Uno dei settori che ha riscosso più successo negli ultimi anni all’interno del comparto del commercio è stato quello del fair trade, ovvero quel settore che si occupa dello scambio nazionale e internazionale di prodotti equo-solidali, che si distinguono dagli altri per caratteristiche e sistemi di produzione. I prodotti equo e solidali sono in genere caratterizzati da etichette che ne certificano la provenienza da produzioni responsabili e l’applicazione di metodologie orientate all’ecosostenibilità ambientale.
La figura professionale che si occupa di questo specifico ambito è quella del fair trader, un professionista che si occupa della commercializzazione dei prodotti equo – solidali nelle varie zone del mondo.
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Ma come si fa a intraprendere questa carriera? Quali sono i requisiti specifici di questa figura e quali le sue mansioni? Esiste al momento un percorso formativo specifico per diventare fair trader?
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Ecco quali sono le informazioni più utili e i migliori consigli per intraprendere questa carriera.
Come diventare fair trader
La prima cosa da fare per diventare fair trader è quella di redigere un piano dettagliato dei propri prodotti. Per tutti i prodotti che si intende commerciare ci sarà bisogno di ottenere la certificazione di equosostenibilità. Per fare questo è necessario inviare una serie di istanze e candidature ad una serie di altre ditte e agenzie che operano nel settore. Due punti di riferimento a livello mondiale sono la TransFair USA o la Federazione del Commercio Equo e Solidale.
Per ottenere la certificazione dovrete fornire ai vostri valutatori delle informazioni sulla vostra azienda, sulle modalità di produzione, sulle metodologie applicate o più in generale sui prodotti che importate se siete dei semplici importatori. Si possono commercializzare sia prodotti alimentari come grossisti, da rivendere al dettaglio, sia prodotti artigianali lavorati a mano.
In genere sarà necessario redigere dei documenti di candidatura al ruolo di fair trader che riportano in maniera dettagliata il bilancio delle entrate e delle uscite della vostra azienda. Si dovrà allegare ad essa anche l’ultima dichiarazione dei redditi e resoconti relativi alle tasse pagate e alle imposte sulle vendite.
Un fair trader è in genere un imprenditore che lavora a stretto contatto anche con il settore no profit, all’interno del quale si può avvalere di cooperative, delle quali bisognerà indicare i dati legali e commerciali. Il passo successivo sarà quello della verifica dei dati forniti da parte dell’agenzia di certificazione e il successivo rilascio del certificato definitivo per i prodotti equo e solidali.
La verifica prevede in genere un sopralluogo presso tutti i fornitori indicati, che dovranno essere rintracciabili per mezzo degli appositi contatti. Una squadra di tecnici verificherà le caratteristiche del processo produttivo. Per la detenzione della licenza di fair trade è previsto in genere il pagamento di un bollo annuale per ogni prodotto registrato. L’ottenimento della licenza però permette di etichettare ogni prodotto con il relativo marchio marchio Fair Trade Certified.
E’ utile sapere infine che ogni azienda viene sottoposta a controlli circa ogni 6 mesi, che servono a rinnovare la detenzione della licenza per il commercio dei prodotti.