Quella dell’avvocato è una professione molto antica, le cui origini, per la civiltà occidentale, risalgono al mondo greco e romano. Già presso gli antichi greci e romani, infatti, questa professione veniva ampiamente coltivata da persone che svolgevano una formazione apposita. La professione dell’avvocato, inoltre, è una di quelle che non si improvvisa e necessita ancora oggi di un preciso iter formativo alle spalle. Si tratta purtroppo di una professione che nel corso del tempo, almeno in Italia, ha perso il lustro e il prestigio di cui godeva un tempo, anche a causa dell’aumento del numero degli aspiranti, e che offre oggi minori possibilità di impiego di un tempo.
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Con la giusta dose di passione e di determinazione, tuttavia, anche questa professione riserva molte soddisfazioni. In questo post vogliamo fornire appunto alcune informazioni preliminari su come arrivare a svolgere la professione di avvocato e su quali sono gli step necessari da compiere per abbracciare questo lavoro.
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Come diventare avvocato
La prima scelta necessaria per diventare avvocato è quella relativa alla facoltà frequentata all’università. Ci si deve infatti iscrivere ad uno qualsiasi dei corsi di laurea in Giurisprudenza attivati su tutto il territorio italiano, che garantiscono una buona formazione di base. Ai fine dell’abilitazione e dell’esercizio della professione, tuttavia, non è tanto rilevante il voto con cui si esce dall’università, ma la preparazione in alcune discipline che verranno studiate durante il corso di studi.
E’ necessario però ricordare che un brillante percorso di studi in unione con un buon voto di laurea può essere sicuramente una chance in più da spendere al momento dell’entrata nel mondo del lavoro. Tanto più che gli avvocati di oggi, oltre alla libera professione, svolgono spesso anche lavori alle dipendenze di privati o grandi compagnie di consulenza.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza è quindi necessario iscriversi presso uno degli Ordini degli Avvocati d’Italia per conseguire il titolo di “praticante Avvocato”, per cominciare un tirocinio che ha una durata minima di 18 mesi e che forma i candidati sulla pratica forense. Tale tirocinio può essere cominciato anche nel corso dell’ultimo anno di Università e deve essere svolto presso uno studio legale.
Una volta concluso il praticantato è possibile sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di avvocato. L’esame di abilitazione prevede il superamento di due prove. La prima sarà una prova scritta, di norma svolta nel corso di tre giorni nel mese di dicembre, mentre la seconda sarà una prova orale, che si svolge in un’unica giornata nel verso il periodo estivo o in autunno. Solo coloro che superano lo scritto possono accedere alla prova orale, ma una volta superate entrambe si consegue il titolo e l’abilitazione di Avvocato, che sostituisce quello di Dottore in Giurisprudenza.
La prova per l’abilitazione alla professione è diventata particolarmente selettiva negli ultimi anni. Richiede infatti uno studio puntuale della giurisprudenza, ottima proprietà di linguaggio, aggiornamento in merito alle normative. Esistono anche dei specifici per la preparazione a tale prova, a volte organizzati dagli ordini stessi.
E’ possibile conseguire l’abilitazione, infine, anche in uno degli altri paesi europei.