All’interno delle pubbliche amministrazioni italiane e delle istituzioni si possono svolgere numerosi lavori di cui spesso non si conosce neanche l’esistenza. I Ministeri italiani, ad esempio, possono prevedere che persone esterne possano collaborare in qualità di esperti e consulenti ad alcune indagini o lavori. Uno dei Ministeri che ha maggiore bisogno di tali figure professionali è il Ministero della Giustizia, spesso portato a servirsi di personale esterno e di giudici non togati per svolgere le proprie funzioni.
Le persone, cioè i professionisti che vengono chiamati a svolgere tale lavoro di consulenza per il Ministero della Giustizia sono anche contraddistinti dal titolo di esperti di sorveglianza e in genere competenti in materie come la psicologia, la criminologia, la pedagogia o altre discipline il cui avallo può essere utile alla funzione giudicatrice.
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Come è possibile però entrare a far parte di questo gruppo di esperti e consulenti che lavora per il Ministero? In questa piccola guida vogliamo quindi fornire le informazioni necessarie a coloro che sono intenzionati a svolgere tale mestiere. Ecco i passi fondamentali da compiere e le pratiche da svolgere.
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Come diventare esperto di sorveglianza del Ministero della Giustizia
Come per la maggior parte delle funzioni pubbliche, il ruolo di esperto di sorveglianza presso il Ministero della Giustizia si può assumere solo rispondendo ad un apposito bando che viene emanato dal Ministero stesso e che descrive la tipologia di personale di volta in volta ricercato.
Coloro che vogliono entrare a far parte quindi del gruppo dei giudici non togati possono diventare collaboratori del Ministero della Giustizia partecipando a questo bando che viene pubblicato con cadenza triennale. La nomina definitiva viene poi conferita dal Consiglio superiore della Magistratura – CSM -, il quale a seconda della esperienza del candidato, nomina la persona come parte estremamente importante durante le indagini di una causa.
Per fare questo e partecipare alle selezioni è necessario recarsi presso gli uffici del Tribunale competente e richiedere il bando a cui si vuole aderire per verificare la lista degli esperti che sono ricercati dal Consiglio Superiore della Magistratura in base alle esigenze emerse. Una volta controllato che nel bando sia descritta la posizione di vostro interesse dovrete confermare di essere in possesso dei requisiti richiesti e necessari:
- la cittadinanza italiana
- la residenza nel luogo per cui si sta facendo domanda
- una condotta incensurabile.
Nella compilazione della domanda dovrà essere allegato il vostro titolo di studio e gli altri attestati utili a confermare la vostra esperienza e competenza nella disciplina per cui vi state proponendo – come ad esempio psicologia, pedagogia, criminologia o medicina. Allegherete quindi attestazione del vostro diploma di laurea e altre prove della vostra competenza professionale.
Una volta ricevuti i documenti di tutti gli aspiranti esperti di sorveglianza nei tempi prestabiliti dal bando, il Ministero della Giustizia provvederà con un apposito decreto alla nomina degli esperti, che avrà come detto all’inizio una durata di tre anni. Alla fine di questi tre anni, però, i candidati prescelti potranno anche essere riconfermati. Si può concorrere fino ad oltre il settantacinquesimo anno di età.