cassa.
La maggiore confederazione sindacale italiana punta, al contrario, a definire dei centri assistenza h24 e la figura medico cure per le primarie: ecco il nodo centrale delle proposta presentata dalla CGIL lo scorso 20 settembre a Roma presso la sede nazionale del sindacato in corso d’Italia 25.
Per la confederazione di corso d’Italia l’assistenza sanitaria h24 deve essere un presidio pubblico, l’unica strada per evitare il caos. Il primo passo da fare, secondo il sindacato, è arrivare ad un intesa tra Stato e Regioni, visto il tema ‘concorrente’, e affrontare il tema tra le priorità del nuovo Patto per la Salute.
Per il sindacato
Le norme esistenti permettono già l’organizzazione dell’assistenza territoriale ‘h24’ anche per le cure primarie, lo dimostra l’esperienza di alcune regioni, che ora vanno rese norme vincolanti
ecco perché
si deve esplicitare che l’Accordo di medicina generale (la “Convenzione”) è uno strumento attuativo che deriva dalla programmazione pubblica, nazionale e regionale, per garantire i Livelli essenziali di assistenza
Occorre creare nel distretto veri Centri Socio Sanitari aperti 24 ore
e i medici di medicina generale devono essere associati e assicurare a rotazione la presenza nel Centro per le ventiquattro ore: la continuità assistenziale, oltre che nei loro studi durante il giorno e con le prestazioni domiciliari, va assicurata in questi centri h 24
È necessario, però, coinvolgere tutti gli altri professionisti delle cure primarie.