Arrivano dall’Agenzia delle Entrate, nota n. 132876 del 14 settembre 2012, i nuovi chiarimenti volti a illustrare le modalità e la fruizione del Credito d’imposta per la creazione di nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno.
Ricordiamo che il beneficio è stato introdotto dal recente decreto sviluppo relativo all’anno 2011, ossia decreto legge n. 70/2011, allo scopo di incentivare i datori di lavoro al fine di incrementare l’occupazione nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 e il 13 maggio 2013. In effetti, il beneficio è attribuito ai datori di lavoro se aumentano il numero dei lavoratori a tempo indeterminato nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Questi lavoratori devono, però, rientrare nella categoria dei lavoratori definiti “svantaggiati” o “molto svantaggiati” dal Regolamento (CE) n. 800/2008.
Il testo del provvedimento affida ad un successivo decreto l’individuazione dei limiti di finanziamento per ciascuna delle Regioni interessate nonché delle modalità applicative dell’agevolazione. Allo stesso tempo, rinvia attraverso un provvedimento mirato dell’Agenzia delle Entrate la definizione delle modalità e dei termini per fruire del beneficio.
In base alle disposizione ora presenti, i datori di lavoro interessati a fruire del credito d’imposta devono presentare apposita istanza alla Regione nella quale si è verificata l’incremento occupazionale: il beneficio non è automatico, ma esiste una comunicazione di accoglimento dell’istanza. Solo successivamente, il datore di lavoro può fare ricorso al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 132876 del 14/9/2012, ossia il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.
Non solo, il credito d’imposta può essere utilizzato soltanto a partire dalla data della comunicazione con la quale la Regione comunica l’accoglimento dell’istanza.
Al momento mancano ancora i codici tributo attraverso i quali, di fatto, si avrà accesso al beneficio fiscale: a questo proposito si attende un nuovo comunicato dell’Agenzia delle Entrate.
Infatti, per compilare correttamente il modello F24 è necessario inserire i codici tributi corretti al fine di non invalidare la procedura.