L’Italia è uno dei paesi dell’ Unione Europea più ricchi di storia e di siti di interesse artistico e culturale. Lavorare nel settore della cultura come operatore potrebbe quindi essere una buona soluzione per le persone alla ricerca di un lavoro soddisfacente e molto richiesto. Gli operatori culturali hanno in genere il compito di svolgere attività di intermediazione tra il sistema di tutela del patrimonio artistico e culturale come il Ministero dei Beni Culturali, i diversi istituti presenti sul posto e i musei e il pubblico che vuole fruire di essi, utilizzando per lo più competenze di project management.
Al momento, tuttavia, non esiste ancora un albo specifico che individui e tuteli la professione dell’operatore culturale, e si può arrivare a svolgere questa professione da molti ambiti di provenienza universitaria. Le università italiane presentano da questo punto di vista un’ampia offerta formativa, dando agli studenti la possibilità di iscriversi ad esempio a corsi di laurea di indirizzo storico e artistico oppure a quelli di indirizzo archeologico o in conservazione dei beni culturali. Esistono poi numerosi corsi di laurea finalizzati al restauro, erogati sia dalle università che da istituì paralleli.
> Come diventare incastonatore di pietre preziose
Gli operatori culturali possono in genere trovare impiego sia nel settore pubblico che in quello privato. Vediamo quindi dove è possibile svolgere questo lavoro, con quali modalità e regole si svolge e cosa è necessario fare per arrivare ad esercitare tale professione.
In questa piccola guida abbiamo infatti raccolto tutte le informazioni più utili per svolgere al meglio il lavoro di operatore culturale.
Come diventare operatore culturale
Come abbiamo accennato all’inizio, gli operatori culturali hanno numerosi sbocchi lavorativi in paesi come l’ Italia, che possono vantare un patrimonio artistico archeologico molto esteso. Nel nostro paese si può lavorare infatti in luoghi come enti locali, musei, parchi naturali, biblioteche, archivi, aziende e soprintendenze, ma anche associazioni e organizzazioni professionali che operano nel settore della tutela del patrimonio.
Se si ricerca un lavoro presso il pubblico impiego si dovrà prendere in considerazione il fatto di relazionarsi con canali ufficiali, come la Gazzetta Ufficiale, sulla quale vengono pubblicate tutte le offerte di lavoro.
Se si vuole diventare operatore culturale sarà necessario inoltre frequentare le scuole di specializzazione post laurea che attestano il possesso del diploma utile per lavorare presso le soprintendenze come ispettore.
In questo settore si può lavorare anche come guida turistica o restauratore. Per diventare guida turistica sarà necessario ottenere un patentino che abiliti all’esercizio della professione, per cui sarà necessario:
- essere in possesso di un diploma di scuola superiore
- conoscere una lingua straniera
- aver svolto un corso di formazione specifico.
Per svolgere invece la professione del restauratore sarà necessario si potrà invece:
- frequentare una scuola di alta formazione, come ad esempio l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze o l’Istituto centrale di Patologia del Libro di Roma.
In alternativa si potrà anche frequentare un corso universitario della durata di cinque anni che sia stato precedentemente accreditato presso una specifica commissione ministeriale.
Una formazione post lauream attraverso la frequenza di un master universitario specifico sarà una ulteriore via: ve ne sono alcuni in Italia che hanno ricevuto il bollino blu del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come ad esempio il Master of Art proposto dalla Luiss e il Master of Landscape organizzato dalla Culture management della Trentino School of Management.