Nel corso degli ultimi anni in Italia la commercializzazione dei farmaci ha subito grandi modifiche. Non è più limitata, infatti, ai locali delle farmacie tradizionali di proprietà ma ha trovato posto anche nelle catene commerciali della grande distribuzione organizzata – supermercati, ipermercati e centri commerciali – che hanno a questi ultimi dedicato spazi appositi. In più si sono aggiunte sul territorio anche un numero abbastanza alto di parafarmacie o farmashop, che vendono i farmaci acquistabili senza obbligo di ricetta medica.
Le parafarmacie si differenziano appunto dalle farmacie tradizionali per la tipologia di prodotti che possono essere venduti al loro interno, che spaziano dai farmaci da banco, quelli acquistabili senza prescrizione ai prodotti erboristici, sanitari, alimentari e fitocosmetici.
Spesso le parfarmacie si differenziano dalle farmacie vere e proprie anche per una maggiore convenienza dei prodotti venduti, che sono proposti a prezzi inferiori perché provenienti da mercati alternativi rispetto a quelli del maggiore business farmaceutico.
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Ma in quale modo è possibile diventare gestore di una parafarmacia? Quali sono i passi indispensabili da compiere per aprire un farmashop? A questa e altre domande cercheremo di rispondere in questa breve guida che ha lo scopo di presentare la professione del parafarmacista, professione che può essere presa in considerazione anche da tutti coloro che desiderano avere una propria farmacia ma non hanno le risorse o le possibilità per aprirne una.
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Come diventare gestore di una parafarmacia
Che cosa vende quindi una parafarmacia e su quali prodotti sarà necessario puntare? Come anticipato nell’introduzione di questa guida, un farmashop è un esercizio commerciale destinato alla vendita di tutti i farmaci acquistabili senza ricetta medica e in particolare prodotti di bellezza, integratori, prodotti alimentari per sportivi, tisane naturali e dimagranti, prodotti per la cosmesi e l’igiene personale.
Si tratta quindi di prodotti che negli ultimi anni hanno saputo creare un certo business intorno a loro. Come tutte le attività commerciali, tuttavia, non sarà solo la tipologia di prodotti venduti a determinare il successo dell’impresa, ma anche tutti gli altri aspetti previsti dal business plan iniziale, la cui esistenza è indispensabile per la buona riuscita del progetto.
Uno dei primi aspetti a cui fare attenzione è quello di trovare la giusta location per posizionare l’attività, che dovrebbe essere abbastanza distante da altri negozi simili, farmacie tradizionali e centri commerciali che possono vendere la stessa tipologia di prodotti. I centri commerciali sono ad esempio degli ottimi posti per aprire esercizi di tale tipo, qualora non ve ne siano già all’interno, perché garantiscono un flusso costante di potenziali acquirenti.
Per avviare una attività di questo tipo si dovrà quindi affittare o comprare un fondo o un locale, anche non troppo grande e disporre di un budget iniziale per l’allestimento e l’acquisto della merce. Per diventare parafarmacista e aprire una propria parafarmacia è necessario poi essere in possesso di un certificato di idoneità igienico – sanitaria, rilasciato dalle autorità competenti, in genere il Comune, e comunicare l’inizio attività al Ministero della Salute, alla Regione in cui si opera e all’Ordine dei Farmacisti.
E’ necessario almeno un titolare o dipendente laureato in Farmacia per aprire questa attività, il cui gestore deve infine iscriversi alla Camera di Commercio e aprire una Partita Iva.