La crisi economica ha spinto molte persone a cercare strade alternative alla difficile situazione lavorativa presente in Italia. Oltre alla possibilità di trovare lavoro all’ estero vi è anche quella di riaprire una azienda all’ estero e diventare imprenditore al di fuori dei confini nazionali. Ma cosa serve per aprire una società all’ estero? Quali sono tuttavia le conseguenze di questa scelta? Cosa bisogna considerare? Quali sono i suoi vantaggi? In questa piccola guida abbiamo raccolto tutte le indicazioni utili per coloro che vogliono diventare imprenditori di se stessi e aprire una azienda all’ estero. Ecco cosa potete fare.
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Come diventare gestore di una società all’estero
Aprire una società all’ estero e diventarne il gestore non è un’ operazione molto semplice, soprattutto se non si ha già esperienza nel campo dell’ imprenditoria. Ma se siete ben determinati potrete raggiungere questo obiettivo che sembra così lontano. Ecco cosa potete fare.
Se non si ha ancora molta esperienza nel settore imprenditoriale, la prima cosa da fare è quella di contattare un esperto commercialista, a partire dall’ Italia, il quale saprà indicare quali sono i passi migliori da fare.
Il commercialista ti potrà fornire un dettagliato rendiconto delle spese da affrontare, e degli obblighi contabili e fiscali, che possono essere diversi da luogo a luogo, da paese a paese. Dovrete senza dubbio scegliere in anticipo il paese in cui stabilire la sede della vostra società, la quale potrà essere decisa anche sulla base di eventuali obblighi piccoli e agevolazioni burocratiche presenti nel paese. La burocrazia non è un aspetto da sottovalutare. Tra le pratiche burocratiche obbligatorie ci saranno quello della registrazione, quello della concessione delle autorizzazioni in base alla normativa di riferimento o alla normativa locale o campa al settore societario e le altre pratiche notarili.
Molti paesi del mondo, come ad esempio il Regno Unito o l’ Australia, non richiedono l’ intervento del notaio per la costituzione di una società mentre altri possono anche mantenere il regime della doppia tassazione. È necessario quindi informarsi bene in anticipo per non connettere passi falsi, cercando la soluzione più vantaggiosa per voi al momento. Avviare una società all’ estero richiede il possesso di almeno un minimo di esperienza nel proprio settore e un po’ di preparazione.
La cosa migliore spia di partire potrebbe essere quella di avere alle spalle almeno quella esperienza di otto o dieci mesi del proprio campo. Se non si ha esperienza il rischio maggiore potrebbe derivare dal fatto di scegliere un settore male assortito o con poche possibilità di successo.
In molti altri casi invece aprire una società all’ estero può risultare una scelta vincente per il fatto cha si possono ammortizzare più facilmente le spese di gestione grazie ad un sistema fiscale amico e facile da gestire anche in prosa.
Se si decide di intraprendere la scelta di diventare il gestore di una società estera infine si gettano le basi di una attività che andrà gestita nella legalità e nel rispetto delle norme.