Oggi vogliamo parlare di un lavoro che rappresenta un servizio fondamentale per molte città. Se infatti i taxi e i loro conducenti, i tassisti, sono il simbolo indiscusso delle grandi metropoli americane, con New York in prima fila, anche nelle nostre città questo servizio è diventato per molti versi indispensabile. Fino a qualche decennio fa i taxi in Italia non erano così diffusi, ma oggi quello del tassista è diventato un mestiere abbastanza comune, persino con un peso sociale non indifferente. Sicuramente molti di voi ricordano i diversi blocchi organizzati dai tassisti negli anni passati. Bastano infatti poche ore di fermo per questi indispensabili conducenti che il traffico di una grande città può subito andare in tilt.
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In Italia i conducenti di taxi sono in genere anche proprietari delle vetture che guidano. In altre parti del mondo, come gli Stati Uniti, i tassisti sono più di frequente dei dipendenti che lavorano per grandi società appaltatrici. Vediamo quindi quali sono i primi passi da muovere se si vuole abbracciare questa professione nel nostro paese e quali sono le capacità richieste a chi svolge tale mestiere.
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Come diventare tassista
I tassisti entrano in contatto ogni giorno con individui di tutti i tipi, con cui trascorrono poche decine di minuti, conversando o rimanendo in silenzio, a seconda della situazione. Per svolgere questo mestiere è quindi necessario avere una buona dose di intraprendenza e una certa capacità di relazione con le persone, anche solo per comprendere al volo che tipo di passeggero si ha davanti.
A volte ai tassisti, soprattutto a quelli che lavorano di notte, nelle grandi città, può essere utile una certa dose di coraggio, ma la professione del tassista regala senza dubbio anche grandi soddisfazioni. Ne sono testimonianza i numerosi film costruiti attorno alle figure di celebri tassisti.
I tassisti italiani, come abbiamo accennato, possono lavorare aderendo a cooperative di tassisti o in maniera autonoma. I tassisti che lavorano in cooperativa sono collegati con una centrale che smista le chiamate telefoniche in origine oppure attende l’arrivo dei passeggeri nelle apposite piazzole di sosta. Se invece lavora in modo autonomo, dovrà cercare i propri clienti in aree strategiche.
Un buon tassista amerà sicuramente guidare e avrà una certa passione per le auto. Inoltre gli viene sicuramente richiesta una buona conoscenza delle strade e della loro viabilità, anche se oggi la presenza dei navigatori sulle vetture facilita di gran lunga il lavoro. Un buona tassista, come dicevamo, deve avere inoltre delle buone doti di relazione, per mettere proprio agio i diversi clienti.
Per diventare tassista è quindi necessario avere compiuto 21 anni di età ed essere in possesso della patente di tipo B, in seguito a cui si dovranno conseguire dei certificati specifici che abilitano all’esercizio della professione. Tra questi vi è ad esempio il CAP, il Certificato di Abilitazione Professionale, altrimenti noto come Carta di Qualificazione del Conducente (CQC).
Ci si deve inoltre iscrivere al ruolo di conducente per il servizio pubblico non di linea presso la Camera di Commercio della propria Regione, superando un test orale e scritto. Si deve infine ottenere la licenza comunale iscrivendosi ad una graduatoria stilata in seguito all’emanazione di un bando.