Con l’arrivo della bella stagione diventano sempre più ricercate anche alcune professioni ad essa collegate. Come quelle dell’assistenze ai bagnanti, il bagnino vestito di rosso che è anche una figura tipica delle nostre spiagge. L’arrivo dell’estate porta infatti la riapertura degli stabilimenti balneari e delle piscine all’aperto, in cui è necessario attivare gli opportuni sistemi di sorveglianza e assistenza alla clientela. Quello del bagnino si configura così come un lavoro stagionale, ma può essere inteso anche come una buona opportunità di guadagno per chi già svolge un altro lavoro nel corso dell’anno.
Forse non tutti sanno infatti che l’Italia, un paese decisamente fornito di coste, è anche una delle nazioni che ottiene il maggior numero di bandiere blu a livello internazionale, circa il 10 per cento del totale, cosa che si traduce nel requisito di balneabilità per oltre 250 spiagge. Solo lo scorso anno 135 Comuni italiani hanno ricevuto la bandiera blu, la massima certificazione ambientale, e questo ha significato una moltiplicazione dei guardaspiaggia lungo le loro coste.
Ecco quindi quali sono le informazioni di base per intraprendere la professione di bagnino per lavorare in Italia.
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Quali sono i compiti di un bagnino
Al bagnino è assegnata la sorveglianza su tutta la spiaggia. Il suo compito non si limita quindi al fatto di assicurarsi che i bagnanti in acqua non si mettano in pericolo, ma deve essere estesa anche a quelli che sono sull’arenile e all’occorrenza, deve saper prestare le cure di primo soccorso a chi dovesse trovarsi in difficoltà nella zona a lui assegnata.
Il bagnino deve quindi monitorare con attenzione sia il tratto di mare che la spiaggia di sua competenza ed essere sempre vigile al fine di garantire la massima sicurezza ai bagnanti. In qualsiasi condizione, poi, spetta al bagnino il compito di intervenire in caso di emergenze balneari, che costituiscono la parte più attiva del suo lavoro. Al di là delle situazioni di intervento è suo compito anche informare gli utenti della spiaggia sulle norme di sicurezza da applicare e sul comportamento corretto da tenere in mare, anche in relazione alla salvaguardia dell’ambiente.
Il bagnino è inoltre il principale interlocutore della Capitaneria di Porto o del 118 quando dovessero verificarsi situazioni di pericolo in merito alla balneazione.
I requisiti necessari per diventare bagnino
Per svolgere questo lavoro, quindi, è necessario in generale avere ottime capacità natatorie, che consentano di intervenire in qualsiasi condizione e avere un fisico resistente agli sforzi, abituato all’attività sportiva. Importanti sono poi le doti caratteriali, che devono contemplare sicurezza, attitudine al lavoro di squadra, capacità di coordinazione della azione di salvataggio, spirito di altruismo e attenzione.
Come diventare bagnino
Per diventare bagnino è necessario essere in possesso di un apposito certificato, il certificato di abilitazione da Bagnino di Salvataggio, che si consegue frequentando uno specifico corso. I corsi per l’abilitazione all’assistenza bagnanti vengono organizzati di norma e in maniera periodica dalla FIN, la Federazione Italiana Nuoto, o dalla FISA, la Federazione Italiana Salvamento Acquatico.
Si tratta di un corso teorico – pratico, che prevede il superamento di diverse prove, da quelle tipicamente marinare a quelle di primo soccorso. Al termine del corso, dopo un esame sostenuto con un ufficiale della Capitaneria di Porto, si consegue un brevetto, che può essere di diverso tipo:
- piscina – brevetto P
- laghi e piscina – brevetto IP
- mare, laghi e piscina – brevetto MIP.