La professione del ricercatore universitario ha subito un’evoluzione trasformandolo in una figura che, come i professori universitari, coniuga la sua attività di ricerca con quella di docenza.
Attualmente i ricercatori, oltre a fare la maggior parte della ricerca nelle università, sono presenti nel 35% dei corsi universitari e risultano fondamentali per la realizzazione della riforma dell’ordinamento didattico.
Per cercare di adeguarsi alle esigenze del mondo del lavoro, si è assistito all’aumento del numero di corsi e competenze che hanno necessitato di un impegno maggiore riguardando tutte le componenti della docenza (dagli ordinari ai ricercatori), a volte a discapito del settore della ricerca. Nonostante ciò, i ricercatori sono pienamente inseriti e attivi nella ricerca e nella didattica.
Di fonte allo stato attuale dell’organizzazione della docenza, con le università che di fatto hanno riconosciuto e riconoscono tuttora l’apporto irrinunciabile dei ricercatori, sarebbe preferibile una riforma che non ignori tale contributo e trovi modi per riconoscere i meriti del lavoro svolto e la qualità dei ricercatori universitari. Tra i ricercatori ed i professori sono state ridotte al minimo le differenze esistenti ormai solo a livello legislativo e retributivo, visto che spesso solo i ricercatori non sono remunerati per l’attività didattica svolta.
Via| (www.cipur.it)
Per diventare ricercatore universitario è necessario effettuare dei concorsi. Sono ammessi a partecipare ai concorsi:
- Coloro che sono in possesso del titolo di dottore di ricerca o titolo riconosciuto equipollente, anche conseguito all’estero. L’equipollenza è riconosciuta con provvedimento del rettore sulla base della documentazione che viene presentata.
- Coloro che hanno svolto per almeno quattro anni anche non consecutivi (dopo la laurea specialistica/magistrale), attività di ricerca come titolari degli assegni di ricerca o come ricercatori con contratto a tempo determinato o di formazione, o come titolari di contratti retribuiti di collaborazione coordinata e continuativa, o a progetto, per compiere ricerche presso università o enti pubblici di ricerca.
- Coloro per i quali siano trascorsi almeno cinque anni dal conseguimento della laurea specialistica/magistrale o della laurea dell’ordinamento e che hanno svolto attività di ricerca documentata, o sono stati titolari di almeno quattro corsi ufficiali di insegnamento annuali, od otto semestrali, in qualità di professori.