L’Italia ha un patrimonio patrimonio artistico sconfinato, un concentrato di bellezze artistiche uniche al mondo che lo stato non fa in tempo neanche a preservare e a proteggere in modo adeguato a volte. Al patrimonio artistico italiano, così importante anche per l’economia generale del nostro paese, all’interno del settore turistico, sono collegate una serie di professioni specifiche. In un post pubblicato in precedenza ci siamo ad esempio occupati delle guide turistiche, che in Italia sono soprattutto guide storico – artistiche, mentre questa volta ci occuperemo di coloro che si dedicano alla tutela delle opere d’arte dal di dentro, nella loro essenza.Â
Stiamo parlando dei restauratori, persone in genere dotate di una grande passione per l’arte e per ciò che fanno e che oggi hanno il compito di dare nuova vita a ciò che gli anni hanno messo fuori uso o rovinato. Ma che cosa fa praticamente un restauratore e come si intraprende questa professione? L’Italia avrebbe bisogno di molti più conservatori e restauratori di quelli che possiede, anche se il più delle volte non si dispone delle necessarie risorse per arruolarli tutti.
Che cosa fa un restauratore
Il lavoro di un restauratore che si occupa del recupero e del restauro di opere d’arte, è un lavoro sicuramente delicato e complesso che beneficia della perizia e dell’esperienza individuale, ma richiede anche una solida conoscenza teorica oltre a tanta pratica.
Il lavoro tipo di un restauratore avviene secondo più fasi. In prima battuta il restauratore compie una valutazione molto accurata delle condizioni dell’opera che deve essere restaurata, valutando il suo effettivo grado di deterioramento, al fine di decidere il modo migliore per intervenire senza rovinare ulteriormente l’opera. E’ compito del restauratore, infatti, compiere delle analisi o delle ricerche che lo portano a scoprire la presenza di precedenti restauri non documentati sempre al fine di poter pianificare meglio le modalità di intervento.
Una volta deciso il metodo con cui intervenire, si passa alla pratica, cioè alle operazioni di restauro vere e proprie, che potranno essere effettuate in loco se l’opera non dovesse risultare trasportabile oppure nel laboratorio di restauro previsto.
Quali sono i requisiti principali richiesti ad un restauratore
Abbiamo già accennato in precedenza che i migliori restauratori sono coloro che nutrono una grandissima passione per il proprio lavoro. Oltre a questo un restauratore deve però essere anche dotato di una spiccata sensibilità artistica, superiore alla media e deve consolidare la sua naturale predisposizione con studi teorici e ore di esercizio pratico. La manualità , come il senso artistico, possono però venir ulteriormente affinate negli anni.
Come diventare restauratore
Il percorso formativo di un restauratore può cominciare sin dalla scelta della scuola secondaria superiore, come nel caso di un Liceo Artistico o un istituto d’arte. In seguito si può scegliere di frequentare l’Accademia di Belle Arti con indirizzo restauro, oppure frequentare i corsi di restauro organizzati dalle Regioni, o ancora i corsi di alta formazione offerti dalle scuole di restauro statali come l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. Per essere ammessi in questa istituzione è necessario tuttavia superare un esame di ammissione.