Il Senato ha approvato il ddl 1167-B/BIS recante deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
Secondo il parere del senatore Castro, la maggioranza e il Governo hanno recepito le indicazioni fornite dal Presidente della Repubblica, apportando al testo ulteriori modifiche ispirate alla valorizzazione dell’autonomia delle parti sociali e contrattuali (seduta del 23 settembre).
L’esame dell’articolato si è concluso con l’approvazione tra l’altro di un emendamento aggiuntivo all’articolo 19 proposto dal relatore Saltamartini recante disposizioni concernenti il lavoro sul naviglio di Stato, materia oggetto di un articolo precedentemente soppresso dalla Camera dei deputati.
Sempre secondo la maggioranza il testo è stato migliorato. Ad esempio, in ordine all’attivabilità dell’arbitrato, si è ritenuto che questa dovesse derivare non da una valutazione del lavoratore al momento della controversia, ma dal patto generale preventivo tra le parti sancito con la sottoscrizione della clausola compromissoria. Non solo, secondo il parere della maggioranza, è stato anche modificato l’articolo 31 sui termini per l’impugnazione del licenziamento, regolando in particolare la fattispecie relativa al caso dell’intimazione dello stesso in forma orale.
La nuova lettura parlamentare ha portato ad eliminare, con voto a maggioranza, il testo precedentemente approvato che conteneva l’emendamento del Partito Democratico.
Decisamente contrario il gruppo PD. In effetti, la sen. Finocchiaro (PD) che, oltre a confermare i dubbi di costituzionalità di alcune norme del ddl, ha evidenziato l’ulteriore lesione che viene apportata alle già scarse tutele previste per le donne lavoratrici ed ha soprattutto sottolineato la mancanza da parte del Governo di una politica economica che risalti sviluppo e competitività.
Al contrario, per il sen. Giuliano (PdL), che ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo, il provvedimento fornisce una risposta completa ed efficiente ai rilievi del Presidente della Repubblica, con norme di grande rilevanza sociale, tra cui in particolare quelle in materia di conciliazione e arbitrato che consentiranno di deflazionare i carichi di lavoro nei tribunali e di accelerare la soluzione delle controversie di lavoro.
Per il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini
con l’approvazione al Senato del collegato lavoro che contiene le misure su arbitrato e conciliazione, strumenti di cui la Cisl da sempre sostiene l’importanza, sono state in gran parte recepite le osservazioni del Capo dello Stato e l’avviso comune firmato dalle parti sociali, lo scorso 11 marzo, che ha escluso la materia del licenziamento dall’applicazione delle nuove norme
La Cisl auspica che, durante l’ultimo passaggio parlamentare alla Camera dei Deputati, sia chiarito ogni residuo dubbio sull’inammissibilità dei licenziamenti orali e resi più lunghi i termini della loro impugnabilità.
Il provvedimento, esaminato nel testo proposto dalla Commissione, collegato alla manovra finanziaria e rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 74 della Costituzione, torna nuovamente all’esame dell’altro ramo del Parlamento.