Uno dei lavori che ha avuto più successo in Italia negli ultimi anni, sia a livello pubblico che a livello privato, è quello dell’assistente sociale. All’assistente sociale sono infatti attribuiti numerosi compiti in seno alla società e dare una definizione troppo ristretta di questa professione potrebbe risultare non proprio esatto. Con una popolazione la cui età media è in aumento e con una serie di altre problematiche sociali che richiedono attenzione, il ruolo dell’assistenza sociale nella società di oggi appare sempre più centrale.
L’assistente sociale è una personale che svolgendo la sua professione si dedica alla comunità, offre ad essa le sue conoscenze e competenza e sa consigliare sulle soluzioni più adatte da attuare. Ha infatti un potere decisionale in merito a situazioni di natura umana molto delicate. I destinatari dell’aiuto e dei servizi offerti da un assistente sociale sono tutti i cittadini che si trovino in uno stato di difficoltà sociale o siano portatori di handicap.
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Chi cosa fa un assistente sociale
Tra i problemi di cui si occupa un assistente sociale vi sono infatti:
- i problemi relativi ai minori, dal mondo della famiglia a quello della scuola – affidamento, dispersione scolastica, tribunale dei minori, etc.
- i problemi relativi alle tossicodipendenze
- i problemi relativi alla salute mentale
- il riconoscimento degli handicap.
Gli assistenti sociali si occupano inoltre di ciò che concerne gli anziani, i malati, i giovani e le famiglie in difficoltà economica, ma anche gli extracomunitari nei centri di accoglienza, i detenuti nei penitenziari.
Come diventare assistente sociale
Per svolgere la professione di assistente sociale è oggi necessario essere in possesso di un titolo di studio universitario rilasciato dalla facoltà di Scienze del Servizio Sociale. In seguito a questo percorso di tre o cinque anni, è possibile sostenere l’esame di stato che conferisce la possibilità di iscriversi all’Albo professionale di categoria.
Esistono due diversi tipi di assistenti sociali dal punto di vista professionale: l’Assistente Sociale – AS – e l’Assistente Sociale Specialista – ASS – che si distinguono per il fatto che il secondo può assumere anche ruoli dirigenziali.
Per entrare nella prima categoria è sufficiente la laurea di tre anni, e ci si iscrive poi nella sezione B dell’Albo professionale, mentre per la seconda servirà la laurea di cinque anni e ci si potrà iscrivere nella sezione A dell’Albo professionale.
Per l’una o per l’altra professione sono diverse le classi di laurea oggi ancora attive i cui corsi possono essere seguiti. E’ quindi necessario informarsi bene sugli sbocchi lavorativi consentiti.
Dove lavora un assistente sociale
Una volta conseguito il titolo professionale, comunque, dopo la laurea e l’esame di stato, l’assistente sociale può cominciare ad esercitare la propria professione in strutture pubbliche e in strutture private, dove può svolgere sia il proprio ruolo, sia una funzione tecnico – amministrativa. La presenza degli assistenti sociali può essere richiesta presso ospedali, cliniche private, penitenziari, case – famiglia, consultori, centri di accoglienza, tribunali per i minori, centri Sert – per le tossicodipendenze, centri per l’impiego, ASL.
Vi sono infine anche assistenti sociali che svolgono prettamente attività di ricerca presso Istituti e facoltà universitarie.