Quando si pensa ad un ranger la prima immagine che viene in mente è probabilmente quella dei grandi parchi americani, che con le loro distanze senza confini vengono percorse da queste guide naturalistiche che compiono anche funzioni di controllo. I ranger sono infatti coloro che siamo abituati a vedere nei cartoni animati che hanno come protagonista l’ orso Yoghi, che percorrono a piedi o con altri mezzi di trasporto come ad esempio delle jeep le zone che compongono un parco naturale e che conducono i turisti e i viaggiatori a vedere le bellezze naturalistiche e la fauna presente nella riserva.
Se siete appassionati delle bellezze della natura e vi piace la vita all’ aria aperta, allora fare il ranger potrebbe fare al caso vostro.
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Ma come si fa a diventare ranger? Quale tipo di formazione è necessaria per poter svolgere questa professione? In questa piccola guida abbiamo raccolto tutte le indicazioni, le informazioni e i suggerimenti necessari al fine di poter svolgere questo lavoro. Ecco cosa si può fare.
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Come diventare ranger
In molti paesi del mondo, purtroppo, ancora non esiste un percorso di formazione specifico per coloro che vogliono diventare ranger. L’ Italia è uno di questi paesi in cui non esiste un apposito percorso di studi. Ma è sicuramente necessario avere una grande passione per il mondo naturale e conoscere bene i luoghi che si vogliono visitare. In altri posti, invece, è necessario avere un titolo di studio ben preciso per diventare un ranger.
Possiamo prendere ad esempio il caso del Kenya, dove esiste una apposita professione, quella del Kenya Professional Safari Guide Association, mentre in Namibia c’ è una organizzazione che forma e certifica le guide naturali, che è la NATH. In molti stati africani fa una bella differenza essere una guida certificata o non esserlo, tuttavia non è necessario appartenere a queste associazioni.
È molto importante anche ricevere una formazione professionale adeguata, per poter acquisire tutte le informazioni necessarie che servono per svolgere la professione. Si dovrà ad esempio appendere una base di astronomia, ecologia, pronto soccorso, meteorologia.
Per quanto riguarda i ranger italiani, è necessario sapere che questi lavoratori sono in realtà dei volontari, che lavorano come degli scouts. Il loro compito è quello di controllare e salvaguardare l’ ambiente, facendo caso al rispetto delle leggi che regolano ad esempio la caccia e l’attiva venatoria.
Per entrare a far parte di una associazione di ranger italiani è necessario essere in primo luogo maggiorenni e essere molto convinti del proprio ruolo di salvaguardia della natura. Questi ranger italiani si occupano di tutelare le aree protette. L’ associazione è stata riconosciuta in passato da un decreto del Presidente della Repubblica, il n. 296
del 30 marzo 1982, e gli iscritti sono tenuti al versamento di una quota annuale di circa 65 duro.
I ranger italiani collaborano in genere con la protezione civile e sono presenti in tutti i luoghi in cui l’ ambiente è minacciato, oppure ha subito calamità naturali. Per poter arrivare a svolgere questa professione è necessario frequentare una serie di corsi di formazione, come quello di pronto soccorso, quello antincendio, quello di equitazione e quello che insegna a gestire le unità cinofile.
Anche se s tratta di un lavoro particolare, i ranger sono presenti in tutte le province italiane e raggiungono il numero di circa 8 mila unità, essendo tra le altre cose continuamente in crescita. L’ unico lato negativo di questo lavoro è appunto quello che si svolge come un volontariato, ragione per cui non si può aspirare ad una retribuzione.