Oggi vogliamo parlare di una professione socialmente molto utile, che nel corso degli anni è passata attraverso la definizione di diversi nomi. Vogliamo infatti parlare, dal punto di vista professionale, della figura del bidello, ovvero di quella figura di collaboratore scolastico indispensabile in tutte le scuole d’Italia, a cui sono demandate una serie di mansioni all’interno degli istituti di ogni ordine e grado. Quella del bidello, un tempo una professione un po’ caduta in oblio, è ritornata oggi molto in auge a causa della crisi economica. I collaboratori scolastici, infatti, sono per lo più dipendenti pubblici, che ricadono all’interno della grande categoria dei lavoratori definiti come personale ATA della scuola.
Come tutto il personale della scuola, anche il personale ATA, all’interno del quale sono compresi non solo i bidelli, ma tutte le figure in servizio negli istituti che non siano propriamente dei docenti, come ad esempio gli impiegati amministrativi, possono aspirare ad avere le tutele garantite da un pubblico impiego, e per questo motivo probabilmente tale mestiere è diventato oggi molto più ambito che in passato.
I bidelli, infatti, oltre ad avere la sicurezza di un posto fisso, dopo un certo periodo di lavoro a tempo determinato, sono in genere soggetti a un orario di lavoro fisso e percepiscono una buona paga. Vediamo quindi come è possibile diventare bidello in Italia al giorno d’oggi.
Come diventare bidello
Per diventare bidello in genere non sono richiesti particolari requisiti, ragione per cui la professione viene spesso destinata, almeno nel pubblico impiego, a persone con diritto di precedenza perché appartenenti alle categorie protette.
E’ utile ricordare, inoltre, che questo tipo di collaboratori scolastici si occupa di mansioni quali l’apertura e la chiusura della scuola, il suono delle campanelle, il trasferimento e della consegna di avvisi e circolari, la pulizia delle aule e dei bagni – ma solo nel caso in cui la scuola non disponga di una impresa di pulizie che li svolga al loro posto, e al giorno d’oggi sono sempre di più gli istituti che se ne dotano.
I bidelli sono quindi anche delle figure essenziali di collegamento tra l’amministrazione e la dirigenza scolastica e il corpo docente.
Per diventare bidello nella scuola si possono percorrere due strade principali. La prima e la più seguita è quella di partecipare ai diversi concorsi pubblici che vengono banditi dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, il cui sito si può controllare periodicamente per vedere se sono usciti nuovi concorsi per il personale ATA. Per questi ultimi esistono delle graduatorie suddivise in fasce che vengono seguite così come per i docenti.
Un secondo modo per diventare bidelli è quello di iscriversi nelle liste di collocamento presenti pressi i Centri Territoriali per l’Impiego, i quali selezionano personale secondo una sorta di aste. Nel giorno fissato ci si deve presentare alla convocazione muniti di documento di riconoscimento e modulo ISEE.
Da qualche tempo, infine, sono stati avviati dall’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) dei corsi di formazione rivolti a tutti i bidelli in servizio nelle scuole al fine di migliorare le loro competenze.