La CISL, attraverso il documento approvato dal Consiglio Generale lo scorso 4 novembre 2011, ha espresso le sue posizioni in merito alle prossime iniziative del governo in fatto di pareggio di bilancio.
Per il Consiglio Generale la natura della crisi è aggravata dal degrado profondo della politica, senza motivazioni ideali, lontana dai cittadini, senza autorevolezza, con la mortificazione della democrazia partecipativa dove la politica può ritrovare concretezza, moralità , partecipazione e consenso.
La seconda organizzazione sindacale italiana ha pure espresso le sue posizioni critiche sul piano previdenziale visto che, in questi anni, molto è stato fatto per l’equilibrio del sistema previdenziale: dall’introduzione del sistema contributivo all’adeguamento dell’età di pensionamento alle aspettative di vita, fino alla tendenziale parificazione tra uomini e donne anche se poi apre alla possibilità di introdurre nei prossimi anni il criterio della flessibilità per l’età pensionabile.
Non solo, la CISL sollecita la parificazione contributiva per tutte le tipologie di lavoro, l’obbligatorietà e la detassazione della previdenza complementare con particolare attenzione per i giovani, per i quali va garantita anche la piena utilizzazione di tutte le contribuzioni e la continuità previdenziale nei periodi non lavorati.
Il sindacato guidato da Raffaele Bonanni auspica anche una tassazione dei patrimoni immobiliari esclusa la prima casa, dei grandi patrimoni finanziari e dei trasferimenti ereditari delle grandi ricchezze, sul disboscamento dei tanti interessi corporativi negli oltre 190 miliardi di agevolazioni fiscali,con le dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico, con il rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale, con la realizzazione di una riforma fiscale che riduca il peso sui lavoratori, i pensionati,le famiglie e gli investimenti, per favorire la crescita.
Nel documento approvato dal Consiglio Generale della CISL trova spazio anche il tema sensibile della sanità e dell’assistenza pubblica. La CISL, in alternativa ai tagli lineari, intende chiedere criteri di efficienza della spesa quali la definizione dei livelli essenziali, i costi standard, le centrali uniche di acquisto, la qualità degli appalti, il contrasto agli abusi, criteri di compartecipazione basati sulle effettive capacità reddituali e patrimoniali, integrazione socio-sanitaria in particolare per la non
Autosufficienza e l’utilizzo del welfare contrattuale.