Il mestiere di cui vogliamo parlare oggi è sicuramente un mestiere di nicchia e per veri appassionati. Si tratta del paleontologo, nome che individua lo studioso del passato, ovvero uno scienziato che dedica le sue ricerche naturalistiche e scientifiche alle epoche storiche più remote. Un paleontologo studia ad esempio i resti fossili attraverso i quali è possibile stabilire l’età di determinati luoghi o formazioni geologiche, per lo più resti e tracce della vita umana, di quella vegetale e di quella animale disperse nell’ambiente.
Un paleontologo, in un certo senso, svolge un lavoro simile a quello di un archeologo, ma le due figure non devono essere confuse tra di loro. L’archeologo, infatti, studia le testimonianze materiali della civiltà umana, da epoche non troppo remote, che risalgono all’incirca all’età del Bronzo. Un paleontologo, invece, oltre ad occuparsi anche dei resti organici, si occupa di epoche ancora più remote come quelle preistoriche.
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In questa piccola quindi vedremo quindi come è possibile diventare un esperto paleontologo e quale potrebbe essere il percorso di studi più consono da seguire per svolgere con successo e passione questa professione.
Come diventare paleontologo
La paleontologia è un campo di studi molto complesso che richiede una formazione specifica. Coloro che vogliono svolgere il mestiere del paleontologo devono prepararsi attraverso una formazione adeguata, cosa che significa conseguire almeno un titolo di laurea. Esistono facoltà che sono in grado di preparare meglio di altre a questo tipo di percorso.
Sono ad esempio indicate facoltà come la geologia o le scienze naturali, che portano a meglio comprendere l’approccio scientifico della materia. A questo bisogna però aggiungere una importante visione e percezione storica. Per svolgere però al meglio questo lavoro è necessario avere anche ottime conoscenze nelle seguenti discipline:
- fisica
- chimica
- matematica
- informatica.
Sarà necessario, inoltre, conoscere anche una lingua straniera, preferibilmente l’inglese, per poter partecipare al dibattito internazionale. I paleontologi, inoltre, nutrono una grande passione per la loro disciplina, che richiede un alto grado di specializzazione.
I compiti tipici di un paleontologo consistono nel visionare dal vivo i reperti fossili, analizzarli, schedarli, oppure analizzare il materiale già presente presso altri musei scientifici o nelle biblioteche delle diverse facoltà universitarie, al fine di stabilire opportuni collegamenti.
Tutto questo studio servirà per acquisire la necessaria esperienza al fine di offrire un corretta interpretazione dei diversi fenomeni storici e geologici che sono oggetto di studio da parte dei paleontologi. Un paleontologo è infatti in grado di descrivere la vita di una particolare specie vivente, sia animale che vegetale, dal momento che in cui era in vita fino a quello in cui si è cristallinizzata come reperto fossile o è stato poi ritrovato come tale da altri studiosi.
Una laurea in paleontologia non sempre garantisce tuttavia l’inserimento all’interno nel mondo del lavoro. Dopo il conseguimento del titolo è infatti necessario svolgere un tirocinio formativo presso enti pubblici o privati che possano fornire un attestato.
In questo periodo di formazione sarà prezioso anche l’aiuto di personale più esperto che possa indirizzare negli studi e nelle ricerche.
Scusate, ma prima della facoltà universitaria, un liceo scientifico va’ bene?