Al giorno d’oggi esistono tanti diversi tipi di pilota. Se il volo vi interessa potete senza dubbio cominciare con una formazione per pilota di droni. I droni sono dei dispositivi in grado di percorrere anche lunghe distanze in volo grazie ad un controllo remoto. Sono pilotati però da aviatori professionisti, i quali si prestano ad offrire le loro competenze nei campi più diversi, come ad esempio l’agricoltura, il contrabbando, il bracconaggio, l’abusivismo edilizio, il giornalismo d’inchiesta, la fotografia aerea e così via.
I droni sono anche conosciuti sotto la sigla di APR, ovvero Aeromobili Pilotaggio Remoti e, sebbene siano dei dispositivi con un costo relativamente basso, rispetto ad altri prodotti tecnologici, devono essere manovrati da personale altamente competente.
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Per questo motivo ai piloti di droni è richiesta nel nostro paese una formazione specifica e si può accedere a questa professione solo dopo aver frequentato un preciso percorso.
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Se siete curiosi di sapere quali sono le qualità che vengono in genere richieste ai piloti di droni e quale è il preciso percorso di formazione da compiere in questa breve guida troverete tutte le informazioni più utili in merito. Ecco infatti cosa potrete fare.
Come diventare pilota di droni
Per poter diventare piloti di droni, gli aspiranti piloti APR devono in primo luogo superare una visita medica, così come prevede l’ENAC. Un medito autorizzato rilascerà un certificato di idoneità fisica dopo avere effettuato una vista medica di classe 2, secondo quanto previsto dal regolamento. Una volta superata la visita medica, il candidato deve dimostrare di essere in grado di pilotare un dispositivo di questo genere.
Per poter pilotare un drone si può inizialmente anche studiare da soli, come autodidatti, e successivamente andare a sostenere l’esame abilitante. L’esame si sostiene di norma presso un’organizzazione o una scuola riconosciuta, disposta ad accettare un candidato privatista. In alternativa si potrà anche frequentare l’intero corso e alla fine sostenere l’esame abilitante.
Dopo la competenza teorica viene ad essere certificata anche la competenza pratica. Si dovrà dimostrar, infatti, attraverso un secondo esame, di essere in grado di effettuare alcune manovre di base, come compiere un decollo, un atterraggio, un volo in crociera e le diverse virate e rotazioni. Tutte le diverse manovre dovranno essere accertate in diverse condizioni di volo.
Una parte dell’esperienza pratica da acquisire può essere ottenuta attraverso l’utilizzo di simulatori, con cui gli aspiranti candidati possono esercitarsi in merito.
Saper pilotare un drone può sembrare quasi una professione fittizia appannaggio di persone che fin da bambini hanno avuto la passione per il modellismo. Ma si tratta di un lavoro a tutti gli effetti, di grande rilevanza sociale, che viene regolamentato anche dalla presenza dell’ENAC. Coloro che vogliono proporsi come piloti di droni, quindi, devono possedere anche alcune doti di tipo caratteriale, come tanta pazienza, determinazione e costanza.
E’ inoltre necessario possedere anche una buona dose di moderazione e buon senso in modo tale da non creare pericoli nel pilotaggio e riconoscere in ogni momento i limiti a cui i dispositivi possono andare incontro.